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lunedì 30 dicembre 2013

CON IL CUORE E CON LA MENTE

UN IMPEGNO PER IL CAMBIAMENTO

http://youtu.be/2y3VvkfIya0  
 Insegnare cittadinanza ai ragazzi  (dott. Franco Venturella, ex dirigente UST VI)  
 

"Il male assoluto del nostro tempo è di non credere nei valori. Non ha importanza che siano religiosi oppure laici.
I giovani devono credere in qualcosa di positivo e la vita merita di essere vissuta solo se crediamo nei valori, perché questi rimangono anche dopo la nostra morte".
  (Rita Levi-Montalcini) 

  

Ho  ricevuto con piacere  il messaggio di  Cillsa (Cittadini per il lavoro , la legalità, la salute , l’ambiente) , associazione   ambientalista e apartitica della zona,  rivolta agli iscritti, ai  simpatizzanti,  ai firmatari delle petizioni portate avanti finora.

Essa ci  ringrazia  dell'appoggio dato alle iniziative in difesa della nostra città, nella convinzione che l'avere sottoscritto (circa 2000 firme) la petizione contro la chiusura dell'ospedale Cazzavillan  e quella contro la costruzione di un gassificatore  ad Arzignano, sia la testimonianza del nostro impegno personale, un atto di amore verso noi stessi, verso la nostra famiglia, 
verso la nostra città.

Che dire?
A livello nazionale  c'è un mondo che si muove 
http://donataalbiero.blogspot.it/2014/09/c-e-un-mondo-che-si-muove.html

A livello locale, la militanza nella CiLLSA  è  la naturale continuazione di un personale impegno professionale.
La 'cittadinanza attiva' da far praticare fin dalla  più tenera età è  infatti,  uno dei punti perseguiti con tenacia nella mia azione di dirigente scolastica .

Salutavo  i ragazzi all’inizio di ogni anno scolastico, utilizzando la  canzone di  G.Gaber
  “…La libertà non è star sopra un albero
     non è neanche il volo di un moscone
     la libertà non è uno spazio libero
     libertà è partecipazione”.

Le  due pubblicazioni “ Le richieste silenziose dei preadolescenti “e  Villaggio Adolescenza , il motto di don Milani ‘I CARE’ nel suo significato  ‘Mi prendo cura di te’ , riportato in un altro libro steso per la scuola  Una Barbiana per nuovi Italiani  rispecchiano il percorso ideale concretizzatosi nell'azione permanente con i bambini e con i ragazzi, spinti ad essere propositivi, protagonisti.
 
Sono, pertanto, convinta della necessità di un percorso di cittadinanza attiva che parta dai bisogni dei più piccoli, coinvolgendoli direttamente.

Non so se Arzignano ci  ringrazierà per la pacifica lotta che conduciamo in difesa della qualità della vita, come invece  afferma con convinzione CiLLSA.  
Sicuramente però ci ringrazieranno i nostri piccoli cittadini per l'attenzione loro riposta.

A differenza  dei politici di turno,
- "Chi governa ignora i bambini perché  tanto non votano" parola di Garante per l’infanzia, Vincenzo  Spadafora- è principalmente per i nostri piccoli che ci  prendiamo cura in maniera responsabile della città in cui viviamo.
 
 La nostra azione segna un' avanguardia culturale nel Territorio,
destinata a capovolgere valori o meglio disvalori consolidati da troppo tempo legati ad una concezione egocentrica e individualistica dove oltre al prevalere dell’io sul noi,  si afferma da sempre la cultura del profitto.

Contro questa concezione affermiamo  la cultura della responsabilità ,della necessità di una azione collettiva nella quale ogni cittadino si senta coinvolto e protagonista.



 In siffatto contesto, il bambino  diviene il garante dello sviluppo sostenibile, misura e modello della città, pensata a sua grandezza.
Una  Amministrazione capace di accoglierlo  come punto di riferimento della propria filosofia di governo della città sarà capace di accogliere le esigenze e le diversità di tutti.

Ascoltiamo i piccoli anche ad Arzignano : le loro proposte di cambiamento urbano  coincidono con quelle degli esperti e degli scienziati e in particolare degli psicologi, degli ambientalisti, dei sociologi, degli urbanisti, dei pediatri e anche dei giuristi. 


Difficilmente le proposte degli esperti sono organiche e multidisciplinari come quelle dei bambini e queste ultime permettono

all’amministratore di dire ai suoi concittadini:

“Si deve cambiare perché lo chiedono i vostri figli”.


La Convenzione ONU dei diritti del fanciullo del 1989, ratificata con la legge nazionale n.176/1991, all’articolo 12 sancisce il diritto dei bambini ad essere consultati ogni volta che si prendono decisioni che li riguardano, e questo riguarda anche le città.
Naturalmente i bambini non sono in grado di rivendicare questo ruolo e questo diritto: sono gli adulti, e in particolare gli amministratori comunali che devono trovare gli strumenti per rendere concreto l'apporto delle loro idee al governo della città e del territorio.

Compito arduo ma già messo in pratica in alcune realtà locali con effetti sorprendentemente positivi e innovativi.

 Ci aspetta un nuovo anno . "Voglio guardare a un anno migliore".
 
Dobbiamo lavorare per ricostruire idealmente e concretamente il concetto di Comunità, per restituire alla comunità i luoghi che le appartengono e di cui è stata espropriata .
 La Comunità diventa il soggetto collettivo che decide, il destino del nostro territorio  per attuare, il Cambiamento necessario. E' la comunità che dovrà decidere l'armonia tra lavoro e salute, tra esigenze economiche e sostenibilità ambientale.
      
Lavoriamo per la  Scuola di Cittadinanza, dove mettere a fattore comune le esperienze, le professionalità, le pratiche , diffondendole  e rendendole 
patrimonio di sempre più persone per avere una cittadinanza consapevole.
Partiamo  dalle competenze che abbiamo già al nostro interno, spaziamo dai diritti fondamentali, alla ricerca comune  per cambiare l’attuale modo di produrre, consumare e stare insieme (Ecologia, Economia solidale, Diritto Amministrativo, Energia, Trasporti e Mobilità, Diritti di Cittadinanza, Consumo Critico, Innovazioni tecnologiche e buone prassi per la sostenibilità attiva, Autoproduzione e stili di vita per un benessere durevole, ecc.). Lezioni  incontri,  pillole di apprendimento ,  facebook


Lavoriamo coralmente per una lista civica che sia la  Lista di Cittadinanza per le prossime elezioni amministrative  del 2014  nella quale i candidati  siano proposti dalla comunità tra persone che vivono e praticano le  idee e i valori del cambiamento epocale.

Ricordiamoci sempre  che la salute non è in vendita


 Poniamoci  l' obiettivo ambizioso, ma maledettamente necessario, di cambiare   in meglio Arzignano, il nostro mondo, il nostro territorio.  
Possiamo farlo partendo da noi stessi  e dai nostri comportamenti, dal nostro lavoro (per chi ce l’ha) e dal nostro vivere con gli altri, dal nostro modo di darci obiettivi  comuni e tempi.

 Nella noia, nella apatia qualunquistica e nella rassegnazione che caratterizza il tempo di oggi,  la concretezza di un nuovo impegno per la città può illuminare la nostra vita e quella di tutti, dare un senso alle nostre piccole azioni quotidiane dando motivazioni forti all'azione collettiva di ogni giorno.
I  nostri figli ci osservano 
 
Auguri  

Un abbraccio speciale a tutti i bambini del mondo, per un Natale che si  ripeta per 365 giorni 
http://donataalbiero.blogspot.it/2013/12/da-arzignano-buon-natale-2013.html


Continuiamo  a  sognare un mondo migliore per i nostri bambini .
http://youtu.be/X0aPKraEh6o  IL MONDO CHE VORREI

Ci accompagnino le parole di Bertolt  Brecht 

 AMARE IL MONDO
Ci impegniamo, noi e non gli altri, 
unicamente noi e non gli altri,
né chi sta in alto, né che sta in basso,
né chi crede, né chi non crede.
Ci impegniamo:
senza pretendere che gli altri si impegnino per noi,
senza giudicare chi non si impegna,
senza accusare chi non si impegna,
senza condannare chi non si impegna,
senza cercare perché non si impegna.
Se qualche cosa sentiamo di "potere"
e lo vogliamo fermamente
è su di noi, soltanto su di noi.
Il mondo si muove se noi ci muoviamo,
si muta se noi ci facciamo nuovi,
ma imbarbarisce
se scateniamo la belva che c'è in ognuno di noi.
Ci impegniamo:
per trovare un senso alla vita,
a questa vita
una ragione
che non sia una delle tante ragioni
che bene conosciamo
e che non ci prendono il cuore.
Ci impegniamo non per riordinare il mondo,
non per rifarlo, ma per amarlo. 
                                                       

Donata                                          

giovedì 19 dicembre 2013

BUON NATALE A TUTTI I BAMBINI DEL MONDO

UN ABBRACCIO AI BAMBINI DEL MONDO 

http://youtu.be/zAINayy4H8o  


“ Buon Natale  a tutti i bambini del mondo   Sia nelle loro mani la speranza che salverà il Pianeta” 

                        



Nel costante desiderio di un mondo migliore e  solidale,  ho  dedicato   la  canzone di " Buon Natale" , scritta da Enzo Iacchetti,  con determinate immagini,  alla comunità arzignanese, in occasione del concerto di Natale organizzato dall’I. C. 2 di  Arzignano il 17 dicembre 2013 in cui l'UNICEF tramite alcuni di noi era ospite .    Il mio sogno di volontaria è che  non ci sia angolo della Terra  che non si possa raggiungere se un bambino ha bisogno di noi .
Le guerre stanno sterminando i semi che potrebbero nascere e riempire il mondo di speranza, di nuove idee, di nuove tecnologie, di nuova scienza, di NUOVO AMORE. 
Così facendo ammazziamo noi stessi, rinnegando la nostra stessa vita.L’umanità è destinata a morire, se non fermiamo le GUERRE, se non fermiamo L’EGOISMO che non ci arricchisce ma ci distrugge, se non fermiamo L’INDIFFERENZA e non  sviluppiamo la solidarietà

Buone Feste a ... tutti 
Donata   

 BUON NATALE
Buon Natale a te che vieni dal nord
porta in dono la serenità
cogli al volo l'opportunità
di sentire qualcosa dentro te.
Buon Natale a te che vieni dal mare
apri il cuore a chi non ce l'ha
anche a chi per colpa del mare
non la smette di fare la guerra che fa.
A chi ha scritto le canzoni a  chi ridere ci fa
a chi sbaglia le opinioni                                                   
e che si correggerà
a chi non ha molti amici
e che gli amici troverà
Buon Natale 

Buon Natale                                   

                                                                

Buon Natale a te che vieni dal sud
porta il sole a chi non ce l'ha
il profumo e il colore del mare
che ci bagna di felicità
Buon Natale a te che vieni dal freddo
porta un po' d'aria nella mia città
il coraggio di un bell'ideale
per non essere buoni solo a metà
a chi vive senza condizioni
a chi sente la libertà
a chi stringe le tue mani
e che sempre le stringerà
Buon Natale a chi non mente
perché gli occhi belli avrà
Buon Natale
Buon Natale

Buon Natale a te che vieni dal nord
buon Natale a te che vieni dal sud
buon Natale a te che vieni dal mare
buon natale anche a chi Natale non fa
Buon Natale a te che vivi lontano
e a parlarti che fatica si fa
prova allora a spedirci un pensiero
e un sorriso sono sicuro arriverà .
A chi aspetta alle stazioni 
a chi il biglietto non ce l'ha
a chi viaggia dentro i sogni
e dove arriva non si sa
Buon Natale a tanta gente
perché si sopporterà
Buon Natale
Buon Natale
Buon Natale

venerdì 6 dicembre 2013

A SCUOLA NESSUNO E' STRANIERO

Contro le  geografie di separazione


Il mio no alle classi ponte
Il mio no alle classi di soli stranieri
 


 1° PREMIO NAZIONALE
Concorso Tutti  DIVERSI tutti UGUALI







http://youtu.be/5DWbNbhGHHQ  
Premio Scuole Superiori Marano Ragazzi
                                                                              Il  



Scrivo questo post con commozione, dopo aver appreso della morte di Nelson Mandela, il padre della lotta contro la segregazione razziale in Sud Africa, 
premio  Nobel per la pace nel 1993: un colosso, un esempio di umiltà, pace, uguaglianza, giustizia, speranza per milioni di uomini e donne.

Nessuno  ha parole adatte per rendere onore alla memoria di  Madiba  sopravvissuto alla stortura più atroce dell’umanità: il razzismo. Ogni parola suonerebbe stonata di fronte alla grandezza “semplice” di quella superiorità espressa dalla sua capacità di perdonare.





Leggo in facebook tanti 'grazie', tanti 'mi piace', tanti commenti positivi alla sua azione. Io credo che vi ci voglia qualcosa di più.
Dobbiamo fare nostra la sua battaglia contro il razzismo. 
Il vuoto che ci lascia Mandela può essere riempito solo se  combattiamo nella nostra casa le intolleranze e le discriminazioni.  
Continuiamo a farlo  a scuola! 

Sono passati cinque anni dalla proposta di realizzare classi di inserimento separate per gli alunni stranieri, contenuta nella mozione presentata dal leghista Roberto Cota  e approvata alla Camera nel 2008.

Le  società linguistiche bocciarono, allora, le ‘classi ponte’, ovvero le classi di inserimento per soli  alunni stranieri.  Anche lasciando da parte la questione delle ‘discriminazioni’, le dichiararono, motivando, del tutto  inefficaci.

Ricordo bene  quel periodo perché la scuola media A. Giuriolo  di Arzignano, da me diretta per dieci anni (periodo che coincise con il più alto flusso migratorio di stranieri in zona)  fu oggetto di attenzione di RAI  EDUCATIONAL  (Mondo a colori - Minoli ).
Correva l'anno 2008  
Tale servizio televisivo della rai italiana documentò  come avveniva  l’integrazione degli alunni stranieri    nella nostra scuola che si muoveva rifiutandosi di  realizzare classi di soli stranieri,  o - cambiando termine ma non sostanza- classi ponte  


http://youtu.be/8mmBqx8mI9s    
    ARZIGNANO UNA SCUOLA
SENZA FRONTIERE

Un altro servizio giornalistico/  televisivo mise in luce le modalità  condivise tra l' amministrazione  comunale di  allora e la Scuola  per realizzare il progetto  di inclusione  scolastica nel territorio arzignanese.

http://youtu.be/VzCJUm8glOc     
 NON  CLASSI  SEPARATE  MA  INTEGRAZIONE  AD  ARZIGNANO 

Le interrogazioni consigliari di un Partito, in quell'epoca all'opposizione, sulla scuola media , tacciata di essere un 'covo rosso' , non fermavano  la stessa che perseverava ostinatamente nel  difendere il diritto allo studio di tutti gli allievi, compresi gli stranieri e  marciava  a Barbiana per ricordare il prete scomodo, don Milani e il suo messaggio educativo.     



http://youtu.be/OUSeWPLBt5U   ARZIGNANO A BARBIANA 

L’istituto, grazie anche alla collaborazione dell'università di Padova, interessata allo studio del fenomeno degli alunni stranieri di seconda generazione, pubblicava, contestualmente, il libro 
 UNA BARBIANA PER NUOVI ITALIANI”  

La dirigente scolastica nel presentarlo dichiarava pubblicamente: 
 “I have a dream:  
 la scuola, una nuova Barbiana, a
colori, dinamica, aperta ai bisogni di tutti i ragazzi stranieri che, espiantati dal loro habitat naturale, cercano tra noi una nuova Patria, una nuova Identità , una nuova Dignità ;
 la scuola, terreno ideale di incontri, di scambio, vero laboratorio nel quale sperimentare quotidianamente la conoscenza, il riconoscimento e la valorizzazione della diversità . 
Il mio sogno è una sfida, una Barbiana per nuovi Italiani” (D. A.)  




Oggi, anno 2013, si ripropone il dibattito sulle classi ‘ponte’: cause scatenanti  la scelta di una scuola bolognese che ha istituito una classe media a settembre scorso composta da soli alunni stranieri e, più vicino a noi, la scelta di Alte - Montecchio  Maggiore con  la formazione di due classi prime delle primarie composte  quasi esclusivamente da alunni di cittadinanza non italiana (ma nati qui) 

Non entro nel merito delle scelte operate dalle due scuole: c'è un ampio dibattito pubblico in corso. 

Noi parliamo solo per quanto da direttamente  sperimentato.
 Fanno testo le azioni concrete effettuate nel territorio, documentate e sempre rese pubbliche.  

Le marce a Barbiana, della scuola media Giuriolo di Arzignano con il suo CTP (Centro Territoriale Permanente /Istruzione Adulti ), vincitore nel 2005 del Premio nazionale
"Tutti Diversi, tutti Uguali", per difendere, nel nome della Costituzione Italiana,  il diritto allo studio degli stranieri in una scuola accogliente e interculturale;
i libri offerti alla cittadinanza Le ricette del ctp e altro ancora” 
Una Barbiana per nuovi italiani ” per ribadire l’impegno di una scuola  aperta ad Arzignano;
le contrapposizioni  avute con l’attuale  amministrazione comunale  che ci  aveva nel 2011 tacciato di essere  dirigente buonista” verso gli stranieri, per la quale, dunque, il sindaco stesso solennizzava “tolleranza zero” nel Giornale di Vicenza; 
 il premio,  a pochi mesi di distanza dalla ‘diffida’ del sindaco, ricevuto invece dal Prefetto di Vicenza,  per l’impegno civile in  difesa della costituzione italiana profuso dalla  scuola Giuriolo, parlano da sé .


Mi limito solo  ad alcune inevitabili osservazioni , per dissipare ogni dubbio           che ad Arzignano mascherata ci sia l'apartheid:                 
 http://donataalbiero.blogspot.it/2014/11/apartheid-ad-arzignano.html

Oggi,  è  l’occasione per discutere, ancora una volta, sui modi più o meno efficaci dell’integrazione/inclusione degli alunni non (ancora) italofoni, sulle forme spesso silenziose della separazione educativa che si sono nel frattempo diffuse, sull’idea di scuola che vogliamo e che prefigura e costruisce il nostro futuro insieme.

E’ anche l’occasione ,  osserva  la pedagogista Graziella Favaro,  per proporre e mettere in comune le soluzioni più efficaci, a partire dalle esperienze condotte in questi anni,  che  le istituzioni scolastiche e gli insegnanti hanno costruito e sperimentato, con fatica e competenza, e spesso con risorse limitate, linee guida e modalità di inserimento specifiche;  strumenti didattici mirati: indicazioni, pratiche e materiali”.


La scuola media A. Giuriolo di Arzignano ha costruito il percorso d’integrazione,  anno dopo anno,  nel mito di don Milani e  contando su normative nazionali che propongono una scuola integrativa, accogliente, interculturale.

In questo periodo,  tuttavia, sono avvenuti importanti cambiamenti.

Uno di questi ha certamente a che fare con la diffusione di situazioni educative che hanno il segno della “separazione di fatto” e che dà origine a micro-concentrazioni di bambini e ragazzi stranieri in determinate scuole, in determinate classi (Vedi Bologna, vedi Alte) .
E dunque, oltre che sulla scelta di istituire classi separate, è il momento di interrogarsi sul tema più ampio e spinoso della mescolanza e dell'eterogeneità,
delle condizioni che possono favorirle e, viceversa, sui modi di prevenzione
di ogni forma di marginalizzazione.
Serve una visione strategica e pubblica per contrastare le geografie della separazione e per fare davvero della scuola il luogo dell’incontro e dello scambio interculturale a partire dai più piccoli.

Il tema della mescolanza nella scuola e nei servizi educativi ci riguarda,  riguarda tutti e  si coniuga strettamente con quello dell’uguaglianza,  della coesione sociale e culturale.


Per quanto riguarda,  invece, in modo specifico l’inserimento degli alunni stranieri neoimmigrati, 
sono chiari i principi e le attenzioni che regolano l’accoglienza degli alunni stranieri NAI (neo-arrivati in Italia), desunti dalla normativa e che condensano vent’anni di buone pratiche.
La  scuola Giuriolo ha raccontato il suo percorso dall’anno 2002 al 2008 
 in un ipertesto,  allegato al libro “Una Barbiana per nuovi italiani”  .
In esso ha  delineato un cammino chiaro  in termini di:
a) modalità e diritti
-gli alunni stranieri entrano a scuola in qualunque momento dell’anno essi arrivino;
-vengono inseriti nella classe corrispondente all’età anagrafica, salvo delibera motivata del collegio dei docenti con la quale si può stabilire l’inserimento in una classe inferiore (o superiore) di un anno;
b) risposte a bisogni specifici
-nella prima fase dopo l’arrivo vengono predisposti moduli per l’insegnamento dell’italiano come L2 per un certo numero di ore settimanali: durante questo tempo l’alunno frequenta l’attività laboratoriale specifica soprattutto durante l’insegnamento di discipline a forte carattere verbale;
-viene predisposto un piano personalizzato transitorio (“il necessario adattamento del programma”: DPR 394/99) che tiene conto delle competenze già acquisite (un alunno straniero può, ad esempio, avere un livello buono e perfino superiore a quello della classe nella quale si inserisce in lingua straniera, matematica, materie scientifiche …) e sulla base dei bisogni linguistici specifici;
c) attenzioni e accompagnamento
-in orario extrascolastico, l’alunno neo arrivato viene sostenuto e accompagnato attraverso dispositivi e azioni di aiuto allo studio grazie alle iniziative di volontariato, alle attività di doposcuola e di aggregazione presenti nella città, all’impegno e alla presenza di tutor giovani o adulti.

Ottimi spunti si possono trarre anche visitando il sito dell ‘ IIS Silvio Ceccato di Montecchio Maggiore con la cui dirigente scolastica, Antonella Sperotto , noi abbiamo in passato sempre  lavorato in continuità, anche approfittando di un rapporto personale di amicizia e stima (era una giovane maestra appassionata quando ero direttrice didattica a Montecchio 1°): indagine conoscitiva per alunni stranieri, protocollo accoglienza, piano personalizzato per stranieri 
Sito     http://www.iismontecchio.it/indexe.php  

 Negli ultimi quattro anni ad Arzignano (ma è un fatto nazionale)  la consistenza, sia in numeri assoluti che in percentuale degli alunni stranieri neo arrivati,  ha continuato a diminuire, anche a causa della crisi economica che riduce i nuovi ingressi, mentre è aumentato  in maniera  costante il numero di coloro che sono nati in Italia e che vengono inseriti in larga parte nella scuola italiana già dalla prima infanzia.
Adesso, ad Alte, ad Arzignano (per parlare di due realtà a noi vicine) le tendenze consolidate sono quelle di un generale assestamento delle presenze degli alunni stranieri e di un calo costante degli arrivi per ricongiungimento famigliare.
Non vi sono quindi  ragioni strutturali o dettate dall’emergenza degli arrivi tali da richiedere  interventi che abbiano il segno dell’urgenza e della separatezza, seppure temporanea.
Auspichiamo che non siano questioni legate alla xenofobia di alcuni partiti che amministrano i nostri comuni 

Si sono invece registrate negli ultimi anni a livello nazionale e locale, in particolare, nelle scuole secondarie di primo e secondo grado - difficoltà di inserimento degli alunni neo arrivati in corso d’anno scolastico.
Ci sono stati casi di adolescenti e preadolescenti “rimbalzati” da una scuola all’altra anche per alcuni mesi e messi in una sorta di “lista d’attesa” perché nelle classi “non c’era posto”.

Noi ad Arzignano l’abbiamo vissuta con il CTP,  ‘contenitore’ di non scelte di altre scuole.   
Questa “descolarizzazione” di fatto, oltre a discriminare e a escludere i bambini e i ragazzi in cerca di scuola, lede il principio irrinunciabile del diritto/dovere all’istruzione.
La soluzione alle difficoltà di inserimento  va trovata nella gestione responsabile e condivisa, da parte di tutte le scuole,  dell’accoglienza immediata ed efficace di ogni alunno, qualunque siano la nazionalità e il luogo di nascita.

Il  CTF ‘Vicenza  Ovest’ si è adoperato in tal senso.
 Le  scuole  dovrebbero seguire il modello integrato  ( avviene nella maggior parte dei Paesi europei ) che prevede l’inserimento da subito nella classe comune e il contemporaneo insegnamento della seconda lingua (da noi,l’italiano, per alcune ore settimanali (da 6 ore a 10 a seconda dell’età, della lingua d’origine, dei bisogni linguistici), radunando in questi momenti “dedicati” gli alunni, anche al di fuori della classe, in piccolo gruppo.
 Il cosiddetto modello “separato”, non ha   fortuna  in Europa.

 La scuola Giuriolo, nel corso degli anni, ritenendo le modalità più efficaci  essere quelle che prevedono l’inserimento da subito nelle classi comuni e la contemporanea predisposizione dei dispositivi di aiuto, adeguati e specifici, per l’apprendimento linguistico e lo studio (es.  progetto “Scuole aperte” con  patti territoriali tra scuola e Enti Locali)  ha adottato la logica degli alunni stranieri   “né separati, né invisibili’ (G.Favaro) :
Solo una scuola di qualità senza recinti e separazioni può cercare di includere, a partire dai talenti e dalle fragilità di tutti e di ciascuno e può costruire le condizioni per una positiva con-cittadinanza.
Possiamo scegliere,  e Mandela ce lo ha insegnato, fra dedicare la nostra vita a qualcosa che vale, come insegnare l’amore, l’uguaglianza, la fratellanza o sprecarla inutilmente. 
                                  
Noi educatori sappiamo da che parte stare .

Voglio dare questo messaggio alle  scuole del padovano prossimamente, nel corso di aggiornamento, quando  narrerò le esperienze condotte  finora nella nostra zona del vicentino.   

Sì, perché
"La storia siamo noi" e l'educazione è futuro
http://donataalbiero.blogspot.it/2012/09/la-storia-siamo-noi.html


Donata Albiero                                                     Arzignano  6 dicembre 2013

APPROFONDIMENTO
http://donataalbiero.blogspot.it/2013/02/italiano-sono-anchio.html