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giovedì 10 aprile 2025

PFAS. EDUCAZIONE COME FORMA DI LIBERTA', ATTIVISMO NELLE SCUOLE

 

 Risposte quotidiane ad un disastro ambientale (in)visibile: l’esperienza di contaminazione da PFAS in Veneto





Il capitolo, dedicato al GRUPPO educativo ZERO PFAS, è trattto dalla TESI di Elena Pozzobon (Bologna, Corso di Laurea Magistrale in 
Antropologia Culturale ed Etnologia, anno accademico 2023 2024). 


"Donata e Giovanni sono una coppia di attivisti che, come già accennato in precedenza, con la loro associazione ecologista lavorano nel territorio per sviluppare percorsi di cittadinanza attiva e preservazione della salute e dell’ambiente. Il loro impegno è decennale e testimonia una grande tenacia e fiducia nel ruolo e potere/responsabilità del cittadino verso la realtà che vive. Il caso dei Pfas, tra le diverse iniziative, ha portato anche alla creazione di un progetto molto importante nelle scuole: il Gruppo Educativo ZERO PFAS. Donata, che è stata per molto tempo dirigente scolastica, mi ha descritto questa iniziativa come necessaria per combattere il silenzio o la minimizzazione diffusa nel territorio:

Siamo entrati nelle scuole per un duplice motivo: primo perché i ragazzi, i bambini, le mamme in gravidanza erano le fasce più deboli e più colpite, e in secondo luogo perché non riuscendo a smuovere gli adulti, pensavamo che con un cambio di paradigma culturale attraverso la scuola, attraverso l’educazione, attraverso le nuove generazioni, potessimo meglio far capire il primato della salute sul profitto e sul mercato, ed è stato da lì che noi siamo partiti ed è da lì che man mano veramente abbiamo trovato credibilità, abbiamo trovato interesse dapprima negli studenti, ma adesso c’è l’altro aspetto, anche gli insegnanti ci cercano […]. Anno dopo anno la credibilità dei nostri esperti autonomi, medici per l’ambiente, geologi professori, universitari, tutti attivisti, tutta gente che va a proprie spese, che non ha finanziamenti esterni, […] ha dato i suoi frutti, sta dando i suoi frutti. E quest’anno, per esempio, il nostro titolo porta significativamente il concetto “One Health”, un’unica salute, e questa è la nostra filosofia di partenza, un percorso di cittadinanza attiva per bandire i Pfas: il percorso di cittadinanza attiva ce lo danno i ragazzi, […] dopo averci incontrato come esperti, fanno il loro percorso autonomo di cittadinanza attiva contro i Pfas. Alla fine dell’anno ci ritroviamo insieme e porto a scuola gli attivisti adulti, i quali sentono l’esperienza dei ragazzi e raccontano loro come invece da adulti sono diventati attivisti contro i Pfas, ed è bellissimo questo scambio intergenerazionale fra i giovani e gli adulti.

 Con una modalità di apprendimento attivo, in questo percorso all’interno delle scuole sono stati coinvolti negli anni 8.500 studenti, in diverse province venete. Prediligendo un lavoro nelle classi, più che grandi assemblee troppo numerose, il percorso consiste nel dare degli stimoli e delle testimonianze ai ragazzi, che a loro volta produrranno un loro percorso di cittadinanza attiva, andando a costruire diversi progetti e diventando protagonisti. Un esempio sono delle inchieste all’esterno della scuola, con i cittadini, per capire quanto si sappia sull’argomento, o che informazioni ci siano tra la popolazione comune. Altri casi sono, ad esempio, montare dei video al riguardo, fare dei quiz, delle slide per delle classi parallele, murales, o tradurre documenti dall’italiano all’inglese o dall’inglese all’italiano. Un progetto molto importante è stata la creazione dei sottotitoli in italiano per il documentario americano The Devil We Know, comprando i diritti e rendendo poi possibile la proiezione per la cittadinanza. Nell’ultimo periodo Donata è riuscita anche a coinvolgere dei giovani attivisti No Pfas, andando a portare delle testimonianze di un attivismo intergenerazionale, e non relegato solo alle persone adulte.


Ecco che questo gruppo pedagogico cerca di mettere al centro i ragazzi, andando ad evitare la modalità frontale o didascalica, puntando a sviluppare una conoscenza più profonda e consapevole: “conoscere per capire ed agire, la conoscenza può determinare la consapevolezza, la capacità critica può permettere di sperare in un qualcosa, ma sperare in un qualcosa senza azione è impossibile: quindi l’agire, il percorso di cittadinanza attiva è la soluzione che noi vediamo come possibilità” (Parole di Donata).

Donata ha inoltre raccolto le informazioni per stilare un documento, presente nel sito web dell’associazione CILLSA, che va ad elencare le aziende ed i marchi che già da ora certificano di non utilizzare Pfas, creando una guida, concentrandosi sulle cose positive piuttosto che focalizzarsi solamente sulle cose da non comprare o non fare, così dando un messaggio di speranza e futuro più che di proibizione ed angoscia ai giovani che incontra. In contemporanea alla creazione di questo documento c’è il tentativo e la speranza da parte dell’associazione di arrivare ad una legge che possa mettere l’obbligo di controllo e certificazione dei prodotti Pfas free." 

Rignraziamo chi, come Elena,  racconta il lavoro e l'impegno della nostra equipe  nelle scuole.  

Donata Albiero 


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