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martedì 21 aprile 2015

LA SCUOLA SCENDE IN PIAZZA

PER LA LIBERTA’ D’INSEGNAMENTO




La scuola che vorrei    (spot)    https://youtu.be/MbZkkoQkWkQ

  Manifestazione ottobre 2014 a Catania


 Sta partendo in questi giorni una grande mobilitazione contro un disegno di legge inemendabile sulla scuola, voluto dal Governo (la cosiddetta BUONA SCUOLA).   
 
Si inizia con un flash MOB nazionale di docenti e ata della scuola statale , nelle piazze   con una rappresentazione artistica vivente dal titolo significativo: "Scuola statale patrimonio nazionale da difendere “ il 23 APRILE 2015 , con l’intento di suscitare attenzione tra la cittadinanza;
prosegue  con lo sciopero del 24 aprile proclamato da alcune sigle minori di base più radicali;
continua a staffetta con lo sciopero del 5 maggio, in cui aderiscono i sindacati
confederali, Cobas, Gilda, Snals, insieme all’Unione degli Studenti, Link Coordinamento Universitario e Rete della Conoscenza;
ancora con la data del 6 maggio individuata dai Cobas; 
per concludersi il 12 maggio con l’ultimo, grande sciopero anti-Invalsi proclamato dai Comitati di Base.

Una grande maratona che porterà in piazza, a più riprese, migliaia di lavoratori e di studenti, uniti nel rifiuto incondizionato di un progetto di riforma che, agli albori del terzo millennio, disegna una scuola senza LIBERTA’.   
    
Libertà di insegnamento, collegialità delle decisioni, gratuità dell’accesso all’istruzione, unitarietà del sistema scolastico: la scuola disegnata da Renzi cancella i principi fondativi della scuola della Repubblica italiana, sostituendoli con gli sponsor, i bonus, gli statuti, le squadre (sic). Trasformando le scuole in un unico, aberrante agone competitivo, in cui vincerà il dirigente-padrone che avrà attirato con ogni mezzo maggiori investimenti privati e che avrà strappato ai suoi colleghi i migliori mandingo da esibire a inizio d’anno, sostituibili dopo un triennio con esemplari più organici, acritici e ‘adatti’.” ( Da MicroMega,  Anna Angelucci 19 aprile2015 )

Il principio della libertà di insegnamento, affermato nell’art. 33 Cost., a garanzia del pluralismo culturale nella scuola statale, nel DdL non è mai menzionato.

Si tratta di un disegno che configura, passo dopo passo, un sostanziale allentamento dei vincoli costituzionali e un veloce allontanamento dai principi su cui la Resistenza  e la preziosa opera delle e dei costituenti fondarono la democrazia italiana.  Guardo perciò con  preoccupazione ciò che sta accadendo alla scuola, consapevole che bisogna  riportare al centro il significato di essa  come spazio di democrazia nel rispetto del dettato Costituzionale,  in grado di garantire effettivamente il diritto all’istruzione (restituendo le risorse sottratte con i tagli),  di essere  presidio culturale fondamentale di libertà della nostra Italia ( sottratta al  finanziamento degli sponsor e  non   subordinata  al controllo burocratico dei dirigenti ).

Se si vuole riformare la scuola , una soluzione positiva e costruttiva c’è,  da anni , contrapposta a quella imposta oggi dal Governo: è  la legge di iniziativa popolare (LIP),  nata ai tempi della riforma ‘distruttrice’ di  Moratti,  quando i movimenti in difesa della Scuola Pubblica Statale, non vollero solo protestare ma  COSTRUIRE , presentandola,  con l’ impegno nella stesura  di  migliaia di cittadini  in tutta Italia e  raccogliendo, a sostegno,  circa 100.000 firme, tra cui la mia nel 2006 I suoi punti forti erano la scuola pubblica,  democratica,  laica,  pluralista, cooperativa, bene comune .  
 La LIP venne presentata al Parlamento, nel 2008,  ma non fu mai discussa,  responsabili  i partiti e i governi succedutosi   (di  sinistra e  di destra) .
A fine 2014,  contestualmente alla discussione nelle scuole, in forme discutibili,   della   “BUONA SCUOLA”   dettata  dal governo di Renzi ,   la LIP,  grazie alla caparbietà  di militanti,  è rispuntata fuori,  sottoscritta e ripresentata da  alcuni parlamentari a titolo personale  (di varia  estrazione  politica) , come Disegno di Legge, sia al Senato (n.1583) che alla Camera (n. 2630).

E’ una legge che si cerca di far ora conoscere alla cittadinanza, soprattutto agli operatori investiti dalla riforma Renzi.
Anche a Vicenza si sono svolti ultimamente degli incontri cui hanno partecipato tra gli altri il relatore Carlo Salmaso – docente Comitato nazionale di sostegno alla LIP, sostenuto da Francesco Casale – docente Comitato promotore LIP Vicenza.
 
Essi  segnano un punto importante dell’interesse che la LIP sta destando  per la difesa della libertà d’insegnamento e della scuola pubblica italiana. 
(http://www.aielloscuole.gov.it/wp-content/uploads/2015/02/Confronto-LIP-Buona-Scuola.pdf)

 La mia storia personale mi ha visto fin dall’origine della presentazione della LIP, ero allora dirigente scolastica, come coerente sostenitrice della proposta legislativa che allora contestava la cosiddetta riforma Moratti.
L’asservimento gerarchico della scuola e dei docenti a un regime di controllo del governo e il finanziamento privato che ne snatura i fini e ne condiziona la libertà, quale previsto dalla BUONA SCUOLA  mi hanno visto e mi vedono ancora con impegno e con forza dalla parte di chi  sostiene i nostri diritti costituzionali.

Non posso nemmeno accettare, da professionista della scuola per 40 anni e  da cittadina, dichiarazioni per chi dissente  sprezzanti quali  "La scuola è delle famiglie non dei sindacati"; lo considero  un atto di arroganza di un Governo che si allontana sempre di più da chi lavora e da chi opera, con atteggiamenti populistici e demagogici che non fanno bene né alla scuola  né al paese .


Sia ben chiaro : la scuola è dell'intera comunità 
https://youtu.be/zNy--DWa-mQ

 


Donata Albiero

 Approfondimenti  su riforma scuola  
 
Preside leader o Kapò 

 Un contratto sociale a scuola

La scuola pubblica non ha paura di farsi valutare 
http://donataalbiero.blogspot.it/2014/11/la-scuola-pubblica-italiana-non-ha.html

Quando il tempo era disteso
http://donataalbiero.blogspot.it/2014/10/quando-il-tempo-scuola-era-disteso.html

Anticipo scolastico a 5 anni: una novità vecchia
http://donataalbiero.blogspot.it/2014/09/anticipo-scolastico-cinque-anni-una.html

Studenti in piazza, impariamo da loro
http://donataalbiero.blogspot.it/2012/10/studenti-in-piazza-impariamo-da-loro.html

Difendo la scuola pubblica
http://donataalbiero.blogspot.it/2012/09/difendo-la-scuola-pubblica.html

 

1 commento:

  1. Siamo con gli insegnanti e gli studenti che lottano in piazza , in questi giorni, contro una riforma che asservisce la scuola al governo e agli sponsor privati.Siamo contro l'intolleranza manifestata da Renzi nei confronti di chi non condivide le sue iniziative. I diktat espressi sempre più frequentemente stanno evidenziando in Renzi una figura politica autoritaria . C'è una società civile che ha espresso molte proposte intelligenti e appropriate, c'è un parlamento espropriato dal governo della sua funzione fondamentale che è quella di discutere e approvare le leggi. Quest'uomo deve imparare a condividere le sue azioni e le sue idee con gli altri. Una sola persona non rappresenta la complessità del Paese.Non siamo la Turkia di Erdogan ma un paese di democrazia matura conquistata con la Resistenza il cui settantesimo anniversario sta per arrivare il 25 Aprile. Su la testa Italiani!

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