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martedì 26 agosto 2025

PRESSENZA ITALIA PUBBLICA LA LETTERA APERTA AGLI STUDENTI DOPO LA SENTENZA MITENI

 

      Fa piacere constatare quando una testata giornalistica ritiene importante dare           spazio ai giovani. 

     I giovani esistono e sono la linfa vitale della società , una ’energia ribelle, una          visione ostinata che osa immaginare un mondo diverso, senza la quale                   rischiamo di condannarci a un eterno presente, privo di futuro.

    I giovani sono il motore del cambiamento. Teniamone conto! 

    https://www.pressenza.com/it/2025/08/processo-miteni-concluso-lettera-aperta-agli-studenti/

      Donata Albiero     












giovedì 21 agosto 2025

ISDE (MEDICI PER L'AMBIENTE) RICONOSCE L'IMPEGNO DEL GRUPPO EDUCATIVO ZERO PFAS NELLE SCUOLE SECONDARIE DEL VENETO


NEWS ISDE 2 AGOSTO 2025 
di Francesco Romizi  
https://www.isdenews.it/il-gruppo-operativo-pfas-educare-alla-salute-costruire-cittadinanza/

 Il Gruppo operativo PFAS nasce nel 2018 su iniziativa del Movimento No PFAS Veneto, con l’intento di dare voce, soprattutto nelle scuole, a una delle più gravi emergenze ambientali e sanitarie della nostra regione: la contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche (PFAS).

Fin dall’inizio l’obiettivo è stato chiaro: portare informazioni corrette ai giovani, principali vittime degli effetti di queste sostanze tossiche e, al tempo stesso, bersaglio di una comunicazione istituzionale spesso rassicurante o incompleta. Da qui la scelta di affiancare alla denuncia l’impegno educativo, costruendo un percorso capace di stimolare conoscenza, senso critico e responsabilità civile.

Una squadra multidisciplinare

Il gruppo è formato da medici ISDE (Medici per l’Ambiente), geologi, docenti universitari, ex tecnici ARPAV, esperti territoriali, insegnanti ed esponenti del movimento No PFAS. Un “arcipelago” di competenze che lavora secondo l’approccio One Health, la visione che lega inscindibilmente la salute umana a quella degli ecosistemi.

La metodologia adottata non si limita a semplici lezioni frontali: ogni percorso parte da un questionario rivolto agli studenti per conoscere aspettative e bisogni, prosegue con incontri e attività di apprendimento attivo, e si conclude con un test di valutazione e soprattutto con azioni concrete di cittadinanza attiva, ideate e portate avanti dagli stessi ragazzi.

Numeri e risultati

Dal 2018 a oggi il Gruppo operativo ha incontrato più di 10.000 studenti in 46 scuole tra primo e secondo grado, attraversando cinque province venete. Sono stati coinvolti anche circa 2.000 genitori e insegnanti in incontri pubblici di informazione e confronto.

I risultati, documentati nei report finali delle attività scolastiche 2024-2025, dimostrano la forza del progetto: gli studenti acquisiscono conoscenze aggiornate sugli effetti dei PFAS e delle microplastiche, sviluppano coscienza critica, si sentono parte attiva della comunità. Molti percorsi si sono conclusi con campagne di sensibilizzazione interne alle scuole, attività di monitoraggio ambientale, azioni di comunicazione rivolte al territorio.

Un percorso che segue la storia

Il lavoro educativo si è intrecciato con il lungo processo penale contro la multinazionale Miteni, responsabile dell’inquinamento delle falde venete. Dal 2021 fino alla sentenza storica del giugno 2025 – che per la prima volta in Italia ha riconosciuto responsabilità penali per l’inquinamento da PFAS – il gruppo ha seguito e raccontato nelle classi ogni fase, trasformandola in occasione di educazione civica e ambientale.

Quella sentenza, una vittoria epocale per le comunità colpite, non viene presentata come un punto di arrivo, ma come un passaggio che rafforza la consapevolezza della necessità di un cambiamento culturale: mettere al primo posto la salute e i beni comuni, prima del profitto di pochi.

Cultura che diventa azione

«Trasformiamo la cultura in azione»: così sintetizza la missione la coordinatrice del gruppo, Donata Albiero. Portare questi temi nelle scuole significa infatti colmare un vuoto informativo, ridare ai giovani il diritto di sapere, e allo stesso tempo stimolare partecipazione e responsabilità.

Per l’anno scolastico 2025-2026 il programma aggiornato porta il titolo “One Health. Quando la chimica è contro la vita. Cittadinanza attiva per bandire PFAS e microplastiche”: un itinerario che amplia lo sguardo, collegando la questione PFAS al problema globale delle microplastiche.

Uno sguardo al futuro

Il Gruppo operativo PFAS continuerà il suo lavoro, nella convinzione che i giovani, se messi nelle condizioni di conoscere e capire, possano diventare custodi consapevoli del territorio, cittadini capaci di difendere i beni comuni e promotori di un futuro più giusto e sostenibile.

Un percorso che unisce scienza, educazione e impegno civile: perché solo così è possibile affrontare la complessità delle crisi ambientali e sociali del nostro tempo.

Per chi vuole approfondire:

sabato 9 agosto 2025

I GIOVANI BOCCIANO I PFAS


Ph di Federico Bevilacqua  
7 febbraio  2025 sit in del movimento No Pfas davanti al tribunale di VI 

LA DIFESA DEL POPOLO AGOSTO 2025 (settimanale della diocesi di Padova)

Achivio CILLSA
Studenti della media Zanella di Arzignano davanti al tribunale di VI il 7 febbraio 2025 

Un grazie al giornalista Paolo Gallerani per l'aricolo nel quale si evince la sua attenzione  ai nostri giovani, ai loro bisogni, al loro sentire.

 «Giustizi, giustizia, giustizia!», hanno sollecitato a gran voce gli studenti provenienti da Schio e da Arzignano durante il sit-in davanti al tribunale di Vicenza, in attesa della storica e nota sentenza Miteni del 26 giugno scorso, per il gravissimo inquinamento da Pfas. È la medesima che hanno chiesto la quasi totalità dei 10 mila giovani incontrati dal 2018 dal Gruppo educativo Zero Pfas del Veneto, coordinato da Donata Albiero. E nel caso della multinazionale di Trissino, in tanti dicono che giustizia è stata fatta.
                                          

              7 febbraio 2025 sit in davanti al tribunale di VI  ph di Fderico Bevilacqua 

Donata Albiero, attualmente portavoce dell’associazione ecologista dell’ovest vicentino CiLLSA (Cittadini per il lavoro, la legalità, la salute e l’ambiente), è originaria di Arzignano e per tanti anni è stata Dirigente scolastica. Dal 2013 è coinvolta nel movimento No Pfas del Veneto che nel 2018 le ha dato mandato di incontrare i ragazzi delle scuole per sensibilizzare a questa problematica assieme al Gruppo educativo Zero Pfas

La referente parte da un presupposto: «Non penso proprio che i giovani siano dei bamboccioni; credo moltissimo in loro. Mi sono resa conto che, se si sa investire su di loro, se si sanno provocare nel modo giusto, rispondono sorprendendo noi adulti». All’inizio, il progetto del Gruppo educativo zero Pfas del Veneto, è partito con le scuole superiori per poi allargarsi alle seconde e terze medie. «Abbiamo avuto soddisfazioni enormi incontrando tanti giovani – racconta Donata Albiero –, che hanno risposto in modi diversi alle nostre sollecitazioni. Alcuni hanno fatto delle dichiarazioni ufficiali davanti al tribunale durante il processo alla Miteni, altri hanno fatto delle petizioni alla luce degli articoli della Costituzione relativa ai temi trattati nel nostro progetto. C’è chi ha realizzato dei video di informazione poi mostre, flash mob. Hanno anche inventato canzoni sui Pfas. È stato nel tempo un fiorir iniziative tutte collegate ad una loro sete di giustizia». I tanti ragazzi che hanno potuto beneficiare dell’itinerario formativo provengono da 46 scuole del Veneto, soprattutto delle 3 province di Vicenza, Padova e Verona. Il Gruppo educativo zero Pfas del Veneto è composto da esperti dei territori coinvolti nella questione Pfas, principalmente dell’Isde (Associazione medici per l’ambiente), geologi ed ex funzionari dell’Arpa. Nel progetto ci sono anche alcune testimonianze di attivisti. «Partendo dal presupposto che l’ambiente è un bene comune – spiega la referente – i nostri interventi con gli studenti sono imperniati sul “conoscere, per capire, per agire”. 

Desideriamo attivare in loro un processo di autocoscienza e consapevolezza, per discernere le fonti e arrivare a farsi delle domande. Nel caso specifico dei Pfas, partiamo dalla conoscenza e dalla sensibilizzazione sul problema, desiderando informarli sui rischi che corriamo con queste sostanze chimiche che portano a delle conseguenze nefaste sulla salute. Poi incoraggiamo la partecipazione attiva dei giovani: li aiutiamo a capire che unendosi si può fare la differenza. Così è stato il caso Miteni, che ha dimostrato che non siamo impotenti: dei cittadini creando dei comitati, hanno mosso le acque diventate torbide, a tal punto da arrivare ad un processo con la recente sentenza contro i manager della multinazionale di Trissino. 

Offriamo loro delle prospettive di cambiamento che dipendono dal loro attivismo, nella consapevolezza che il futuro non si subisce ma si costruisce insieme».

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Aspettando la sentenza Miteni 26 giugno 2025 davanti al tribunale di VI 
Donata Albiero e Giovanni Fazio
(due componenti del Gruppo Educativo Zero Pfas del Veneto
 nonchè dell'associazione ecologista dell'Ovet Vicentino CiLLSA)