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domenica 26 gennaio 2020

ENI A SCUOLA PER FORMARE DOCENTI IN EDUCAZIONE AMBIENTALE ?



 UNA PROPOSTA INQUINANTE.


 La legge n.92 del 20 agosto 2019 prevede che l’anno scolastico 2020/2021
inserisca “l’insegnamento dell’educazione civica, comprensivo dell’educazione
ambientale, nelle scuole di ogni ordine e grado in Italia“.
Una decisione importante e significativa per il nostro paese che introduce la
sostenibilità come materia disciplinare,
 “ NON E’ UNA BUONA SCUOLA SENZA L’EDUCAZIONE AMBIENTALE
è stato sempre il mio principio ispiratore quale educatrice, così come la
convinzione che  la educazione civico-ambientale debba insegnare a prendersi
cura del nostro territorio, del nostro mondo, per renderlo  più equo per le
future generazioni ( APPRENDERE TRA SCUOLA E TERRITORIO IL
CAMBIAMENTO CLIMATICO)
E’ altrettanto vero che conoscendo molto, molto bene il mondo della scuola,
quando c’è stata la legge 92/2019 mi sono chiesta se non fosse l ‘ ennesimo
specchietto per allodole.  
Ad ogni modo, volendo accogliere l’aspetto positivo delle parole scritte nella
legge citata, ora si passa ogni limite di decenza coinvolgendo nell’azione
formativa dei docenti un’azienda “DISCUTIBILE”.

E’, però, un déjà vu
 Mi ritorna alla mente l’anno 2015 Expo Milano: una vetrina dello spreco e
corruzione.  
Il tema assegnato era “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”.  
Invitate le grandi multinazionali Coca-Cola, McDonald’s, Nestlé, Eni, Enel,
Pioneer-Dupont, Selex-Es, e altre aziende sponsor dei padiglioni nazionali,
anche se rappresentavano alcune delle aziende responsabili dell’inquinamento
di terre e mari, di deforestazioni, di nocività e morti sul lavoro, di
allevamenti come campi di concentramento, di armi da guerra e di nuove
tecnologie di controllo utilizzate sia in ambito militare che civile, non certo
modelli da imitare.
Biglietti gratis… per scolaresche e docenti che vi entravano a frotte.


Adesso una altra multinazionale, l’ ENI.



Sul tavolo degli imputati un protocollo firmato dalla multinazionale dell’energia
ENI e dall’ Associazione Nazionale Presidi (Anp): “Dal 21 gennaio Anp ed Eni
organizzano in tutta Italia seminari su tematiche ambientali per affiancare le
scuole e formare i docenti” su CAMBIAMENTI CLIMATICI, L'EFFICIENZA
ENERGETICA, RIFIUTI E BONIFICHE AMBIENTALI.
Un insulto all’ intelligenza, un paradosso, una proposta indecente, che a insegnare
sostenibilità” a scuola sia una delle aziende che inquinano di più, accusata di
enormi disastri ambientali.
 Sarebbe come assegnare la cattedra di matematica a un docente che non sa
contare fino a 10!
Sarebbe come chiamare una volpe a promuovere il rispetto...delle galline!”

Una proposta inquinante, perché per chi non lo sapesse, ENI E' parte responsabile
del modello energetico ed economico che ha portato ai livelli di estrema criticità
denunciati ultimamente dalla "generazione Greta".



L’azienda che figura al 30° posto nella classifica dei maggiori emettitori di CO2
ed è responsabile di devastazione dei territori in Italia e nel mondo dovrebbe
insegnare la sostenibilità? 
 Dopo aver messo le mani sulle fonti fossili, sugli ecosistemi, sugli habitat marini
e terrestri, sulla flora e sulla fauna, e spesso anche sugli interessi politici, non si
può consentire che ENI si impossessi anche delle reti del sapere e della
conoscenza per propagandare un modello di sviluppo
 Appoggio, perciò, tutte le voci che si levano contro e denunciano tale mostruosa
assurdità:
le insegnanti di Teachers For Future Italia, collettivo facente parte del
movimento Fridays for Future, che raggruppa insegnanti di ogni ordine e grado
particolarmente sensibili ai temi ambientali;

 le varie associazioni ambientaliste, Greenpeace, Kyoto Club e Legambiente, che hanno a loro volta evidenziato il paradosso di una azienda privata , l’Eni, che fa profitti sfruttando i fossili, tutt’ altro che estranea all’ inquinamento ambientale;
Italian Climate Network, associazione da anni impegnata in percorsi di
educazione con i ragazzi
 L’’Eni sia rimpiazzata al più presto da esperti super partes,  non mancanti di
certo dato l’alto numero di associazioni e organizzazioni non governative che
portano avanti, già da anni, programmi di educazione ambientale.

  Aspetto infine la diffida contro ENI firmata da Michele Carducci (professore
Ordinario di Diritto Costituzionale Comparato - Unisalento) insieme agli avvocati
della rete legale “legalità per il clima”

Ho letto le motivazioni e le condivido tutte


Non sono suddita ma cittadina: firmerò la diffida entro l’1 febbraio  e la
pubblicizzo

Donata Albiero