TENTATIVO DI SUPERARE LA LEGGE SULLA CITTADINANZA ITALIANA FERMA AL 1992
Una battaglia che conduco da decenni, quando ancora ero in servizio nella
scuola e che ora ritorna alla ribalta.
La legge sulla cittadinanza italiana del 1992 non è esattamente un capolavoro di modernità. Ora si tenta di riformarne la legge con lo “ius scholae",
Della proposta Ius
Scholae da discutere in parlamento il 29 giugno 2022 il 62% degli italiani non sa in cosa consiste. Sono i
dati che emergono dal sondaggio realizzato da Quorum/Youtrend per ActionAid.
Interrogati su quale sia la difficoltà più grande per queste persone, gli
intervistati non hanno dubbi: per il 64,9% è l’impossibilità di sentirsi
riconosciuti in un Paese in cui vivono fin da bambini e il timore di non
potervi restare per difficoltà lavorative dei genitori. Secondo la ricerca, una
volta conosciuti i dettagli della riforma, circa 6 italiani su 10 sono a favore della attuale
proposta Ius Scholae: in totale il 37,6% degli intervistati è colpito
positivamente. Il consenso oltrepassa le appartenenze partitiche.
“La calendarizzazione è un primo necessario passo affinché l’attuale legge in materia di cittadinanza, ormai vecchia di 30 anni, giunga a un percorso di riforma. Un passo fondamentale e urgente che chiediamo alle nostre rappresentanze parlamentari di compiere con responsabilità, dando un riscontro legislativo e istituzionale al cambiamento già avvenuto nella società e nella demografia italiana - si legge in una nota -. Un cambiamento che ha inizio e compimento proprio nella scuola: luogo di arricchimento e crescita per eccellenza, laboratorio di comunità dove ragazze e ragazzi si sentono parte di un ‘noi’ più grande, porta di accesso all’essere cittadine e cittadini di domani".
Il provvedimento, che lega l’acquisizione della cittadinanza al percorso scolastico, ha ricevuto parere favorevole dai pedagogisti del Siped, il gruppo Intercultura della Società Italiana di Pedagogia (Siped), che riunisce i docenti di Pedagogia delle università italiane.
Il mondo scolastico è compatto nell’appoggiare lo Ius Scholae.
Ogni giorno nuovi gruppi, attivisti e associazioni vogliono partecipare alla campagna; c’è lo slancio per costruire un grande percorso di mobilitazione che porti a questo risultato.
Una riforma della cittadinanza ormai
non può più essere disattesa dalla POLITICA.