SONO LE NOSTRE AZIONI A DARE SPERANZA
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foto archivio CiLLSA- .A.S. 2023 2024 un incontro sui Pfas al Liceo Cornaro (PD) |
I percorsi
autonomi di cittadinanza attiva, che rendono protagonisti gli studenti,
rappresentano per noi la punta di diamante del percorso educativo rivolto
soprattutto alle nuove generazioni (le più colpite dagli effetti dannosi di
tali sostanze chimiche sulla salute degli esseri viventi e sull’Ambiente).
Evidenziano, infatti, la ‘presa di coscienza critica’ e possono aiutarci a
‘diffondere’, a propagare, pubblicizzare il nostro lavoro.
Nell’anno scolastico 2023-2024
abbiamo incontrato studenti di 14 scuole del Veneto: più di 1500 ragazze e
ragazzi dagli 11 ai 19 anni. Il cammino effettuato con loro e i professori è
stato significativo e coinvolgente perché è riuscito a mettere al centro il
senso di ‘civiltà responsabile’:conoscere per capire e agire. È
questo il motto che il gruppo educativo sempre applica.
La scuola per noi è un
contesto educativo fondamentale, per accompagnare i giovani a conoscere,
comprendere e prendere coscienza dell’importanza di farsi soggetti attivi e
responsabili nella difesa di quei diritti fondamentali dell’uomo, tra i quali
dovrebbe essere incluso anche il diritto ad un ambiente sano.
Mettere al centro il senso di
‘civiltà responsabile’:anche gli STUDENTI hanno ADOTTATO tale formula.
Oltre al profondo senso di attenzione all’ambiente e al clima, si è respirato
nelle relazioni, nelle slide, nei cartelloni, nei resoconti, la forza della
speranza, il “prendersi cura” degli altri e dell’Ambiente.
La documentazione, i giornalini, le
mostre, i video, i podcast, le inchieste, le slide, le lezioni tra pari
rappresentano la messa in pratica di quanto gli stessi studenti si sono
prefissi scrivendo: “Nel nostro piccolo potremmo di sicuro parlarne di più,
far arrivare il problema a più persone possibile”. Una grande
opportunità per ricordare e comunicare. Un tassello fondamentale per diffondere
la consapevolezza e cambiare davvero le coscienze.
Come ho scritto nella
relazione finale, in Pfas. land, i ragazzi sanno attivarsi.
"Preparano lettere, incontri col
sindaco (IIS Sartori Lonigo VI , IC Barbarano Mossano VI); effettuano
inchieste in città, per saggiare la conoscenza del problema da parte della
comunità civile (IC Barbarano Mossano VI, liceo Fogazzaro VI, Itis De Pretto
Schio ); realizzano numeri speciali di giornalini per coinvolgere i
ragazzi che non partecipano agli incontri (liceo Cornaro PD),
cortometraggi, podcast (liceo Fogazzaro VI), nuovi orizzonti virtuali di
comunicazione con PFAS nel Metaverso (IC Thiene VI),
mostre e cartelloni ( tutte le scuole); studiano relazioni in Power
Point da illustrare ad altre classi, o in assemblea: peer tutoring
/peer to peer ( IIS. Sartori Lonigo VI, Liceo Fogazzaro VI, IIS
Boscardin VI); progettano un percorso di controllo, da continuare negli anni
scolastici, sugli imballaggi del cibo take-away (panini, pizze, patatine) in
città, onde evidenziare quelli pfas free (Itis S. De Pretto Schio).
Una fucina di attività da
parte dei cinquecento trentaquattro studenti nei nuovi ruoli di
intervistatori, giornalisti, formatori, tutor, scrittori, registi, curatori di
mostre, grafici, videogamer e videomaker, nonché esploratori e sentinelle di
territori gravati da un degrado inarrestabile e perverso. È la loro ‘cittadinanza
attiva’ per contrastare abusi, soprusi, violenza ambientali; è il loro modo di
parlare dei pfas inquinanti eterni a scuola e fuori, superando la ‘tattica’ del
silenzio di aziende produttrici o di istituzioni ‘accomodanti’ rispetto alla
capacità di usare la testa muovendosi e agendo in modo critico.
Prendono sul serio il compito di
informare i compagni chiedendo
a questi ultimi, a lezioni impartite, di girare le informazioni ricevute sui
PFAS ad amici, conoscenti, ottenendo risposte lusinghiere (85% risposte
affermative). Non solo, si fanno poi valutare sull’efficacia dei loro
gli interventi (come è stato fatto attraverso un questionario finale,
all’IIS Boscardin, dagli studenti delle classi impegnate nel progetto Pfas, nei
confronti di quattrocento trentuno loro compagni che li
avevano ascoltati in assemblea. Dichiarano: “Primo passo verso la costruzione di un mondo sano è la
conoscenza, il secondo passo è la diffusione della conoscenza. Il passo
successivo è l’impegno a tutelare il diritto ad un ambiente pulito. Il nostro
lavoro è un piccolo passo in questa direzione” (IC Thiene)
Non si rassegnano i nostri ragazzi,
per fortuna,
Ci danno speranza e ci spronano a continuare nel nostro impegno educativo.
Il futuro non è scritto. Come
diceva Piero Angela, qualsiasi futuro è possibile. Lo
costruiamo noi stessi, giorno per giorno, attraverso ogni decisione presa (o
non presa), con il nostro comportamento e con le nostre scelte.
Quello che facciamo conta. Sia come individui, ma molto di più come
parte di una comunità. Bisogna farsi sentire. Tenere alta
l'attenzione sul problema, accendere un faro di attenzione su chi ostacola
il cambiamento, incoraggiare chi si impegna, è un buon modo di procedere.
Non si tratta di essere catastrofisti né ciecamente ottimisti, ma bisogna avere
speranza e impegnarsi.
Come dice l'etologa e
antropologa Jane Goodall, nel suo bellissimo Il libro della speranza. Manuale
di sopravvivenza per un pianeta in pericolo (Bompiani):
"La speranza non cancella le difficoltà e i pericoli che esistono, ma allo
stesso tempo non si fa sconfiggere da questi. C'è tanta oscurità, ma
sono le nostre azioni a riportare la luce".
Riprendiamo il nostro cammino a scuola. Ad maiora semper!
Donata Albiero 20 LUGLIO 2024
LINK post impegno degli studenti
https://drive.google.com/drive/u/2/folders/1Vo_A_Q_P0tUpZKre2ZwY0b4j_E3Qgofr
https://donataalbiero.blogspot.com/2024/06/one-health-limpegno-degli-studenti.html
https://donataalbiero.blogspot.com/2024/06/a-scuola-di-pfas-crimine-ambientale.html?fbclid=Iw