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domenica 19 luglio 2015

UNA BEFFA AL PAESE E AI DOCENTI LA RIFORMA DELLA SCUOLA

 Quale scuola pubblica? 

 UNA BEFFA AL PAESE       https://youtu.be/iVLl3Ck4r7w











Ho seguito tutto l’iter parlamentare, soprattutto la FIDUCIA in  Senato il 25
giugno per il maxiemendamento e l’approvazione definitiva il 7 luglio alla Camera.
Sono rimasta sgomenta.

L’approvazione di quella che io chiamo ostinatamente controriforma scuola, sbattuta in faccia alle lacrime, alla delusione, alla disperazione di centinaia di migliaia di docenti, studenti e cittadini che in questi mesi hanno contrastato con tenacia il progetto di smantellamento dell’istruzione statale, non hanno contato nulla, nulla di nulla per i politici, arroccati dentro uno  svilente (per loro) voto di fiducia, ciechi e sordi di fronte ai veri bisogni di una scuola autenticamente democratica e innovativa.

 E’ stato così  sancito, con arroganza e prepotenza,  l’insanabile e definitiva rottura del governo  con il mondo della scuola pubblica, senza voler tenere conto delle 400.000 firme raccolte per lo sblocca-contratto, delle 618.000 persone che hanno scioperato per la qualità della scuola, del milione di fiaccole accese nelle piazze d’Italia, dei 10.000.000 post, @mail, #twitter per chiedere modifiche al disegno di legge, dell’altissima adesione allo sciopero durante gli scrutini.

VICENZA CONTRO IL DDL SCUOLA      https://youtu.be/QpTqOFoSWJQ 


 Sì perché, sia chiaro a tutti,  di monito anche quanto successo in GRECIA,  con il varo di questa  brutta legge governativa della scuola in chiave autoritaria e gerarchica e la sua consegna al mercato, Renzi ha inteso accreditarsi in Europa dimostrando di riuscire a fare un altro passo avanti nell’attuazione delle disposizioni impartite ai governi italiani dalla Troika, con la famosa lettera dell’agosto 2011, laddove è ordinato all’Italia di dare “… il suo impegno alla sostenibilità del bilancio e alle riforme strutturali: dalle liberalizzazioni alla riforma del mercato del lavoro e delle pensioni alla pubblica amministrazione.”  
Quindi il Jobs act, l’abolizione dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, lo Sblocca Italia, la riforma della pubblica amministrazione, le riforme costituzionali, la riforma scuola sono altrettanti tasselli dell’ideologia della deregulation, della privatizzazione, della liberalizzazione selvaggia, della cancellazione dei diritti dei lavoratori e delle tutele dei cittadini, impostici dalla troika e realizzati dal governo Renzi (e dal suo Partito) .

 Io che ho sempre difeso da docente (10 anni) e da dirigente scolastica (31 anni) la scuola statale, facendomi portavoce di don Milani, ho assistito allo smantellamento della scuola della Costituzione per trovare ora una scuola classista, verticale, aziendale, autoritaria, confindustriale, funzionale ad un capitalismo liberista europeo sempre più asfittico che cerca disperatamente di realizzare e massimizzare i profitti sulla precarizzazione del lavoro e sulla privatizzazione .

Io che ho impostato la mission delle scuole che guidavo nell’accoglienza dei ragazzi, nel loro ascolto, nella partecipazione attiva, nel loro protagonismo, dando senso ai tempi di apprendimento e ai bisogni da essi manifestati in assemblee pubbliche, puntando a realizzare la SCUOLA AMICA, constato che, di fatto,  in tutto il piano governativo della ‘buona scuola’ , gli assenti  sono gli studenti.
http://donataalbiero.blogspot.it/2013/03/una-scuola-amica-dei-ragazzi-media.html 

Solo un caso?  Eppure  si trattava  di scegliere tra la scuola disegnata dalla Costituzione, accessibile a tutti ed inclusiva, come voleva il movimento che sosteneva la LIP (di cui sono una fautrice)  e una “scuola azienda” come impostata dal Governo dove le scelte didattiche e la relazioni educative sono  piegate principalmente a logiche produttive che  portano ad una discriminazione degli alunni in base alla classe sociale e alla capacità di seguire i ritmi artificiali imposti.

Altro che buona scuola !
 LA SCUOLA IN PIAZZA  http://donataalbiero.blogspot.it/2015/04/la-scuola-scende-in-piazza.html

 E che dire dei  finanziamenti sbandierati?  
 Considerando il rapporto fra il Pil e gli investimenti nell'istruzione pubblica siamo ancora una volta gli ultimi della classe fra i Paesi dell'Ocse.
L'Italia investe nella scuola solo il 4,6% del proprio Pil. Non è un problema di risorse, ma di volontà da parte del Governo: Portogallo e Spagna, che stanno finanziariamente peggio di noi, spendono il 5,5%.
Con la riforma del Governo Renzi, la "buona scuola", gli investimenti aumenteranno dello 0,6% nel 2015 mentre  la media di incremento in Europa è dell'1% e chi stava indietro ha fatto molto di più, la Turchia +7% e la Lettonia +6,9%.

Quale buona scuola ? Questa voluta dal Governo? Siamo seri !  

Il governo  privo di un orizzonte politico che metta al centro la dignità dell’uomo, del lavoro  ha percorso sempre la stessa strada, dal job acts alla buona scuola: meno e pochi diritti per tutti, più privilegi per pochi.

La democrazia autoritaria aveva bisogno di una scuola autoritaria ed è stata approvata.
La società della disuguaglianza aveva bisogno di una scuola ingiusta ed è stata votata.

La società della precarietà aveva bisogno di una scuola precaria ed è stata  approvata.
La democrazia dei consumatori aveva bisogno di una scuola mercificata ed è stata votata . 
Ma il  movimento ‘trasversale ‘ della scuola non dorme e non si adagia

Inizia una nuova stagione di lotta.

Il futuro è ancora nelle mani della società civile e dipende da quanto noi vogliamo sporcare le nostre mani  per costruire una scuola che formi cittadini e non consumatori, lavoratori consapevoli e non lavoratori precari, uomini liberi e non sudditi.

Io sono per la LIP  (legge di iniziativa POPOLARE), per una riforma scolastica che metta al centro i bambini, i ragazzi, i giovani da istruire ed educare, non gli interessi politici di un partito; sono  disponibile, anche da domani a gazebi, manifestazioni, raccolta firme, riunioni per informare la comunità e per ripristinare la scuola pubblica della costituzione .

 AVVERTO: so di posizioni  varie, anche interessanti,   del Movimento  cinque stelle, di politici fuoriusciti dal PD come Civati, di Landini con la sua coalizione sociale, di AVOP ( il gruppo regionale  Altro Veneto di cui sono stata -e ne sono fiera- una candidata e in cui continuo a confrontarmi)

Non si può e non si deve pensare ora di cavalcare la lotta della scuola per puri scopi politici /elettorali.  

Il mondo della scuola non può rinunciare  ad un ruolo che le spetta di diritto,  ad un protagonismo che si è guadagnato sul campo. 

Condivido quanto evidenzia  Marina Boscaino   
  Ogni azione, anche quelle sul piano giuridico, dovrebbe nascere da un contatto allargato con il mondo della scuola, per poi estendersi a tutta la società, in battaglie generali, culturali e civili in grado di parlare a tutti - genitori,insegnanti, studenti, cittadini - e di collegarsi ad altre iniziative referendarie sui temi di interesse sociale e democratico. Ma per fare tutto ciò occorrono riflessione e ponderazione…
Il movimento ha lavorato per un anno, ciascuno con la propria identità politica, culturale, sindacale per affermare un fronte allargato ed eterogeneo, che è riuscito a mettere in campo una forza plurale, che ha tenuto dentro docenti, studenti e genitori e – straordinariamente – anche coloro che da tempo non partecipavano, che non si impegnavano. Ci sono stati  come sponda partiti e movimenti dell’opposizione, si sono strette  alleanze con associazioni estranee al mondo della scuola, prodotto elaborazione, espresso controinformazione, presidiato i luoghi dove si decideva, organizzato informazione capillare, flash mob, iniziative culturali,  simboli (fiocchetti, palloncini, lumini, il lutto), scioperi della fame. Il sindacato ha fatto il sindacato, la base ha fatto la base…

...E la base si è pronunciata  il 12 luglio con un   documento assembleare a Roma..”

 La lotta va ripresa, dunque, a settembre, partendo ancora dal  mondo della scuola. Il 6 a Bologna, si decide insieme e si va AVANTI INSIEME

 CHIAMATEMI!  

 Risponderò  “PRESENTE”

 Donata Albiero


 LA SCUOLA CHE VORREI IN VENETO
    https://youtu.be/O5zvFJlvvbU