Il gruppo educativo Zero Pfas si presenta al commissario dell’Onu il 4 dicembre 2021 a Montagnana
Presentazione gruppo educativo https://youtu.be/U2tzJ-7GwqM (a cura di Franz Basso)
Missione ONU (la più alta autorità politica internazionale, garante di tutte le Nazioni)
Di fronte ad uno dei più gravi casi di inquinamento a
livello internazionale (PFAS), di fronte al crimine ambientale e sociale, permesso
dalle forze politiche italiane, è sceso in campo Marcos
Orellana - Special Rapporteur delle azioni Unite sulla violazione dei diritti
umani in relazione alle sostanze tossiche-.
Diritti umani negati... e tanti silenzi in questa terra devastata in attesa di essere guarita, prima di tutto dalla Giustizia.
Le voci nostre hanno messo in luce il significato che diamo, quali attivisti del Movimento No Pfas, ai diritti umani violati. Hanno testimoniato (report completo in PFAS land): le mamme Michela Piccoli, Ivana Schiavo, Patrizia Zuccato, Michela Zamboni, la dott.ssa Elisa Dalla Benetta, per raccontare la storia della contaminazione subita dalla cittadinanza, i diritti negati e le violenze subite a vari livelli; il geologo Dario Zampieri (Uni PD – Pfas. land) per fare il punto sulla questione idrogeologica; Marzia Albiero (Rete GAS Vicentina – Cittadini ZeroPfas) sulla questione alimenti e la negazione del diritto ad accedere alle analisi del sangue se residenti al di fuori della zona rossa; Maria Chiara Rodeghiero di Medicina Democratica per sottolineare il «crimine ambientale» contro l’umanità; Donata Albiero (CiLLSA) sui diritti alla conoscenza e sulla nostra supplenza (nelle scuole) alle istituzioni mancanti; Giovanni Fazio (Isde-Cillsa) sulla prevenzione negata; il sindacalista Cgil Cdlt di Vicenza Giampaolo Zanni sui diritti dei lavoratori; Viola Cereda (Comitato Stop Solvay) sull’esportazione del crimine a Spinetta Marengo (e in India); Franco Sarto (Medicina del Lavoro, Legambiente Alto Padovana) sull’indagine epidemiologica della Dott.ssa Canova della Regione Veneto ancora non consegnata e avvolta nel mistero istituzionale; Vasco Carradore (NO TAV Veneto) sul pericolo imminente e trascurato della TAV che incide sul plume PFAS ; Alessandro Tasinato nell’ auspicare la rinascita del Fratta Gorzone con un nuovo progetto nato dal Coordinamento Acqualiberadaipfas.
Dopo esserci presentati come gruppo educativo e riferito la composizione di esperti attivisti, professionisti siamo entrati nel vivo della questione DIRITTI NEGATI.
“Di fronte a un
disastro ambientale di così vaste proporzioni, con pesanti ricadute sulla
salute della popolazione, siamo entrati e entriamo nelle scuole per sopperire al diritto che ci è stato negato
e ci è negato tuttora, quello di conoscere le cause, le modalità, le
responsabilità del disastro, gli effetti sulla salute e la possibilità di
soluzioni.
I bambini, i ragazzi, i giovani sono i primi ad essere colpiti e a subire le conseguenze più gravi se i
pfas entrano nel loro corpo, per le caratteristiche di tali sostanze
(interferenti endocrini, POP e bioaccumulabili) ma sono anche i bambini, i
ragazzi, i giovani quelli che non hanno avuto l’opportunità di sapere che fare.
Non sanno nulla.
Lo confermiamo noi che da quattro anni entriamo nelle scuole e ci siamo confrontati finora con più di 5000 studenti, covid o non covid, scuola in presenza o in didattica a distanza. Nei questionari di entrata, compilati dagli studenti all'inizio del percorso, prima dei nostri interventi e del materiale di studio fornito, per saggiare le loro aspettative e conoscenze, i loro bisogni, questi hanno, per lo più, dichiarato di non conoscere il problema e quindi di non esserne coinvolti.
Ebbene, giriamo le scuole per affermare il diritto alla trasparenza e all’informazione, per sopperire al vuoto delle Istituzioni, alla loro narrativa ’edulcorata’ e falsata su quanto accaduto, su quanto accade. Crediamo nel ruolo attivo dei giovani, perciò ne stimoliamo la cittadinanza attiva per la difesa del diritto alla salute. Trasformiamo la CULTURA IN AZIONE. Operiamo, dunque, cercando di attivare nei ragazzi la coscienza critica, innescando un processo di autocoscienza e di consapevolezza, necessario alla crescita della loro autonomia intellettuale.
Ci dà speranza che la rappresentanza dell’Onu sia qui a sentire il 'popolo inquinato'. Ma la nostra vera speranza, come gruppo educativo, è quella che riponiamo nei giovani, per un cambio di paradigma culturale, che difenda davvero la salute contro il Profitto e il Mercato ad ogni costo, un fallimento di civiltà”.
L 'informazione e la conoscenza critica da trasferire ai giovani restano la nostra priorità: esercitiamo gli studenti a giudizi riflessivi, non omologati, a formulare soluzioni possibili in questa nostra complessa postmodernità; li esercitiamo ad essere non spettatori passivi ma partecipanti dinamici nella comunità in cui vivono e viviamo. La nostra, nelle scuole del Veneto, è una voce libera da qualsiasi appartenenza partitica, che fa del concreto legame con il territorio la sua cifra di riconoscibilità, voce non asservita ai poteri, che difende i diritti dei cittadini e, soprattutto, che fa della cittadinanza attiva il principale antidoto in difesa della salute delle persone.