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martedì 30 maggio 2023

OSSERVATORIO PFAS E ATTIVITA’ EDUCATIVO DIDATTICHE

 


L’ENTE  di ricerca per lo studio degli alimenti e della nutrizione FOSAN ha creato  l’osservatorio PFAS.

Scrive “I PFAS sono un gruppo di sostanze che entrano quotidianamente nella nostra vita e nei nostri utilizzi, la loro persistenza, però, li porta a “viaggiare” nell’ambiente senza degradarsi, fino a depositarsi negli organismi viventi, compresi animali e piante di cui ci cibiamo.

La tossicità di questa classe di sostanze è oggi oggetto di studio, ma correlazioni con l’aumento di alcuni tumori e l’aumento dei livelli di colesterolo sono dimostrati.

La conoscenza dei PFAS è perciò in continuo divenire, l’osservatorio si pone quindi l’obbiettivo di creare un ambiente dove aggiornamenti e corrette informazioni sono a disposizione di cittadini, imprese ed enti pubblici, per una migliore conoscenza della materia PFAS e delle problematiche correlate”


 
 Sono stata contattata su indicazione di ISDE, dott Vincenzo Cordiano, membro del comitato scientifico di suddetto osservatorio, per riferire le attività  svolte nelle scuole in cinque anni scolastici.

L’ho fatto volentieri perché più se ne parla più possono essere le scuole coinvolte.

Il pezzo, dal titolo “Attività didattiche educative nelle scuole sull’inquinamento ambientale da pfas” è stato collocato nella casella “Supporto agli Enti Pubblici



 Scrive, nella premessa, la redazione : “ONE HEALTH. SALUTE E PRATICHE DI CITTADINANZA ATTIVA NELLA TERRA DEI PFAS  è un progetto rivolto alle scuole secondarie di primo e secondo grado del Veneto promosso dal Gruppo Educativo Zero Pfas, sotto la guida della dott.ssa Donata Albiero, già dirigente scolastica, promotrice e ideatrice dei percorsi educativi ...”   

Non riporta la storia del progetto, le esigenze che ci spinsero a entrare nelle scuole, il fatto che la  nostra è una storia che si contestualizza nel modello sociale e politico  esprimente  la realtà di un Veneto e di un contesto globale generale dove il mercato diventa l’unico motore sociale in contrasto con i bisogni dei cittadini. Non emerge  che la  nostra  storia  evidenzia ogni giorno di più, attraverso la ricerca scientifica internazionale, l’ipoteca posta da siffatto sistema sulla salute dei cittadini, principalmente delle nuove generazioni…

Ma appare dagli allegati inseriti “Lettera alle scuole e progetto”, chiaramente,  che si tratta di un progetto culturale che si proietta nell’azione

E ciò ci basta .

Siamo onorati  di tale collaborazione

Donata Albiero


martedì 23 maggio 2023

PFAS A SCUOLA . PARTECIPAZIONE, COSCIENZA COLLETTIVA, SOLIDARETA', COOPERAZIONE


PFAS. A TANTI ANNI DALLA LORO SCOPERTA  

Seminare la speranza 


Quando entriamo nelle scuole e ci rivolgiamo ai ragazzi cerchiamo di seminare, di svegliare le coscienze critiche, di fronte al crimine ambientale perpetrato ai danni dei cittadini e delle future generazioni. Profitto o Salute? Un dilemma che personalmente non ho, considerato che scelgo la Salute al primo posto nella scala dei valori. Il fatto è che la questione PFAS non è ancora finita. È la ragione per cui noi, gruppo educativo Zero Pfas del Veneto, abbiamo finora incontrato settemila studenti in sei anni solari.  Affrontiamo l’inquinamento da pfas con un concetto generale “One Health”, una salute che lega gli esseri viventi tra loro e con la Natura, la nostra Casa Comune, per dirla con le parole di papa Francesco nell’enciclica Laudato si’ in cui ci riconosciamo in toto.

E una volta dati gli strumenti di conoscenza critica della situazione in cui vivono, invitiamo gli studenti ad agire. La nostra proposta educativa consente agli studenti di partecipare, a ragion veduta, a quel processo collettivo che opera per il risanamento dell’ambiente e la tutela della vita (cittadinanza attiva). Ricordiamo che nessuno si salva da solo. Pensiamo a don Luigi Ciotti con “Libera”, a Papa Francesco con Laudato si’, che hanno dato speranza a tantissime persone.

Pensiamo a Carlo Pedrini, che, con la rete “Terra Madre”, ha sollevato migliaia di contadini senza prospettiva. Pensiamo al grande movimento No Pfas Veneto che, unendo molteplici e ricche diversità, conduce la battaglia contro i Pfas dando speranza alla popolazione contaminata. E noi riponiamo la nostra speranza sui ragazzi che effettuano il progetto per aggregare altri compagni, altri giovani nella visione di un mondo migliore e nella conseguente azione.

Ci sorreggono le parole della grande scrittrice e ambientalista Rebecca Solnit. Quello che dobbiamo fare è piantare i piedi nella speranza, che non è buon senso e neppure “andrà tutto bene”. È resistenza e sfida, vedere il mondo com’è e come potrebbe essere, mettendoci in moto in prima persona perché il cambiamento avvenga. Luogo della lotta e della gioia della lotta”.

Insieme vinciamo!

Arzignano 20 maggio 2023 








     FONDAZIONE FOSAN  18 MAGGIO 2023



Il pezzo, dal titolo “Attività didattiche educative nelle scuole sull’inquinamento ambientale da pfas” è stato collocato nella casella “Supporto agli Enti Pubblici ”

 Scrive, nella premessa, la redazione : 
ONE HEALTH. SALUTE E PRATICHE DI CITTADINANZA ATTIVA NELLA TERRA DEI PFAS  è un progetto rivolto alle scuole secondarie di primo e secondo grado del Veneto promosso dal Gruppo Educativo Zero Pfas, sotto la guida della dott.ssa Donata Albiero, già dirigente scolastica, promotrice e ideatrice dei percorsi educativi ...”   




    Un'altra forma di collaborazione e di visibilità per un progetto educativo importante.

   Donata Albiero 













sabato 20 maggio 2023

IL MOTTO "I CARE" E I GIOVANI DEL TERZO MILLENNIO

 

GLI ANGELI DEL FANGO 

foto da web 

L’occasione è data dalla alluvione che ha colpito la Romagna.  

Luigi Caroppo il 20 maggio 2023 con il suo  articolo e le foto postate rende bene il concetto  dell’impegno, espresso dal motto “I Care ” di don Lorenzo Milani, faro per molte scuole tra cui quella che definisco la mia, scuola secondaria di primo grado Antonio Giuriolo di Arzignano che ho guidato come dirigente scolastica  per un decennio ". È il motto intraducibile dei giovani americani migliori, ‘Me ne importa, mi sta a cuore’, e sono parole significative” diceva don Lorenzo Milani, il prete scomodo di Barbiana.

Tantissimi ragazzi e ragazze sono accorsi spontaneamente in Romagna nei luoghi più colpiti dall’alluvione, a spalare, soccorrere, confortare, portando speranza e futuro.

 “ I care” è sempre attuale, ci fa guardare con speranza al futuro, ci fa applaudire le nuove generazioni, ci dice che impegno e mobilitazione fanno parte dei giovani di casa nostra e che ‘il me ne frego’ spesso è un pregiudizio.

Perché quando c’è da scendere in campo  i ragazzi non tradiscono: lasciano il divano, mettono in modalità silenziosa il cellulare, si mettono le scarpe più consumate e ci sono. Decenni dopo decenni: una forza che si rinnova. Naturalmente. Un esempio che si moltiplica. La migliore gioventù non se ne va, cambia gli attori protagonisti, ma non molla mai”.

Gli angeli del fango in Emilia Romagna, sono i volontari Alluvione: un gesto di sostegno e umanità.  

Braccia e coscienza in un moto spontaneo che commuove. Ora come allora.

Come nel 1966 quando i giovani si mobilitarono e arrivarono nella Firenze ferita dall’alluvione. In centinaia, dall’Italia, ma anche dall’estero (Europa, Stati Uniti) giunsero nei due mesi successivi l’esondazione dell’Arno e la distruzione nel centro storico” .

È proprio vero. Gli angeli del fango non muoiono mai: è uno stato d’animo, una scintilla che scatta nella sensibilità del cuore ferito da immagini e testimonianze.  I ragazzi ci sono: vanghe, stivali, guanti. Ci sono, sudano e sorridono.

foto di Silvia Camporesi 

Cantano Romagna mia con chi è stato colpito dall’alluvione della primavera tremenda e si danno appuntamento per il giorno dopo. Scuole chiuse, lezioni all’università rimandate:

Che restiamo a fare a casa? Meglio dare una mano sono le parole che la generazione 2000 (ma ci sono anche ragazzi di 15, 16 anni) ripete.

Chat improvvisate, arrivate fino a mille partecipanti, canali digitali creati dalle amministrazioni comunali delle città e paesi colpiti, passaparola, appuntamenti al volo: in tanti modi i ragazzi si sono messi a disposizione. L’importante è esserci.

“L’importante è agire”. E’ il motto che diffondiamo nelle scuole parlando della lotta contro i Pfas e il degrado ambientale, ricordando ai ragazzi che “Tutti possono fare la propria parte, dare il proprio contributo”.

Un monito ai politici e ai benpensanti: la  gioventù contemporanea non è menefreghista e nullafacente.

  E’  ora di darle spazio.

Ecco quale è la meglio gioventù. La meglio gioventù non muore mai. Anche nel terzo millennio dunque. Si rigenera e passa il testimone di generazione in generazione.

Con il loro “I care” dichiarano che c’è  speranza e futuro.   

Come adesso  in Emilia Romagna,  come adesso nelle scuole con le pratiche di cittadinanza attiva contro il degrado ambientale (PFAS) .

Donata Albiero