ONE HEATH A SCUOLA
Report finale percorso Pfas scuole a s 2024 2025
https://donataalbiero.blogspot.com/2025/05/pfas-scuole-report-finale-as-2024-2025.html?fbclid=I
https://donataalbiero.blogspot.com/2025/06/pfas-studenti-pratiche-di-cittadinanza.html?fbclid=IwZ
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Per chi volesse approfondire e capire il percorso attuato ecco l' articolo scritto dal giornalista Francesco Bevilacqua a settembre 2024:
https://www.italiachecambia.org/2024/09/pfas-scuola-one-health/
Alcuni stralci:
“L’itinerario
che proponiamo nelle scuole è una forte azione civile tesa a consegnare un
futuro alle nuove generazioni, promuovendone il senso di responsabilità. Cerchiamo
perciò di innescare negli studenti un processo di autocoscienza e di
consapevolezza, necessario alla crescita della loro autonomia
intellettuale”, scrive la dottoressa Donata Albiero, un passato da dirigente
scolastica e un presente da coordinatrice del gruppo educativo Zero PFAS. “Riteniamo che
solo quest’ultima dia ai giovani strumenti critici per esplicitare potenzialità
e capacità di essere protagonisti attivi di fronte alle sfide del nostro
tempo”.
Il progetto
One Health parte dalla consapevolezza, diffusasi in tutti i Paesi del Pianeta,
che i PFAS possono essere considerati la seconda calamità eco-sanitaria
mondiale dopo i cambiamenti climatici. Sono dovunque e durano per
sempre. Da ciò nasce la necessità di scuotere politica e allo
stesso tempo di rompere il muro di indifferenza che grava su gran
parte dell’opinione pubblica, colmando la disinformazione della stessa sul
disastro ambientale in atto.
«Bisogna fare
di tutto per cambiare lo stato delle cose», ci ha detto a questo proposito Giuseppe
Ungherese, autore del libro PFAS. Gli inquinanti eterni e invisibili nell’acqua. «Non solo
per il presente, ma anche per il futuro di chi verrà dopo. Questa è
l’esperienza più forte che ancora oggi mi porto dietro. D’altra parte, la
storia dei PFAS in tutto il mondo, ci insegna che poche persone sono riuscite a
mettere sotto scacco le grandi multinazionali».
Gli obiettivi
del progetto? “Creare consapevolezza che la salute degli esseri
viventi, diritto umano irrinunciabile, è stretta mente legata alla
difesa dell’ambiente e che la cittadinanza attiva è la risposta da
dare.
L’approccio
One Health infatti implica una visione olistica, abbracciando
una percezione della vita in cui natura e società sono integrate e la salute
è una sola. Non si può vivere bene in un ambiente ammalato”.
Rivoluzionaria anche la didattica utilizzata da
One Health, che si ispira a specifiche metodologie di
apprendimento attivo. La prima è quella chiamata flipped classroom,
che letteralmente vuol dire “classe capovolta”, secondo la quale sono gli
studenti che, dopo averla studiato e approfondito a casa, spiegano agli
insegnanti la lezione, in modo da sviluppare autonomia e capacità
d’apprendimento. Simile anche la seconda metodologia, quella della peer
education, ovvero l’educazione fra pari, che come dice il nome abbandona
l’insegnamento frontale in favore di uno scambio orizzontale fra gli stessi
studenti.
Fondamentale è inoltre il legame con il territorio:
come specifica la dottoressa Albiero illustrando il progetto, “auspichiamo,
all’interno dell’itinerario educativo anche uscite didattiche ad hoc da noi
gestite; una geografia concreta che si esplica tra bellezze del territorio e
devastazione ambientale. Conoscere il territorio è infatti il primo
passo per rispettarlo, per sviluppare amore, senso d’appartenenza, spirito di
iniziativa in sua difesa“. Il team di One Health infatti garantisce la
propria consulenza per l’intero anno scolastico e si rende disponibile a far
conoscere alle scolaresche il territorio contaminato nonché a realizzare
incontri con autori, percorsi fotografici, pittorici e altre iniziative volte a
prendere contatto concretamente con i PFAS e gli effetti che stanno generando.
“La nostra
presenza tra i giovani è il frammento di una lotta più generale, intrapresa da
scienziati e uomini di buona volontà, contro un clima che cambia rapidamente
e un pianeta che invia segnali sempre più gravi del dissesto ambientale
ormai incontrastabile e irreversibile“, conclude Donata Albiero.
ADELANTE!
Donata Albiero
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