Signore signori, vi presento la Generazione Hashtag, il mondo degli adolescenti che comunicano con un #, che vivono sui social e che parlano attraverso le chat di messaggistica istantanea.
E’ la generazione che usa il telefono anche in
maniera distorta: cyberbullismo, selfie pericolosi, social mode, grooming,
sexting, sextortion, revenge porn…una piaga sociale che dilaga anche tra i
più piccoli, una gogna mediatica da cui tante volte è veramente difficile
uscirne.
“Comportamenti tecno-mediati che stanno diventando
una piaga sociale
come il cyberbullismo, messo in atto da circa 2 adolescenti per classe, il sexting da quasi 1 ragazzo su 10, la vendetta pornografica che ha portato anche in alcuni casi al suicidio e le social mode che favoriscono l’abuso di alcol e i disturbi alimentari, a cui partecipano oltre il 20% dei ragazzi. Selfie a rischio per 2 adolescenti su 10 che spesso perdono la vita pur di non staccare gli occhi dal cellulare, come testimoniano gli innumerevoli casi di cronaca e nuove patologie come la nomofobia (paura di rimanere senza cellulare) o la FOMO (paura di essere tagliati fuori)”.
come il cyberbullismo, messo in atto da circa 2 adolescenti per classe, il sexting da quasi 1 ragazzo su 10, la vendetta pornografica che ha portato anche in alcuni casi al suicidio e le social mode che favoriscono l’abuso di alcol e i disturbi alimentari, a cui partecipano oltre il 20% dei ragazzi. Selfie a rischio per 2 adolescenti su 10 che spesso perdono la vita pur di non staccare gli occhi dal cellulare, come testimoniano gli innumerevoli casi di cronaca e nuove patologie come la nomofobia (paura di rimanere senza cellulare) o la FOMO (paura di essere tagliati fuori)”.
Una
legge, quale quella approvata a maggio
2017, la legge contro
il cyberbullismo, servirà per davvero a fermare tale fenomeno dilagante?
Ai posteri l’ardua sentenza.
Io insisto su alcune considerazioni che ho sviluppato
in precedenti post da cui ritengo che si debba partire per affrontare
prevenendo il problema del bullismo e del cyberbullismo:
Violenza e bullismo sono figli di una
società malata, una società in crisi
Non parliamo
(ascoltiamo) più i giovani, neppure i nostri figli. Perché anche noi ormai
parliamo la sola lingua comprensibile alla mente della nostra società: il
denaro, i consumi, la crescita economica.
E diventiamo sempre più
egoisti, chiusi, violenti
E trascuriamo il linguaggio dei sentimenti e delle emozioni e della resilienza.
Ci illudiamo che basti educarli alla competizione per la vita e per il successo, incutendo così maggior paura, ansia e meno autostima.
Comunicare nel circuito
virtuoso tra scuola, società, famiglia.
Educando al
senso del limite, anche alla fatica del vivere.
Ascoltare, poi, il
proprio cuore, assecondando le proprie capacità e attitudini. Insomma, vivere non in funzione di… ma ascoltando le risorse
dell’animo, costruendo un futuro di senso.
Donata Albiero
Vedi anche
Cyberbullismo e responsabilita'
http://donataalbiero.blogspot.it/2017/05/cyberbullismo-e-responsabilita.html
http://donataalbiero.blogspot.it/2017/05/cyberbullismo-e-responsabilita.html
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