Vogliamo ancor più ritornare
indietro con il tempo ?
Esattamente 40 anni fa, nel 1974 a 22 anni
a Padova mi laureavo
discutendo la tesi dal titolo “Problemi psichici connessi
all’apprendimento precoce della lettura”
Aveva fatto scalpore, in quegli
anni Doman Glenn con il suo libro “Leggere a tre anni” e si erano creati
schieramenti opposti (a livello professionale e accademico ) in Italia sulla opportunità o meno di anticipare, prima
della scuola dell’obbligo, l’apprendimento di
determinate abilità e come logica conseguenza,
se non fosse opportuno anticipare l’obbligo
scolastico per tutti a cinque anni .
se non fosse opportuno anticipare l’obbligo
scolastico per tutti a cinque anni .
La mia laurea in pedagogia, caratterizzata da un forte indirizzo indirizzo psicologico (13 esami), mi aveva segnato.
Nella tesi, premettevo che il problema
della lettura non doveva essere
considerato come un problema puramente di tecnica psicologica o didattica ma come un
problema educativo che avrebbe dovuto e
potuto trovare una una realizzazione, al
di fuori di ogni automatismo, solo nell’ambito della famiglia e di un tipo di scuola
appositamente strutturata … lasciando lo spazio,
e valorizzandolo in quanto tale, alla scuola materna (allora si chiamava così ) dove non si passava il tempo a giocare ma si lavorava tanto, con i ritmi giusti, con spirito ludico
continuo e diffuso, con ascolto e cure che avrebbero dovuto contagiare tutta la scuola, dai 6 ai 18 anni. Ne ero talmente convinta che, circa 20 anni dopo, direttrice didattica a Montecchio Maggiore, ho, senza esitazione, per conto del Provveditorato agli Studi di Vicenza, condotto una riflessione provinciale sulla organizzazione degli spazi e dei tempi per migliorare la qualità scolastica e con la scuola d'infanzia materna Andersen per 4 anni seguito la sperimentazione nazionale ASCANIO (Attività Sperimentale Coordinata Avvio Nuovi Indirizzi Organizzativi).
Nel rapporto finale nazionale , in merito alla struttura
della scuola dell'infanzia era
emerso con chiarezza l'esigenza
del mantenimento della integrità del ciclo 3-6 anni all'interno della scuola
dell'infanzia e senza subire
alcuna "scimmiottatura scolasticistica".
Per chi fosse interessato rimando la lettura del referendum tra i professionisti (pediatri, psicologi, pedagogisti, psichiatri, ginecologi) effettuato nel 1971 dalla Società Italiani di Pediatria che ha pubblicato i risultati
La mia soluzione di laureanda ? Una
soluzione per cosi dire intermedia.
Scrivevo :
“… Non già anticipare di un anno la prima elementare , bensì creare una scuola preparatoria , una cosiddetta prescuola, a cavallo tra materna ed elementare.
Questa nuova istituzione deve però essere accuratamente meditata e programmata. Bisognerà evitare la fretta sconsiderata e la faciloneria degli attuali uomini politici …
Pretendere di anticipare subito la scuola elementare a 5 anni,
senza che la scuola elementare abbia le strutture adeguate , una preparazione culturale da parte dei suoi professionisti , sarebbe un grave errore.
“… Non già anticipare di un anno la prima elementare , bensì creare una scuola preparatoria , una cosiddetta prescuola, a cavallo tra materna ed elementare.
Questa nuova istituzione deve però essere accuratamente meditata e programmata. Bisognerà evitare la fretta sconsiderata e la faciloneria degli attuali uomini politici …
Pretendere di anticipare subito la scuola elementare a 5 anni,
senza che la scuola elementare abbia le strutture adeguate , una preparazione culturale da parte dei suoi professionisti , sarebbe un grave errore.
"… Allo stato attuale –precisavo- delle ricerche psicologiche risulta vera impossibile l’anticipazione per considerazioni più strettamente didattiche e dalla testimonianza degli Orientamenti del 1958 e del nuovi Ordinamenti del 1969
Concludevo percio’
“ Se in Italia saranno adottate , nei riguardi dell’insegnamento
obbligatorio all’età di 5 anni , decisioni precipitose rischieremmo di recare
un danno incalcolabile ai piccoli del nostro Paese.
Si realizzerà ancora una volta l’aforisma dettato già tre secoli
fa da La Fontaine LES PETITS ONT TOUJOURS PATI DES SOTTISES DES GRANDS ”
Ma questa è l'ITALIA
Donata
Approfondimenti
DIFENDO LA SCUOLA PUBBLICA
http://donataalbiero.blogspot.it/2012/09/difendo-la-scuola-pubblica.html
STUDENTI IN PIAZZA , IMPARIAMO DA LORO
http://donataalbiero.blogspot.it/2012/10/studenti-in-piazza-impariamo-da-loro.html
LES PETITS ONT TOUJOURS PATI DES SOTTISES DES GRANDS ”
RispondiEliminaQUALE ANTICIPO?
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