Non si parla mai abbastanza di solidarietà.
In una società fortemente individualista come la nostra, trasmettere ai nostri figli valori fondamentali come la solidarietà, la volontà di aiutare gli altri e di non pensare solo ai propri bisogni equivale ad allargare i loro orizzonti e a far loro comprendere che la vita può essere fatta anche di momenti difficili, nei quali, la fortuna è avere qualcuno che ti vuole bene e si prende cura di te.
Per
comprendere la validità di azioni in aiuto a chi ha bisogno, i nostri figli
necessitano di respirare e vivere la solidarietà insita in gesti concreti .
Essi imparano dai modelli che hanno di fronte. È
imitando i genitori, più che in ogni altro modo, che imparano a fare lo stesso
con gli altri. Quindi siamo i primi a
dover offrire l’esempio da seguire … ad iniziare dai piccoli gesti quotidiani , a sensibilizzarli, a renderli consapevoli di come vivono i loro coetanei nei
Paesi più poveri fa crescere nei giovani la voglia di solidarietà.
Impareranno
così a comprendere che fare il bene fa
bene!
Dico questo in un momento particolare.
Mi rimane impellente l’interrogativo di come poter affrontare con un bambino, un ragazzo, da educatore, l’intera vicenda; mi chiedo cioè come affrontano la questione delle due ragazze rapite e liberate i docenti nelle scuole .
Valeva la pena aiutare le vittime di una guerra come hanno fatto le due volontarie Vanessa e Greta?
Chi glielo ha fatto fare ?
Perché non aiutare a casa propria senza correre rischi ?
Ne valeva la pena?
Io non ho dubbi.
Ne vale sempre, la pena. Un impegno speso con un fine alto va sostenuto e
appoggiato senza alcuna riserva. Ovviamente, questo impegno deve essere
costruito con una solida struttura d'impianto per evitare incidenti . In ogni caso, le ragioni di un impegno
prevalgono su qualsiasi cinismo, su un
presunto realismo negativo, sulla preoccupazione di "evitare"
piuttosto che di "fare"
Ho
appena finito di leggere il libro “Un’utopia necessaria“,
ovvero il principio di solidarietà che, dice il giurista Rodotà, «Sta scomparendo dalla politica e
dalla vita pubblica» «L’utopia è qualcosa che spinge a
muoverci verso il futuro», ha spiegato Rodotà nella presentazione del libro :
«perché, anche se
sembra irraggiungibile, tende a valori e a realtà che noi crediamo
infinitamente migliori rispetto al presente. Ma quando diventa necessaria,
allora l’impulso a muoverci diventa impellente».
La
solidarietà è questo: un principio a cui tendere sempre e comunque, per quanto
oggi esso rischi di essere “sorpassato” dal pragmatismo, dall’odio,
dall’insofferenza. Le disuguaglianze
economiche sempre più ampie, la scarsa fiducia verso il futuro e verso le
istituzioni, la disaffezione nei confronti di partiti e movimenti, sono tutti
segnali che spingono a una maggiore forza nel principio di solidarietà, proprio
perché sempre più relegato in un angolo.
Contro chi predica l’odio
razziale, ma anche contro chi consuma la
propria indignazione solo con un click ; contro la
vocazione - nel miglior dei casi- di sentirci politicamente impegnati, facendo la rivoluzione tra una tazza di caffè e l’altra
senza alzarci dal divano, firmando on line una petizione o mettendo un cancelletto con appelli vari quasi
per sentirci con la coscienza a posto, penso al l’ignobile linciaggio cui sono
state esposte queste due giovani e chiedo scusa a loro .
Mi sta perciò bene Titta il
tuo post di accusa ai benpensanti
Bentornate, Vanessa
e Greta
Donata Albiero
Spunti di riflessione
ALT ASSESSORE DONAZZAN
http://donataalbiero.blogspot.it/2015/01/alt-assessore-donazzan.html
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