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venerdì 17 aprile 2015

SCUOLA CONTRO EXPO.


 NO A MULTINAZIONALI IN CATTEDRA 

Ingiustizia planetaria            https://youtu.be/_D-E20Kx1Eo

Expo Milano 2015 è  l’Esposizione Universale che l’Italia aprirà dal primo maggio,   con il tema “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”.   

Per sei mesi Milano diventerà una vetrina mondiale in cui i Paesi mostreranno il meglio delle proprie tecnologie per dare una risposta concreta a un’esigenza vitale: riuscire a garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri.  
Il tutto nella cornice di uno scandalo planetario:  805 milioni di persone che ancora oggi soffrono la fame nel mondo. Una persona su nove ogni sera va a dormire affamata e tra loro ci sono oltre 160 milioni di bambini con deficit di sviluppo. Bambini che non riusciranno mai a crescere ed imparare come i loro coetanei che sono stati nutriti correttamente nei primi, fondamentali, mille giorni di vita.   

Ho già approfondito in un precedente post la questione
http://donataalbiero.blogspot.it/2015/01/action-2015-sognando.html

 Tra i protagonisti di Expo ci sono anche  le scuole Italiane 
Un percorso didattico, educativo e formativo è rivolto ad esse, palcoscenici ideali (culturalmente) per parlare di nutrizione, cibo, sicurezza alimentare e sostenibilità.
  Per la maggior parte dei bambini e degli adolescenti, la scoperta delle corrette abitudini a tavola inizia in classe.
 L’obiettivo del Progetto Scuola è lasciare in eredità alle generazioni future un patrimonio di conoscenze, esperienze, valori culturali e tecnologici 
 (Gli studenti  dell’IC 2 di Arzignano sono stati vincitori nazionali di un concorso ad hoc)  

 Tutto bene dunque ? 
Non direi, da attivista  e sostenitrice  da anni di una economia equa  solidale e del  rispetto del Pianeta e dei popoli    
  
Attraverso la mistificazione delle idee di ecologia e di sostenibilità e dell’importanza di un’alimentazione sana, Expo si tinge di verde, con la green economy  per mascherare  l’ipocrisia di un approccio al tema tutto interno al modello economico neoliberista, in continuità con esso nel promuovere le politiche legate agli investimenti di multinazionali dell’alimentazione, del biologico a spot e dell’agricoltura intensiva ed industriale” scrive l’organizzazione NOEXPO .
  Un evento, a sentire la propaganda, così dedito alla natura e all’ecologia che dovrebbe favorire i piccoli contadini ed un rapporto diretto con la terra, che si basi sull’acquisto solidale, la vendita diretta, il chilometro zero, la diffusione del biologico all’intera popolazione, in definitiva l’accesso per tutti al cibo.
        

Tuttavia, basta un’occhiata a sponsor e aziende partner di Expo per comprendere l’ipocrisia dei discorsi ufficiali.
La partecipazione delle principali multinazionali dell’industria alimentare (basti pensare a McDonald’s) e della grande distribuzione; l’investimento sull’evento da parte di colossi dell’agroindustria che detengono il monopolio sulla mercificazione delle sementi e la gestione di quelle geneticamente modificate (e che moltiplicano in questo modo rapporti di dipendenza dei paesi economicamente più indigenti verso quelli più ricchi), il supporto alle politiche di sfruttamento intensivo dei terreni e il sostegno ad un’agricoltura di tipo industriale, che segue le regole del mercato schiacciando l’attività agricola rurale, sono tutti elementi che raccontano un modello che nulla ha a che fare con il ‘ritorno alla terra’.”

 Ed è proprio  in conseguenza a questo pensiero che si raccolgono  molti gruppi , boicottando Expo.
         L'unica via per Nutrire il pianeta è la sovranità alimentareè la frase che sintetizza il Manifesto di Expo dei Popoli, coordinamento di 40 organizzazioni non profit che ha scelto di restare fuori da Expo. Il network è l’esito di un percorso iniziato tre anni fa che ha portato alla costituzione di un comitato promotore per promuovere un Forum dei popoli a Milano, alla Fabbrica del Vapore, dal 3 al 5 giugno con 200 delegati delle reti contadine e della società civile da tutto il mondo che discuteranno su quali sono le sfide e le soluzioni per sfamare il pianeta.

UN'ALTRA ENERGIA PER LA VITA
http://www.qcodemag.it/2015/05/01/unaltra-energia-per-la-vita/
 
Io aderisco a tale manifesto.

In fondo, basta intendersi.
 Ci poniamo l’obiettivo di Nutrire il Pianeta o nutrire le Multinazionali?
Coca-Cola, McDonald’s, Nestlé, Eni, Enel, Pioneer-Dupont, Selex-Es, e altre aziende sponsor dei padiglioni nazionali, rappresentano alcune delle aziende responsabili dell’inquinamento di terre e mari, di deforestazioni, di nocività e morti sul lavoro, di allevamenti come campi di concentramento, di armi da guerra e di nuove tecnologie di controllo utilizzate sia in ambito militare che civile, non certo modelli da imitare.

 Difendiamo  l’ambiente ?
Le reali  conseguenze di questo grande evento sono: enormi colate cemento sui campi agricoli inglobati dalle aree espositive col contentino di seminare qualche mq in città, decine di chilometri di nuovi percorsi autostradali su aree agricole o parchi, con il taglio di migliaia di piante e la distruzione di habitat, opere tanto edonistiche quanto nocive per l’ambiente e inutili per la società
     
  L'Expo 2015 così non ha senso. 
 Diventa  solo una vetrina dello spreco e della corruzione.
 
No, non posso starci , me l'impone il mio essere  educatrice  e sarebbe questo il MESSAGGIO CHE DAREI AI GIOVANI NELLE SCUOLE?
 Il mio compito è stimolare il loro senso critico, riportando la voce dell’autorevole ambientalista indiana Vandana Shiva,  nominata fra gli ambasciatori dell'Expo .
“ Purtroppo … non vedo nei programmi o nei calendari delle iniziative specifici richiami a temi fondamentali: la giustizia e la sovranità alimentare, l'agricoltura familiare, la biodiversità, il dramma dell'erosione genetica (OVVERO  la perdita di diversità genetica naturale, dovuta alla distruzione di territori come le foreste tropicali pluviali e all'industrializzazione delle pratiche agricole) e le possibili soluzioni.                   Questa mancanza di chiarezza nel promuovere temi così essenziali sta producendo un vuoto che gli interessi commerciali e finanziari dell'industria biotecnologica rischiano di riempire con una campagna di spot pubblicitari: l'Expo rischia di trasformarsi in una fiera della colonizzazione finanziaria e industriale dei campi piuttosto che un'occasione di risposta alle vere cause della fame “

          Io boicotto l’EXPO:  non lo considero un grande evento, e non mi porta a superare certo  la fame nel mondo, con il suo  modello di governance, uno strumento del capitale,  un acceleratore di processi neoliberisti che vanno dal superamento dello stato nazione e delle sue rappresentazioni sotto forma di democrazia rappresentativa, alla speculazione e all’esproprio di ricchezza dal territorio e di sfruttamento delle vite, passando per l’imposizione della logica del “privato”.

Ne sanno qualcosa i popoli che stanno appunto morendo di fame .

Ma questa è un’altra storia .
    
Penso ad una scuola che liberi lo spirito critico degli studenti e sappia affrontare il problema della corsa alla terra delle grandi multinazionali, l'esproprio  e la privatizzazione dell'acqua, il brevetto su piante e animali, l'uso massiccio di fitofarmaci, ormoni  e pesticidi, il controllo della distribuzione nelle mani di pochi , l'adulterazione del cibo, la distruzione delle foreste, l'inquinamento dei mari e della fauna ittica, l'estinzione massiva di molte specie animali e vegetali, come il vero cuore del problema dell'umanità di oggi.

http://www.worldsocialagenda.org/0-cosa-si-mangia/


          Al di fuori del grande circo mediatico della expo le vere problematiche del pianeta esigono una scuola all'altezza della situazione, capace di esprimere un pensiero autonomo e indipendente dalla sempre più invasiva promozione commerciale.

 Riflettendo, è anche questo uno dei motivi che non mi vedono favorevole alle sponsorizzazioni nella scuola, introdotte dalla riforma Renzi.
 
Si tratta di una lotta difficile e dura ma necessaria  se vogliamo rendere i nostri ragazzi cittadini capaci di discernere una verità nascosta dagli orpelli della pubblicità

Se a sgocciolare è l'Expo
http://ilmanifesto.info/se-a-sgocciolare-e-lexpo/

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