Risposte quotidiane ad un disastro ambientale (in)visibile: l’esperienza di contaminazione da PFAS in Veneto
Il capitolo, dedicato al GRUPPO educativo ZERO PFAS, è trattto dalla TESI di Elena Pozzobon (Bologna, Corso di Laurea Magistrale in Antropologia Culturale ed Etnologia, anno accademico 2023 2024).
"Donata e Giovanni sono una coppia di attivisti che, come già accennato in precedenza, con la loro associazione ecologista lavorano nel territorio per sviluppare percorsi di cittadinanza attiva e preservazione della salute e dell’ambiente. Il loro impegno è decennale e testimonia una grande tenacia e fiducia nel ruolo e potere/responsabilità del cittadino verso la realtà che vive. Il caso dei Pfas, tra le diverse iniziative, ha portato anche alla creazione di un progetto molto importante nelle scuole: il Gruppo Educativo ZERO PFAS. Donata, che è stata per molto tempo dirigente scolastica, mi ha descritto questa iniziativa come necessaria per combattere il silenzio o la minimizzazione diffusa nel territorio:
Siamo entrati
nelle scuole per un duplice motivo: primo perché i ragazzi, i bambini, le mamme
in gravidanza erano le fasce più deboli e più colpite, e in secondo luogo
perché non riuscendo a smuovere gli adulti, pensavamo che con un cambio di
paradigma culturale attraverso la scuola, attraverso l’educazione, attraverso
le nuove generazioni, potessimo meglio far capire il primato della salute sul
profitto e sul mercato, ed è stato da lì che noi siamo partiti ed è da lì che
man mano veramente abbiamo trovato credibilità, abbiamo trovato interesse
dapprima negli studenti, ma adesso c’è l’altro aspetto, anche gli insegnanti ci
cercano […]. Anno dopo anno la credibilità dei nostri esperti autonomi, medici
per l’ambiente, geologi professori, universitari, tutti attivisti, tutta gente
che va a proprie spese, che non ha finanziamenti esterni, […] ha dato i suoi
frutti, sta dando i suoi frutti. E quest’anno, per esempio, il nostro titolo
porta significativamente il concetto “One Health”, un’unica salute, e questa è
la nostra filosofia di partenza, un percorso di cittadinanza attiva per bandire
i Pfas: il percorso di cittadinanza attiva ce lo danno i ragazzi, […] dopo
averci incontrato come esperti, fanno il loro percorso autonomo di cittadinanza
attiva contro i Pfas. Alla fine dell’anno ci ritroviamo insieme e porto a
scuola gli attivisti adulti, i quali sentono l’esperienza dei ragazzi e
raccontano loro come invece da adulti sono diventati attivisti contro i Pfas,
ed è bellissimo questo scambio intergenerazionale fra i giovani e gli adulti.
Ecco che questo gruppo pedagogico cerca di mettere al centro i ragazzi, andando ad evitare la modalità frontale o didascalica, puntando a sviluppare una conoscenza più profonda e consapevole: “conoscere per capire ed agire, la conoscenza può determinare la consapevolezza, la capacità critica può permettere di sperare in un qualcosa, ma sperare in un qualcosa senza azione è impossibile: quindi l’agire, il percorso di cittadinanza attiva è la soluzione che noi vediamo come possibilità” (Parole di Donata).
Donata ha inoltre raccolto le
informazioni per stilare un documento, presente nel sito web dell’associazione
CILLSA, che va ad elencare le aziende ed i marchi che già da ora certificano di
non utilizzare Pfas, creando una guida, concentrandosi sulle cose positive
piuttosto che focalizzarsi solamente sulle cose da non comprare o non fare,
così dando un messaggio di speranza e futuro più che di proibizione ed angoscia
ai giovani che incontra. In contemporanea alla creazione di questo documento
c’è il tentativo e la speranza da parte dell’associazione di arrivare ad una
legge che possa mettere l’obbligo di controllo e certificazione dei prodotti
Pfas free."
Rignraziamo chi, come Elena, racconta il lavoro e l'impegno della nostra equipe nelle scuole.
Donata Albiero
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