AL BANDO I PFAS
Si è concluso il sesto anno del percorso educativo Zero Pfas del Veneto, con l’obiettivo di trasmettere agli studenti una
compiuta conoscenza della contaminazione da PFAS nella nostra regione e nel
mondo (cause, fonti nazionali ed internazionali di contaminazione, aspetti
economici e ricadute, sanitarie, sociali e politiche), onde creare un
coinvolgimento nel processo generale di contrasto all’inquinamento da PFAS e stimolare
azioni concrete.
Ci siamo confrontati con
loro, nell’ambito del percorso educativo condotto per sfidarli a realizzare, nella pratica di ogni giorno, un'attività orientata
da un cambio di paradigma culturale in cui la salute, intesa come salute
universale (One health) e un pensiero ecologico globale si sostituiscano alla
subalternità alle logiche di mercato. “La visione One Health è (…) l’approccio
adeguato a valutare problemi complessi che coinvolgono ecosistemi, filiere
agroalimentari e salute umana. Un esempio fondamentale è la contaminazione
pervasiva da sostanze persistenti come i PFAS (Alberto Mantovani -pag. 77 libro
‘Pfas’)
Abbiamo evidenziato il ruolo che deve avere la POLITICA: “E’ il momento che smetta di tutelare i soli interessi dei aziende inquinanti e senza scrupoli, schierandosi apertamente dalla parte della collettività e della salute pubblica” (Roberto Romizi, presidente nazionale associazione ISDE-Introduzione al libro “PFAS Una contaminazione persistente, pervasiva e pericolosa” a cura di V. Cordiano e V. Murgia, 2024).
La nostra azione è riuscita a bucare nelle quaranta scuole secondarie del Veneto dove siamo andati il muro di gomma dell’”omertà” che, dal momento della scoperta del gravissimo disastro ambientale provocato da Miteni nel Veneto occidentale (circa dieci anni fa), è stata la stella polare del comportamento delle istituzioni.
I questionari distribuiti dagli studenti all’esterno della scuola, le lettere ai sindaci, le petizioni presentate, la ricerca sul mercato di prodotti Pfas free, l’organizzazione di incontri gestiti da studenti con i loro genitori, sicuramente, hanno aperto brecce importanti nella società narcotizzata dai media. Ha incominciato a destare attenzione anche nella stampa, oltre che nel mondo scolastico, l’aver incrociato, in sei anni, più di 8500 allievi e 1500 adulti in incontri sempre strutturati. Indubbio, è stato (confermato dagli insegnanti referenti) l’interesse reale che ha coinvolto i giovani, meravigliati dell’inerzia delle istituzioni e della società in genere, a fronte di problematiche così gravi; positiva la risposta attiva nelle performance, molte delle quali hanno coinvolto studenti che non avevano partecipato al progetto, genitori, sindaci e cittadini.
Gli
studenti hanno ben compreso di essere il target di un processo contaminante, in
espansione nel pianeta, caratterizzato da interferenti endocrini e sostanze
persistenti che minano le stesse basi del loro sviluppo e diventano, purtroppo,
una minaccia reale per il loro futuro. Una delle richieste più frequenti da
parte degli allievi è stata quella della messa in atto di strategie di
prevenzione locale e generale che mettessero al riparo loro e le future
generazioni dalla nuova “peste” che si diffonde nel pianeta.
Noi abbiamo cercato di coinvolgere gli studenti incoraggiandoli a diventare attivisti e a adottare azioni collettive per affrontare il problema dell'inquinamento da PFAS nella loro comunità.
Abbiamo messo in contatto i ragazzi con il Movimento No Pfas, facendoli incontrare attivisti delle varie espressioni del movimento stesso: CiLLSA, Isde, Medicina democratica, Libera, Acqua bene comune di Vicenza, Rete Gas Vicenza, Comitato Zero Pfas Padova, Comitato Agno Chiampo, Cittadini Zero Pfas, Pfas.land, Osservatorio nazionale PFAS (Fosan) che hanno creduto nel percorso tanto da dare il loro logo.
ph. archivio CiLLSA
Non ci
sono dubbi. Gli studenti hanno raccolto la fiaccola della nostra staffetta.
E noi continuiamo con loro, anche nel nuovo anno
scolastico 2024 2025.
Legenda:
Report di un anno di impegno studenti 2024 2025 (https://wp.me/pahxeH-1VX]
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