Il diritto all'infanzia, un dovere degli adulti
Canzone a don Milani http://youtu.be/ZpfYvu1uDJM
"Ho voluto più bene a voi ragazzi che a Dio,
ma ho speranza che lui non stia attento a queste sottigliezze e abbia
scritto tutto al suo conto".
Prendo lo spunto, per le mie riflessioni, dal titolo di un
convegno convegno regionale organizzato da SOS Infanzia, Associazione di Vicenza, nel 2004, presso la scuola secondaria di primo grado A. Giuriolo di Arzignano: "Il diritto all'infanzia Un dovere degli adulti"
Prendo lo spunto, per le mie riflessioni, dal titolo di un
convegno convegno regionale organizzato da SOS Infanzia, Associazione di Vicenza, nel 2004, presso la scuola secondaria di primo grado A. Giuriolo di Arzignano: "Il diritto all'infanzia Un dovere degli adulti"
Sos Infanzia si pone come obiettivi la tutela dei diritti del fanciullo e la promozione di una nuova cultura per l’infanzia, contraria a qualsiasi forma di violenza.
Mi sono chiesta molte volte la ragione di tanta disattenzione degli adulti alle esigenze dei bambini.
Quando gli
adulti parlano dei giovani è ormai un luogo comune: i giovani sono diventati
individualisti, indifferenti a ciò che accade intorno a loro, non sono
interessati alla partecipazione attiva della vita comunitaria, non si spendono per un ideale, vogliono solo divertirsi, magari bighellonando in discoteca, sempre col cellulare o qualche altro apparecchio costoso in mano.
interessati alla partecipazione attiva della vita comunitaria, non si spendono per un ideale, vogliono solo divertirsi, magari bighellonando in discoteca, sempre col cellulare o qualche altro apparecchio costoso in mano.
Insomma, questa generazione di giovani non ha il diritto di essere ascoltata, in
quanto macchiata dalla passività, cullata dalla ricchezza e dal benessere,
parassita della famiglia a cui succhia risorse senza concludere nulla.
Raramente, però, ci si chiede se ci sia fondamento alle teorie di nuove generazioni di “apatici”; se poi davvero una parte dei giovani fosse così, quali siano le cause; infine, quali potrebbero essere le ragioni di tanta indifferenza e disattenzione da parte degli adulti nei confronti dei giovani .
Alcune
risposte, credo, si possano trovare
negli esempi che noi diamo.
Pensiamo, a come noi adulti
predichiamo ai nostri figli “l’astensione”, il “non decidere”, il “ non
assumersi la responsabilità” di scelte a volte decisive ed importanti sia per
la cosa pubblica che per la maturazione dell’individuo.
Pensiamo alle elezioni, un diritto–dovere degli adulti, siano esse di rappresentanza scolastica o politica, alle quali gli adulti abdicano, con una percentuale costantemente in crescita ad ogni tornata elettorale.
Che dire poi di altre decisioni importantissime per la crescita dei nostri figli alle quali preferiamo scelte di comodo deresponsabilizzanti nei confronti della tutela dell’infanzia?
La figura dell’adulto si dimostra “distratta”, indifferente o addirittura complice del disagio dei bambini e dei ragazzi .
Ecco l’insegnamento che viene dal mondo dei “grandi”: astenersi (non votare, non scegliere da che parte stare, quindi non partecipare), non assumersi la responsabilità di decidere già, perché l’astensione non è semplicemente la rinuncia ad un diritto, ma è il rifiuto delle responsabilità.
Ecco l’insegnamento che viene dal mondo dei “grandi”: astenersi (non votare, non scegliere da che parte stare, quindi non partecipare), non assumersi la responsabilità di decidere già, perché l’astensione non è semplicemente la rinuncia ad un diritto, ma è il rifiuto delle responsabilità.
Quante
volte, nei miei anni di dirigenza scolastica, ho affrontato con i professori, con i genitori questa questione: l’assunzione di responsabilità nei confronti dei
minori.
Come possono
i giovani crescere, maturare, diventare autonomi e consapevoli, se i messaggi, gli insegnamenti che vengono dal
mondo dei “grandi” sono quelli della rinunzia, della passività,
dell’indifferenza, della non partecipazione?
Per riuscirci dobbiamo fare nostro e mettendo in pratica il messaggio di don Milani "I CARE".
Adulti testimoni attenti, sentinelle che ascoltano, segnalano e che
si adoperano responsabilmente
per la tutela dei figli di questo mondo, perché tutti i bambini sono un bene dell’umanità.
per la tutela dei figli di questo mondo, perché tutti i bambini sono un bene dell’umanità.
Tocca ad ognuno di noi riconoscere al bambino il ruolo di persona, oggetto di diritti universalmente riconosciuti .
Nello specifico poi ’I care' dovrebbe costituire lo slogan riassuntivo di uno stile di fare scuola con il cuore, orientato alla presa di coscienza civile e sociale, improntato al valore dell’accoglienza, in una società complessa e in costante cambiamento, per insegnare a ogni alunno ad apprendere e a vivere con gli altri.
Io mi assumo la responsabilità: sto dalla parte dei bambini
http://donataalbiero.blogspot.it/2012/08/bambini-ragazzi-giovani-soggetti-attivi.html
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Donata
Albiero
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