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domenica 25 settembre 2016

SCUOLA E BAMBINI VITTIME DELLE BIG FOOD: AZIONI DA PROGRAMMARE

 La battaglia contro le frodi alimentari 
  focus      https://youtu.be/t_Oi-CGGNB4      
    

Scandali, truffe, frodi alimentari.
E’ ormai questione di vita o di morte.
Il mercato non risparmia nessuno, nemmeno i bambini, i più piccoli al di sotto dei 3 anni.

Siamo ciò che mangiamo.
Ma ne siamo consapevoli? Dove stiamo andando e chi ci sta manovrando?
I nostri figli ci accuseranno, se non ci ribelliamo per tempo di fronte allo scempio perpetrato su aria, acqua, suolo, beni comuni, ormai contaminati che lasciamo loro in eredità.

Le grandi multinazionali impongono regole scriteriate dettate dal profitto ad ogni costo; per esso, inquinano, corrompono, manipolano, diventando addirittura sponsor di eventi quali l’EXPO in cui sono state, tra l’altro, ‘intrappolate’ in ingannevoli progetti educativi, le povere scuole.

Leggo l’ennesimo caso di truffa alimentare in tutta Italia, datata aprile 2016, riportato da Il Fatto Quotidiano, Repubblica,  la Stampa “metalli pesanti di microtossine in pane e pasta per bambini: sequestri e denunce” .
Leggo, impotente come cittadina. 
Le famiglie , per il 90% (includo anche i miei due figli (genitori di  Ernesto e Luna di uno e tre anni)  ai quali ho regalato a Natale scorso per allertarli il libro “Scelte alimentari non autorizzate” di Pizzuti, non sanno cosa si nasconde nel cibo che comperano per i loro figli: OGM, fitofarmaci, residui di insetticidi, diserbanti, sostanze antimuffe. Non è esente dall’inquinamento nemmeno l’acqua potabile, almeno nella zona in cui vivo (Ovest Vicentino), ‘denunciata’ pubblicamente dal Comitato PFAS, in anni di lotte e venuta alla ribalta nazionale solo ora.

E’ arrivato il momento di pensare davvero alla salute dei nostri bambini per non essere complici di danni irreversibili al loro organismo. 
Olio  di palma, ormoni, ingredienti chimici per modificare il sapore sono presenti in quasi tutti gli alimenti per bambini. Le conseguenze ci sono per i nostri figli, eccome se ci sono, scientificamente testate: aumenti delle leucemie, linfomi e altre patologie tumorali, aumento delle patologie respiratorie, asma, allergie, obesità turbe dell’attenzione, iperattività.

Il rimedio principale per noi cittadini, per noi genitori è uno:    ci si deve informare e formare  
 (http://donataalbiero.blogspot.it/2016/09/mela-avvelenata-anche-scuola.html ),
controllando le etichette dei prodotti (anche se non esaustive), 
facendo un patto educativo con le scuole a cominciare da quella dell’infanzia, 
chiedendo come priorità e permanentemente  una vera e propria educazione alimentare, senza poi contraddirci , quando mandiamo i figli a scuola, nell’accettazione supina dei  Distributori automatici  di bibite e merendine preconfezionate,
 insistendo, là dove ce ne fosse l’opportunità, per scelte di mense biologiche, incoraggiando o proponendo la  progettazione di  orti naturali negli istituti scolastici .

Ci sono splendide realtà in Italia, in tal senso. 
Nel nostro piccolo, ci sono  state  esperienze esaltanti sia a Montecchio sia ad Arzignano per quanto riguarda il discorso della alimentazione .

 L' insana abitudine di lasciar liberi gli studenti di  ingurgitare tutto e di più 

senza alcun controllo,   l’abbiamo sempre combattuta nelle scuole che abbiamo diretto,  direzione didattica del 2 circolo di Arzignano ancora trent’anni fa,  primo circolo di Montecchio vent’anni fa,  scuola media Giuriolo 10 anni fa.  
                                 
Corsi di formazione con i medici della ULSS, ci avevano convinto della dannosità di certe merendine eccessivamente zuccherate, snack non salutari e bibite gassate, portandoci ad avviare contestualmente  progetti speciali  per introdurre il latte, lo yogurt,  l’acqua minerale in bottiglie di vetro, la frutta biologica (mitiche in tal senso le iniziative della scuola elementare don Milani e  della materna Andersen a Montecchio Maggiore). 

Avevamo bandito le merendine preconfezionate, le bibite gassate per i minori, lasciando alla scuola media Giuriolo solo le macchinette per il caffè, il tè per i docenti o le bottigliette di acqua per tutti  
Quanti incontri con i genitori per condividere insieme il  menù dietetico nella SCUOLA MATERNA a Montecchio,  per controllare insieme igienicità e qualità dei prodotti somministrati nelle mense dal Comune.
Quanti altri per verificare i cibi della  mensa allestita nei rientri POMERIDIANI alle  ELEMENTARI.
Quanti ancora altri per aiutare i ragazzi preadolescenti dell’istituto Giuriolo (plessi Motterle, Zanella di Arzignano e Beltrame di Montorso) ad acquisire delle sane abitudini alimentari prevedendo una abbondante colazione energetica a casa prima di incominciare le lezioni scolastiche e un piccolo spuntino a metà mattina giusto  per staccare la spina senza  ‘appesantire’ troppo lo stomaco.  


Tempo sprecato?  
No perchè per noi la salute viene prima di ogni competenza.  
I danni di una alimentazione sbagliata nella fase di crescita possono determinare un disagio per tutta la vita e malattie irreversibili.

Per esperienza professionale, so di molti genitori, comitati che chiedono alla scuola, o si organizzano in proprio, corsi di informatica, di multimedialità, di robotica, di approfondimento inglese, musica … In ciò sono sostenuti, magari anche dalle
Amministrazioni Comunali che così si sentono più vicini ai cittadini in fieri.
Va tutto bene, ma non è la priorità.



E’ fondamentale prima di tutto acquisire la Scienza della Alimentazione.

Se è importante, come avviene nelle scuole dell’ovest vicentino , esperienza  esaltata dai giornali locali, che ci siano i  DEFIBRILLATORI nei vari istituti e la formazione del personale o degli stessi studenti sull’uso (salvano la vita umana in caso di bisogno) , sono convinta che sia meglio prima  salvaguardare i nostri figli  dalla ‘futura’ cardiopatia, prevenendola attraverso una sana educazione degli stili di vita  alimentare.

Positivo, in tal senso che, in applicazione del protocollo d’intesa sottoscritto tra il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (MIUR) e la Lega Italiana per la lotta ai tumori (LILT) nel maggio 2015, il partire nell’anno scolastico 2016/2017 di un progetto nazionale di educazione e sensibilizzazione ai corretti stili di vita nei contesti scolastici, con  l’inaugurazione, il 31 maggio 2017,  della Rete Nazionale delle scuole che promuovono salute.
Altrettanto positivo che il progetto intenda coinvolgere, con l’ausilio degli operatori LILT presenti nei diversi territori regionali, le scuole di ogni ordine e grado e mira, attraverso la diffusione di programmi educativi specifici, a valorizzare il ruolo dei docenti in un curriculum orientato alla acquisizione e potenziamento di competenze disciplinari trasversali, a coinvolgere le famiglie nelle scelte salutari dei figli nonché a richiamare l’attenzione sulla relazione tra salute, ambiente ed esposizione a rischi ambientali.





Non si parte da zero, basta documentarsi. 
 Esistono, tra l'altro, anche positive sperimentazioni 
pioneristiche effettuate ancora venti anni fa in tutta Italia che potrebbero insegnare qualcosa in più..

       





Il primo circolo didattico di Montecchio Maggiore (VI), ad esempio, aderì al Progetto EUROPEO ENHPS (Rete delle scuole europee che promuovo la SALUTE), dal 1995/al 2001.  Aderì poi, per anni, alla rete regionale delle scuole venete che promuovevano salute. Esistono le pubblicazioni

Sia chiaro però
 - EXPO docet - 
che poiché la cultura della alimentazione in quanto tale riguarda esclusivamente il benessere dell’uomo, senza  contaminazioni di sorta, la  Scuola deve essere libera dagli interessi  del Mercato e del Profitto, orientata  esclusivamente verso la vita e l’uomo.  

Donata Albiero




SULLA EDUCAZIONE ALIMENTARE 

Approfondimenti

1 commento:

  1. L’accorato appello di Donata al primato della salute nelle scuole cade nel momento in cui sempre più massiccia è l’offensiva dei mercati contro questo bene inalienabile. Occorre uscire dal pensiero unico del mercatismo e riportare al centro della nostra vita l’uomo e il suo rapporto intrinseco con l’ambiente. L’ambiente non è il bel giardino dove l’uomo va a passeggiare compiaciuto per tornare subito dopo alla “vita reale”. L’ambiente è quell’unicum molteplice che ha consentito alla nostra specie di esistere. Noi stessi siamo costantemente immersi nell’ambiente di cui facciamo parte e, ogni specie che scompare, ogni degradazione del suo stato sono colpi ferali assestati contro noi stessi.
    Purtroppo il degrado ambientale cresce in maniera geometrica attorno a noi a causa nostra, alla nostra poca attenzione alle radici della vita e del benessere, all’avidità dei mercati, al cinismo che sostituisce quel senso di appartenenza al tutto e ci rende insensibili alla morte dei bambini, delle donne, degli uomini disperati nel nostro mare.
    Ma per riportare le persone alla comprensione di ciò che sta accadendo è giusto, come medico che li riporti sul terreno concreto e immediatamente visibile e documentabile della realtà in cui viviamo. Le malattie degenerative avanzano paurosamente. Chi si ricorda di un Alzheimer di quarant’anni fa? Malattia rarissima adesso sempre più in aumento. In Francia è inclusa come malattia professionale dei lavoratori delle serre, contratta a causa dei pesticidi. I tumori sono sempre più diffusi, come attesta il prof. Veronesi: si prevede che a breve si ammaleranno di tumore una persona ogni 2 abitanti. Il diabete, l’obesità, e le malattie cardiovascolari dilagano.
    Leucemia e linfomi aggrediscono sempre di più bambini e giovani. Ognuna di queste malattie produce un aumento del PIL. Più aumentano i mali dell’uomo e più aumenta il PIL e questo ci fa riflettere sulla assurdità di assumere questo parametro come misura di tutte le cose, come avviene oggi nel mondo del liberismo assoluto. Basterebbero altri quattro terremoti come quello dell’Aquila per riportare in alto il PIL nazionale.
    Adesso però sempre più persone pensano che i propri bambini non debbano diventare obesi, precoci diabetici, non si debbano ammalare di leucemia, non acquisiscano sensibilità al glutine, non siano aggrediti da molecole contenute nell’acqua, nei cibi e nell’aria, chiamate interferenti endocrini che facciano impazzire l’intero organismo.
    L’appello di Donata cade a proposito e, insieme a quanto viene gridato e suggerito da molte parti, deve indurre, non solo gli specialisti della materia ma tutti quanti a iniziare a far pulizia dai veleni nelle nostre mense e nella dieta dei più piccoli.
    Chiedere che nelle mense scolastiche si usino esclusivamente cibi biologici, che vengano usati grani antichi che non stimolino la reazione dell’organismo al glutine che si faccia educazione alimentare partendo dalla pratica, che si faccia educazione alla salute e quindi al nostro rapporto con l’ambiente sono iniziative basilari che devono accompagnarsi trasversalmente e quotidianamente al compito educativo e formativo della scuola, una scuola buona da mangiare, tanto per cominciare.
    Giovanni Fazio

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