GLI ANGELI DEL FANGO
foto da web
L’occasione è data dalla alluvione che ha colpito
la Romagna.
Luigi Caroppo il 20 maggio 2023 con il suo articolo e le foto postate rende bene il
concetto dell’impegno, espresso dal
motto “I Care ” di don Lorenzo Milani, faro per molte scuole tra cui quella
che definisco la mia, scuola secondaria
di primo grado Antonio Giuriolo di Arzignano che ho guidato come dirigente
scolastica per un decennio ". È il motto intraducibile dei giovani americani migliori, ‘Me ne importa,
mi sta a cuore’, e sono parole significative” diceva don Lorenzo Milani, il prete scomodo di Barbiana.
Tantissimi ragazzi e ragazze
sono accorsi spontaneamente in Romagna nei luoghi più colpiti dall’alluvione, a
spalare, soccorrere, confortare, portando speranza e futuro.
“ I care” è sempre attuale, ci fa guardare
con speranza al futuro, ci fa applaudire le nuove generazioni, ci dice
che impegno e mobilitazione fanno parte dei giovani di
casa nostra e che ‘il me ne frego’ spesso è un pregiudizio.
Perché quando c’è da scendere in campo i ragazzi non tradiscono:
lasciano il divano, mettono in modalità silenziosa il cellulare, si mettono le
scarpe più consumate e ci sono. Decenni dopo decenni: una forza che si rinnova.
Naturalmente. Un esempio che si moltiplica. La migliore gioventù non se ne
va, cambia gli attori protagonisti, ma non molla mai”.
Gli angeli del fango in Emilia Romagna, sono i
volontari Alluvione: un gesto di sostegno e umanità.
“Braccia
e coscienza in un moto spontaneo che commuove. Ora come allora.
Come nel 1966 quando i giovani si
mobilitarono e arrivarono nella Firenze ferita dall’alluvione.
In centinaia, dall’Italia, ma anche dall’estero (Europa, Stati Uniti) giunsero
nei due mesi successivi l’esondazione dell’Arno e la distruzione nel centro
storico” .
È proprio vero. Gli angeli del fango non muoiono mai: è uno stato
d’animo, una scintilla che scatta nella sensibilità del cuore ferito da
immagini e testimonianze. I ragazzi ci
sono: vanghe, stivali, guanti. Ci sono, sudano e sorridono.
“Che restiamo a fare a casa? Meglio dare una mano” sono le parole che la
generazione 2000 (ma ci sono anche ragazzi di 15, 16 anni) ripete.
Chat improvvisate, arrivate fino a mille partecipanti,
canali digitali creati dalle amministrazioni comunali delle città e paesi
colpiti, passaparola, appuntamenti al volo: in tanti modi i ragazzi si sono messi
a disposizione. L’importante è esserci.
“L’importante è agire”. E’ il motto che diffondiamo nelle scuole
parlando della lotta contro i Pfas e il degrado ambientale, ricordando ai
ragazzi che “Tutti possono fare la propria parte, dare il proprio contributo”.
Un monito ai politici
e ai benpensanti: la gioventù
contemporanea non è menefreghista e nullafacente.
Ecco quale è la meglio gioventù. La meglio gioventù non muore mai. Anche nel terzo
millennio dunque. Si rigenera e passa il testimone di generazione in
generazione.
Con il loro “I care” dichiarano che c’è speranza e futuro.
Come adesso in Emilia Romagna, come adesso nelle scuole con
le pratiche di cittadinanza attiva contro il degrado ambientale (PFAS) .
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