BILANCIO DI META’ ANNO SCOLASTICO DEL PROGETTO EDUCATIVO
Informare. Ecco allora una pista nuova per noi: la scuola. Un PERCORSO educativo specifico per i ragazzi, i giovani.
Le voci che portiamo agli studenti sono tante.
Tante voci che si identificano in una unica, corale, la voce del movimento No PFAS del Veneto che ha prevalso e prevale sui tentativi autoritari di tacitare le coscienze, di censurare le evidenze dei fatti che, anche senza il nostro impegno, urlano da sé.
CORONAVIRUS: misure drastiche, psicosi
collettiva, isolamento, quarantena, a seguito di un migliaio di persone
contagiate in Italia e alcune decine di morti tra persone anziane (29 le vittime, 1049 i positivi secondo l'ultimo
bollettino ufficiale della Protezione civile- la Repubblica ). Certo, non sta a me
valutare l’opportunità del provvedimento, non so come si svilupperà la situazione e non sono una esperta, mi fido delle
autorità e ne osservo scrupolosamente le indicazioni (Oms: il livello di minaccia mondiale del virus ora è
molto alto). Quando ci si sente minacciati da un nemico invisibile lo si vede ovunque; niente
di nuovo sotto il sole, mi verrebbe da dire.
PFAS: 350.000 persone contaminate in
Veneto, una emergenza sanitaria denunciata dall’ISDE da anni, di proporzioni
immani in codesta Regione; studi scientifici indipendenti che sottolineano i rischi enormi per la salute, soprattutto per le nuove generazioni da
valutarsi tra decenni. Misure precauzionali quasi inesistenti: sicurezza alimentare non adottata, bonifica sito contaminato non attuata, popolazione non allertata. Il principio di precauzione totalmente ignorato.
‘CATTIVE ACQUE’: film dal 20 febbraio 2020 nelle sale italiane, ispirato a fatti realmente accaduti in America in una località
del West Virginia contaminata dai Pfas scaricati per anni da un'azienda chimica americana, la DuPont.
Sala semivuota ad Arzignano, il mio
comune, che in quanto a Pfas ne ha da vendere, nel rubinetto, nella produzione
industriale, nel sangue dei cittadini; non colpisce la storia raccontata, evidentemente.
Avrei immaginato la fila per vederlo e rimango sconvolta per quello che
considero il risultato di una campagna di mitigazione del problema fino ad arrivare al quasi negazionismo delle cause e degli effetti.
Ha senso quello che sto facendo con altri migliaia di attivisti?
Chi siamo, cosa facciamo, perché continuiamo a entrare nelle scuole? Che
bilancio a metà anno scolastico?
Siamo il Movimento No
Pfas un insieme di gruppi, comitati, associazioni, cittadini,
ricco, al suo interno, di specificità e procedure diverse, competenze multiple,
integrate fra loro nella lotta comune contro l’inquinamento da Pfas e i suoi
effetti.
“Prima ti ignorano. Poi ti deridono. Poi ti
combattono. Poi vinci.” Sono le parole di Mahatma Gandhi, le orme del nostro cammino di
cittadini attivi del movimento No Pfas Veneto in questi anni, la nostra speranza
per quello che deve ancora accadere, vincere la battaglia civile, sociale e
giudiziaria contro gli inquinatori della nostra acqua e chi li ha protetti
sotto il manto istituzionale.
Sono le parole che ci
sorreggono nel nostro bisogno di restituire la politica ai cittadini, battendoci
in difesa del diritto alla salute che ci viene negato.
Passo dopo passo, giorno
dopo giorno, ci stiamo impegnando conquistando nuovi spazi, consapevoli che si tratta di una tragedia collettiva e collettivamente ne dobbiamo uscire. Insieme.
Abbiamo combattuto e
combattiamo contro un nemico subdolo perché invisibile, nascostoci per anni e
anni.
All’inizio
nessuno ci considerava.
Abbiamo
percorso un sentiero impervio
superando irrisioni, ostacoli, difficoltà, diffidenze, diffide, minacce pur di
arrivare alla nostra meta: rompere gli schemi dell’immobilismo, del silenzio
assordante, della rassicurazione dei Partiti, delle Istituzioni, degli Enti
preposti a salvaguardare la nostra salute.
Stiamo battendo tutte le
strade possibili per informare la cittadinanza sui danni che causano tali sostanze chimiche perfluoroalchiliche, interferenti endocrini, sostanze
POP (persistenti) e soggette al bioaccumulo, per le cui caratteristiche i più esposti risultano essere i giovani.
Non accettiamo le assicurazioni, le
minimizzazioni delle Autorità competenti
Siamo contaminati, centinaia di migliaia di persone.
Informare. Ecco allora una pista nuova per noi: la scuola. Un PERCORSO educativo specifico per i ragazzi, i giovani.
I ragazzi entrano in contatto con le grandi
questioni del tempo, prendendo lo spunto dalla tematica affrontata relativa ai
Pfas. Questioni che è responsabilità di tutti affrontare perché “condividiamo tutti lo stesso pianeta e non abbiamo
qualche altro posto dove andare, quindi i nostri destini sono molto più
interconnessi di quanto saremmo disposti ad ammettere” (Zygmunt
Bauman, Homo consumens, p. 14).
Lo
ricordavo a novembre 2019 in un incontro tenuto con i ragazzi del Fridays For Future di Padova; lo ribadivo una decina
di giorni fa alla assemblea pubblica organizzata dai FFF di
Vicenza per costruire insieme un percorso verso la Marcia per il clima da
tenersi a Venezia in aprile. Lo ripeterò a un giovane gruppo scout, n un
quartiere di Vicenza.
Siamo nelle scuole, come
gruppo educativo zero PFAS, espressione diretta del Movimento NO PFAS del Veneto.
Sono ben dodici sigle, a rappresentare i comitati, le associazioni, i gruppi ambientalisti, all'interno del nostro progetto educativo unitario; ci affiancano esperti del territori, tecnici, medici Isde,
avvocati, educatori, gruppi equo solidali e Pfas land, organo di informazione
on line.
Pfas, ancora pfas: una
storia di ordinaria follia che non ci stanchiamo di raccontare…
Il titolo del nostro
progetto parla chiaro: “PFAS in Veneto. Salute a rischio. Conoscere per
capire ed agire"
Entriamo negli istituti scolastici
del Veneto che ci chiamano perché gli studenti sono
tutti nostri figli, i più colpiti dagli effetti disastrosi dei Pfas. Nove
istituti, tra Vicenza e Padova nell’anno scolastico 2018 2019 e 1500 studenti
incontrati; già sei scuole, secondarie di secondo grado in questo prima metà
dell’anno scolastico 2019/ 2020, tra Vicenza, Padova, Verona approdando a
Venezia, dialogando con studenti dai 14 ai 19 anni. con corsi strutturati,
assemblee studentesche, serate informative per adulti , cineforum .
Li educhiamo
a riconoscere cause ed effetti provocati dalla contaminazione e a reagire con
cognizione di causa individualmente e collettivamente.
Il nostro allarme scientifico si
trasforma in un inno alla vita quando ci confrontiamo con loro, attraverso
l’elaborazione di un nuovo pensiero in cui si riflette la necessità di un
cambio di paradigma culturale, cioè il rifiuto di una società mercantilistica,
priva di valori, responsabile del degrado totale del Pianeta.
I ragazzi prendono
coscienza della gravità della situazione in cui sono coinvolti e si
stupiscono del ritardo con cui vengono informati.
Non sanno
che la nostra voce, autonoma, apartitica, libera, è scomoda per i messaggi, i
documenti, le testimonianze che portiamo e che penetrare nelle scuole non è
giusto una passeggiata.
Niente ci ferma.
Niente ci ferma.
Non le
circolari, dall’alto pervenute alla scuole del padovano ricordando ai
dirigenti, che in nome della neutralità, scientificità e competenza i temi
delicati quali quelli relativi ai pfas andrebbero meglio affrontati con le
istituzioni che se ne occupano
Non le
diffidenze di vari dirigenti scolastici e docenti che non vogliono ‘correre
rischi' con la nostra presenza o di chi all’interno della stessa scuola ci vorrebbe
imporre ‘versioni soft'.
Sono le voci degli esperti, delle mamme
di ragazzi contaminati che parlano attraverso il nostro progetto, quelle di
gruppi di cittadini virtuosi e attivi, dei comitati e associazioni che difendono il loro territorio.
Sono le voci degli stessi ragazzi, troppo
ancora ignari di quanto avviene nella loro terra e nel loro corpo, indignati
per essere stati quasi totalmente esclusi dalle informazioni di quanto accade.
Sono le voci delle scuole che ci chiamano, dei dirigenti scolastici che
ci ringraziano alla fine del percorso, dei docenti che chiedono chiarimenti e
approfondimenti
Tante voci che si identificano in una unica, corale, la voce del movimento No PFAS del Veneto che ha prevalso e prevale sui tentativi autoritari di tacitare le coscienze, di censurare le evidenze dei fatti che, anche senza il nostro impegno, urlano da sé.
Noi
resistiamo, resisteremo; non ci fermiamo, non ci fermeremo, per i nostri figli.
Donata Albiero
Senza una azione comune che ha visto nei vari settori sociali e nelle varie componenti del Movimento, mai diviso in fazioni pur nella sua estrema complessità e varietà, l'impresa di portare una informazione libera nelle scuole sarebbe stata impensabile.Le prime sono state le mamme che in tutta la vasta area della PFAS Land hanno contattato dovunque insegnanti, presidi, ragazzi.Laddove la scuola eregeva un muro, erano gli studenti dei Friday For Future, i ragazzi di Greta a spalncarci le porte degli istituti nelle assemblee, bypassando presidi e insegnanti ligi al potere. Infine sono stati professori e presidi che capivano l'impotanza della nostra mission. Un progetto molto complesso dove una vasta equipe di esperti e una valentissima presenza della società civile ( mamme, guppi GAS, e altre importanti componenti di cittadinanza attiva che si mobilita, hanno costruito un nuovp modo di rappportarsi con i giovani e con le istituzioni. Il tutto è stato reso possibile dalla indefessa capacità manageriale di Donata che ha riversato la lunga esperienza di dirigente scolastica in questo progeto di cultura alternativa di altissimo pregio, laddove le ULSS hanno pateticamente fallito avendo perduto del tutto credibilità.
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