“LA SALUTE NELLA TERRA DEI PFAS. Nuove pratiche di cittadinanza attiva”
Una domanda ci perseguita, come Gruppo EDUCATIVO Zero Pfas, la ragione per
cui da 4 anni entriamo nelle scuole (abbiamo incontrato finora 5000 studenti in
20 scuole del Veneto e 700 genitori) con il nostro progetto:
“Che ne è di noi, dei nostri figli, dei bimbi che vanno a scuola se poi
nell’aria che respiriamo, nell’acqua che beviamo, nella terra che tocchiamo,
nei cibi che mangiamo vi è la presenza di diossina, di pcb, di pfas… sostanze soggette
al bioaccumulo e catalogate dal punto di vista sanitario come interferenti
endocrini, sostanze cioè che colpiscono il nostro apparato ormonale?
USCIRE dal tunnel dell’INQUINAMENTO della nostra TERRA, a maggior ragione
dopo la fase pandemica del covid, per trovare la luce, perché la Terra ci è
data in prestito dai nostri figli e dobbiamo salvaguardarla … è l’imperativo
che ci spinge, assieme all’ art 32 della costituzione “La Repubblica tutela la
salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse per la
collettività!”
Non siamo una organizzazione politica o confessionale; non agiamo per interessi
economici né siamo sponsorizzati a livello istituzionale e amministrativo.
Agiamo, a livello volontaristico, autofinanziandoci, mettendo a disposizione
competenze e tempo prezioso; ci qualifichiamo una voce libera che fa del legame
concreto con il territorio la sua cifra di riconoscibilità, che mette a disposizione
le proprie energie, intelligenze, e, soprattutto, la propria partecipazione attiva in difesa della salute dei cittadini.
Riteniamo che in questa fase storica caratterizzata, purtroppo, da grandi disastri
ambientali, la Scuola, come struttura educante, abbia il diritto istituzionale
e il dovere etico di intervenire nella formazione dei ragazzi, dando loro
strumenti culturali e morali per far fronte alle grandi problematiche che caratterizzano la vita nel territorio inquinato in cui si
trovano a risiedere.
Sappiamo, realisticamente, che i nostri interventi e le nostre discussioni
sono appena sufficienti per conoscerci e affrontare il problema pfas.
In realtà, noi cercheremo di dare ai ragazzi una formazione che sia per
loro un punto di partenza per responsabilizzarsi, per sé e per gli altri. I ragazzi dovranno capire che ogni singolo individuo può e deve fare qualcosa.
Tuttavia non esistono scorciatoie e vie di salvezza individuali in quanto
il bene prezioso, il bene comune, sia esso l’acqua e/o il cibo e/o l’aria, va difeso
collettivamente, sapendo che la salute non può essere barattata con niente
altro.
Ci muoviamo nell’ottica di un cambio di paradigma culturale, valoriale e pratico:
da una società che pone al primo posto il consumismo e il profitto, a vantaggio
di pochi, alla società che pone al primo posto la salute, per tutti, il benessere.
Un piano di lavoro che coinvolge prima gli studenti: ci proponiamo di
innescare in essi un processo, di autocoscienza e di consapevolezza, necessario
alla crescita della loro “autonomia intellettuale”, per «creare cittadinanze
attive che possano portare ad un reale cambiamento in favore di una società
autenticamente ecologica e democratica».
Un piano di lavoro che cerca di coinvolgere anche i professionisti
dell’educazione, i docenti, per sollecitarli a trattare le nuove tematiche con
gli studenti e al tempo stesso i genitori per renderli consapevoli sulle
attuali criticità ambientali ed ecologiche da affrontare subito.
Ci guida la consapevolezza che l’Ambiente (la sua SALVAGUARDIA) è la priorità
per il presente e il futuro.
La salute al primo posto.
Donata Albiero
(coordinatrice del progetto)
In allegato comunicato stampa
https://pfasland.files.wordpress.com/2021/09/comunicato-stampa-scuola-zero-pfas-2021-2022-.pdf?
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