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mercoledì 29 agosto 2012

I CARE

Mi importa ! 
Il diritto all'infanzia, un dovere degli adulti

   Canzone  a don Milani                   http://youtu.be/ZpfYvu1uDJM
     

"Ho voluto più bene a voi ragazzi che a Dio, ma ho speranza che lui non stia attento a queste sottigliezze e abbia scritto tutto al suo conto". 
                                             
    
Prendo lo spunto, per le mie riflessioni, dal titolo   di un 
convegno convegno regionale organizzato da SOS Infanzia,  Associazione  di Vicenza, nel 2004, presso la scuola secondaria di primo grado A. Giuriolo di Arzignano: "Il diritto all'infanzia Un dovere degli adulti"                                                       
Sos Infanzia  si pone  come obiettivi la tutela dei diritti del fanciullo e la promozione di una nuova cultura per l’infanzia, contraria a qualsiasi forma di violenza. 


Mi sono chiesta molte volte la ragione di tanta disattenzione degli adulti alle esigenze dei bambini.
Quando gli adulti parlano dei giovani è ormai un luogo comune: i giovani sono diventati individualisti, indifferenti a ciò che accade intorno a loro, non sono
interessati alla partecipazione attiva della vita comunitaria, non si spendono per un ideale, vogliono solo divertirsi, magari bighellonando in discoteca, sempre col cellulare o qualche  altro apparecchio costoso in mano.

Ancora, gli adulti ricordano la loro gioventù rinfacciando ai ragazzi di oggi il disimpegno.

Insomma, questa generazione di giovani non ha il diritto di essere ascoltata, in quanto macchiata dalla passività, cullata dalla ricchezza e dal benessere, parassita della famiglia a cui succhia risorse senza concludere nulla.


Raramente, però, ci si chiede  se ci sia  fondamento alle teorie di nuove generazioni di “apatici”; se poi davvero una parte dei giovani fosse così, quali siano le cause; infine, quali potrebbero essere le ragioni di tanta indifferenza e disattenzione da parte degli adulti nei confronti dei giovani .

Alcune risposte, credo,  si possano trovare negli esempi che noi diamo. 
Pensiamo,  a come noi adulti predichiamo  ai nostri figli “l’astensione”, il “non decidere”, il “ non assumersi la responsabilità” di scelte a volte decisive ed importanti sia per la cosa pubblica che per la maturazione dell’individuo.

Pensiamo alle elezioni, un diritto–dovere degli adulti, siano esse di rappresentanza scolastica o politica, alle quali gli adulti abdicano, con una percentuale costantemente in crescita ad ogni tornata elettorale.

Che dire poi di altre decisioni importantissime per la crescita dei nostri figli alle quali  preferiamo scelte di comodo deresponsabilizzanti nei confronti della tutela dell’infanzia?  
La  figura dell’adulto si  dimostra “distratta”, indifferente o addirittura complice del  disagio dei bambini e dei ragazzi .
Ecco l’insegnamento che viene dal mondo dei “grandi”: astenersi (non votare, non scegliere da che parte stare, quindi non partecipare), non assumersi la responsabilità di decidere già, perché l’astensione non è semplicemente la rinuncia ad un diritto, ma è il rifiuto delle responsabilità.

 Quante volte, nei miei anni di dirigenza scolastica, ho affrontato con i professori, con i genitori questa questione:  l’assunzione  di responsabilità nei confronti dei minori. 
Come possono i giovani crescere, maturare, diventare autonomi e consapevoli, se i messaggi, gli insegnamenti che  vengono dal mondo dei “grandi” sono quelli della rinunzia, della passività, dell’indifferenza, della non partecipazione?










Tocca a noi ‘adulti’: i bambini, i ragazzi, i giovani  hanno  bisogno di protezione. 
Per riuscirci dobbiamo  fare nostro e mettendo in pratica il messaggio di don Milani "I CARE".     
Adulti testimoni attenti, sentinelle che ascoltano, segnalano e che si adoperano responsabilmente
 per la tutela dei figli di questo mondo, perché tutti i bambini sono un bene dell’umanità.



Tocca ad ognuno di noi  riconoscere al bambino il ruolo di persona, oggetto di diritti universalmente riconosciuti .  


Nello specifico poi   ’I care'  dovrebbe costituire lo slogan riassuntivo di uno stile di fare scuola con il cuore, orientato alla presa di coscienza civile e sociale, improntato al valore dell’accoglienza, in una società complessa e in costante cambiamento, per insegnare a ogni alunno ad apprendere e a vivere con gli altri.

Io mi  assumo la responsabilità:  sto dalla parte dei bambini
 http://donataalbiero.blogspot.it/2012/08/bambini-ragazzi-giovani-soggetti-attivi.html

Donata Albiero             


 

  

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