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sabato 15 luglio 2017

LA PERDITA DI LEGAMI PUO’ CONDURRE ALLA VIOLENZA


Signore signori, vi presento la Generazione Hashtag, il mondo degli adolescenti che comunicano con un #, che vivono sui social e che parlano attraverso le chat di messaggistica istantanea.

E’ la generazione che usa il telefono anche in maniera distorta: cyberbullismo, selfie pericolosi, social mode, grooming, sexting, sextortion, revenge porn…una piaga sociale che dilaga anche tra i più piccoli, una gogna mediatica da cui tante volte è veramente difficile uscirne.


  “Comportamenti tecno-mediati che stanno diventando una piaga sociale          
come il cyberbullismo, messo in atto da circa 2 adolescenti per classe, il sexting da quasi 1 ragazzo su 10, la vendetta pornografica che ha portato anche in alcuni casi al suicidio e le social mode che favoriscono l’abuso di alcol e i disturbi alimentari, a cui partecipano oltre il 20% dei ragazzi. Selfie a rischio per 2 adolescenti su 10 che spesso perdono la vita pur di non staccare gli occhi dal cellulare, come testimoniano gli innumerevoli casi di cronaca e nuove patologie come la nomofobia (paura di rimanere senza cellulare) o la FOMO (paura di essere tagliati fuori)”.

Una legge, quale quella   approvata a maggio 2017,  la legge contro il  cyberbullismo, servirà per davvero a fermare tale fenomeno dilagante?  

Ai posteri l’ardua sentenza.
Io insisto su alcune considerazioni che ho sviluppato in precedenti post da cui ritengo che si debba partire per affrontare prevenendo il problema del bullismo e del cyberbullismo:

 



Non parliamo (ascoltiamo) più i giovani, neppure i nostri figli. Perché anche noi ormai parliamo la sola lingua comprensibile alla mente della nostra società: il denaro, i consumi, la crescita economica.
E diventiamo sempre più egoisti, chiusi, violenti

E trascuriamo il linguaggio dei sentimenti e delle emozioni e della resilienza.



Ci illudiamo che basti educarli alla competizione per la vita e per il successo, incutendo così maggior paura, ansia e meno autostima.

Bisogna invece comunicare se …vogliamo salvare i nostri ragazzi.

Comunicare nel circuito virtuoso tra scuola, società, famiglia.
 Educando al senso del limite, anche alla fatica del vivere.

Ascoltare, poi, il proprio cuore, assecondando le proprie capacità e attitudini. Insomma, vivere non in funzione di… ma ascoltando le risorse dell’animo, costruendo un futuro di senso.

Donata Albiero

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