Educazione sessuale nelle
scuole?
https://youtu.be/Pt7ltKQWpAs
“Sin dall'infanzia ci abituano a guardare alle questioni sessuali in modo
falso e con una misteriosa aria di proibito; [...] quando questo, in sostanza,
è soltanto una necessità fisiologica inevitabile dell'organismo umano, senza la
quale non ci sarebbe stato nemmeno l'uomo sulla terra e dalla quale dipende
anche il suo equilibrio psichico e anche il suo sviluppo.
Del resto, pensa soltanto com'è assurdo considerare peccato quello da cui siamo nati, quello che c'è di più sacro al mondo, che ti ha dato il respiro, la vita, che ha infuso in te la tua anima santa, divina. E intanto noi riteniamo che questo è qualcosa di vergognoso, che bisogna passare sotto silenzio, risolvere e meditare di nascosto, quando niente al mondo esige una simile discussione, aperta e pubblica, dappertutto – in famiglia, in società, in parlamento.” (Lev Tolstoj)
Del resto, pensa soltanto com'è assurdo considerare peccato quello da cui siamo nati, quello che c'è di più sacro al mondo, che ti ha dato il respiro, la vita, che ha infuso in te la tua anima santa, divina. E intanto noi riteniamo che questo è qualcosa di vergognoso, che bisogna passare sotto silenzio, risolvere e meditare di nascosto, quando niente al mondo esige una simile discussione, aperta e pubblica, dappertutto – in famiglia, in società, in parlamento.” (Lev Tolstoj)
Sono passati più di
cent’anni- ci ricorda Graziella Priulla - ma i silenzi, le reticenze e gli imbarazzi
rimangono: di “certi” argomenti i genitori e gli insegnanti parlano
malvolentieri. Ne hanno paura, li ritengono temi "scottanti",
"scabrosi" e difficili: con questo suggeriscono implicitamente che
siano cose sporche e malsane.
L’educazione sessuale
nelle scuole italiane era e rimane un tabù: imbarazzante, controversa, quindi
rimossa. La Chiesa fa muro, la politica si adegua.
L’Italia è così l’unico paese in Europa dove
non esiste l’educazione sessuale nelle scuole, ma non solo: se
la tv ne parla, il servizio finisce in seconda serata.
Il
reportage Il Tabù del sesso mandato in onda
da Presa
Diretta (1febbraio), trasmissione di approfondimento
giornalistico di Riccardo Iacona su Rai 3, è stata spostata dalla prima fascia
alle 22, per la preoccupazione che il pubblico di prima serata potesse
essere turbato dai contenuti dell’approfondimento: sexting, bullismo, la
cattiva informazione sul sesso tra i ragazzi e le discriminazioni di
genere.
Il conduttore Iacona ha precisato di non
condividere –e io con lui-tale
decisione «… perché … è un reportage che
andrebbe visto da tutti, genitori e figli insieme, talmente è pedagogico…».
Ecco,
infatti, come si legge nel comunicato stampa di presentazione, qual è il tema
che la tv di Stato ha deciso di posticipare nella messa in onda. "Educazione sessuale e affettiva tra gli adolescenti e di bullismo. Il tabù del sesso. Un viaggio tra gli adolescenti italiani e il loro rapporto con la sessualità, il sexting, il bullismo, la cattiva informazione sul sesso, le discriminazioni di genere, per scoprire se esiste in Italia il tabù del sesso.
A Presadiretta tante storie e testimonianze inedite dei parenti di ragazzi vittime del bullismo e del cyber bullismo, il parere degli esperti, degli psicologi, dei ragazzi e dei genitori. Perché nel nostro paese non si fa una buona educazione sentimentale e sessuale tra i ragazzi?
Le telecamere sono andate anche in Germania e in Olanda, Paesi con modelli culturali ed educativi diversi dai nostri. In Germania l’educazione sessuale è materia obbligatoria in tutte le scuole. In Olanda 'l’educazione multidisciplinare alla sessualità' comincia a quattro anni, sempre a scuola. Ed è il Paese con la più bassa incidenza di gravidanze tra gli adolescenti d’Europa e l’età media più alta del primo rapporto sessuale, diciassette anni".
La decisione della Rai sembra confermare un tabù tutto italiano: non si parla di sesso con gli adolescenti.
https://shop.ilfattoquotidiano.it/2016/02/02/educazione-sessuale-solo-di-notte-la-rai-sinchina-al-family-day/
Povera Italia!
Si aggiunga la
guerra dei Gender e il quadro della
mistificazione è competo
Come si fa a insinuare
che nelle scuole, attraverso i percorsi di Educazione all’affettività, alla
educazione di genere , si voglia convincere i nostri figli a considerare uomini
e donne come soggetti “indifferenziati”, confondendo i termini “uguaglianza” e
“identità”, come se assegnare uguale considerazione a donne e uomini significhi
renderli indistinti? Come si fa?
“ Il tema , ricorda Federica Franceschini, è ovviamente ben altro; non è il “sesso” maschile o femminile – insieme delle caratteristiche biologiche e genetiche che distinguono i maschi dalle femmine – che nessuno vuole negare o mettere in discussione, bensì il tema sono “i ruoli di genere” – gli elementi dipendenti dalla cultura, dall’educazione e dal contesto sociale che definiscono i comportamenti associati o “consoni” a uomini e donne e che spesso costruiscono stereotipi.
Insegnando e affermando che due persone sono “uguali” non si sta dicendo che sono “identiche”, ma che a prescindere dalla differenze fisiche o specifiche che le definiscono, hanno pari dignità, quindi devono poter avere pari diritti politici, sociali ed economici” .
E’ dovere, dunque, dello Stato intervenire, rendere obbligatorio l’educazione affettivo sessuale a scuola, imporsi di essere laico (come prevede la nostra Costituzione) e legiferare tenendo distanti religione e preconcetti.
Forse
l’educazione della sessualità è un tabù?
Dicono che non si può , ’mancherebbero i soldi’ in Italia per farlo.
Sarebbe uno strano Paese il nostro. Si hanno i soldi per pagare e sostenere l’insegnamento della religione cattolica, ignorando la laicità della scuola pubblica, ma poi non si trovano i soldi per introdurre una disciplina obbligatoria per statuto europeo, come l’educazione sessuale.
Lancio una provocazione: perché non mettere, intanto, l’educazione sessuale nell’ora alternativa alla religione cattolica?
Sceglierebbero direttamente le famiglie e\o gli studenti se aderire o meno.
Io ho creduto alla educazione
affettivo sessuale nella scuola ancora 20 anni fa e ho attivato
percorsi ininterrotti dal 1995. Ci siamo
addirittura mossi all’interno della rete europea delle scuole
che promuovevano benessere(E.N.H.P.S) .
Abbiamo formato i nostri docenti (non esperti
esterni) Partivamo dal presupposto che non bisognava demonizzare il linguaggio corrente ma introdursi in esso. Parlare dell'amore, del sesso come affetto, sentimento, affettività, senza cadere nella 'retorica' della religione; raccontavamo della dignità di ogni persona. Ci introducevamo nelle situazioni vissute da ogni bambino trovando le parole giuste per relazionarci.
Fu una esperienza di anni e anni, monitorata,
documentata e supervisionata.
Perché non verificarla oggi e tenerne conto?
Sarebbe utile fornire gli insegnanti di strumenti adatti affinché l’educazione sessuale divenga una forma educativa necessaria, anzi, indispensabile per prevenire e combattere forme di violenza come quelle a cui assistiamo quotidianamente nei confronti delle donne, degli omosessuali e dei minori, affrontando argomenti come la differenza di genere, introducendo il concetto di varianza e non di devianza e argomenti come la violenza sessuale, e gli abusi sui minori attraverso un’interpretazione laica e in prospettiva antropologico-culturale.
“Non basta
lanciare anatemi contro la pedofilia o allontanare dai bambini coloro che ne
hanno abusato se non si accetta il fatto che il miglior modo per difenderli sia
renderli consapevoli” (Lorenzo Arena).
Attendiamo gli sviluppi.
Donata Albiero 2 febbraio 2016
IL TABU’ DEL
SESSO
DDL –Disegno di Legge: cyberbullismo in discussione alla
Camera
http://www.senato.it/leg/17/BGT/Schede/Ddliter/43814.htm
GENERAZIONI CONNESSE:
il Safer internet centre Italiano finanziato
dalla commissione Europea che dialoga con il ddl sul cyberbullismo (tavolo
interministeriale)
http://www.generazioniconnesse.it/
Rapporto ISTAT sul
bullismo:
http://www.istat.it/it/archivio/176335
Proposta di Legge di
Celeste Costantino su Educazione Sentimentale
http://www.celestecostantino.it/introduzione-delleducazion…/
STANDARD per
l’educazione sessuale in Europa
http://www.fissonline.it/pdf/STANDARDOMS.pdf
RISULTATI EDUCAZIONE
SESSUALE:
United Nations Popular Fund: The Evaluation of Comprehensive Sexuality Education Programmes http://www.unfpa.org/…/files/pub-pdf/UNFPAEvaluationWEB4.pdf
United Nations Popular Fund: The Evaluation of Comprehensive Sexuality Education Programmes http://www.unfpa.org/…/files/pub-pdf/UNFPAEvaluationWEB4.pdf
UNESCO (2009, Vol. 1
pagg. 13-17), panoramica di Ricerche che indicano che l’educazione sessuale
tende a ritardare l’inizio dei rapporti sessuali, riduce la frequenza dei
rapporti e il numero dei partner sessuali, aumenta i comportamenti di
prevenzione a livello sessuale
http://unesdoc.unesco.org/images/0018/001832/183281e.pdf
REPORT su Educazione
sessuale in EUROPA:
http://www.europarl.europa.eu/…/IPOL-FEMM_NT(2013)462515_EN…
Sondaggio SIGO: Società
Italiana di Ginecologia e Ostetricia
http://www.sceglitu.it/…/sesso-il-37-delle-italiane-…/N-1468
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