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lunedì 5 gennaio 2015

UN SOGNO : MUSICA PER TUTTI NELLA SCUOLA

SOLTANTO CHI SOGNA RAGGIUNGE L'IMPOSSIBILE

Una sfida: il metodo  ABREU  
Dedicato all’’Indirizzo musicale di Arzignano istituito  nella scuola Giuriolo di Arzignano  il primo settembre 2007,  affinché lo spirito con cui era nato,  di integrazione e amore per  tutti i ragazzi che volevano suonare (nessuno escluso) ,  non abbia mai a venire meno 



 Due film documentario
TOCAR Y LUCHAR (Suonare e lottare) di Alberto Arvelo, Venezuela 2007   http://youtu.be/oIGUXapsI-I  

e  EL SISTEMA (Il Sistema )  http://youtu.be/EehQecHpgSQ
diretto da Paul Smaczy e Maria Stodmaier del 2009,

 indicano e spiegano,  in modo coinvolgente e commovente, il modello didattico musicale utilizzato in Venezuela dal  1975, ideato dal musicista e attivista Josè Antonio Abreu , ex ministro della cutlura del governo venezuelano, di origini italiane un metodo di insegnamento  della musica ai giovani, grazie al quale, negli ultimi quarant’anni, sono stati formati alcuni dei più talentuosi musicisti provenienti tutti dall’America Latina, strappandoli letteralmente alla strada e alla criminalità.


Ne consiglio la visione  alle scuole di ogni ordine e grado.
 
 Tocar y Luchar è il film-documentario di Alberto Arvelo, regista che da ragazzo ha partecipato a sua volta al progetto Abreu, che rende onore al merito di chi ha intuito che la musica con il suo linguaggio universale fosse l’unica in grado di rivoluzionare non solo la mentalità ma anche il profilo sociologico di un PAESE.
                                           




 EL Sistema è un  documentario per scoprire come la musica può diventare un'ancora di salvezza. "Suona ma con il cuore, non con la testa." Con questa frase uno dei giovani protagonisti del documentario riassume l'insegnamento ricevuto dai propri docenti di musica.

Ma in che cosa consiste il metodo ?  Esistono in tutto il Venezuela 90 nuclei di base, formati a loro volta da 2 o 3 orchestre suddivise per fasce d’età, chiamate orchestre infantili e giovanili.

Al vertice c’è l’orchestra Simon Bolivar, formata da musicisti professionisti che si esibisce in concerti di respiro internazionale.
Ci sono poi alcune orchestre speciali, pensate per quanti hanno disabilità fisiche o psichiche; è il caso del Coro de las manos blancas, che si rivolge a persone non udenti e stravolge il principio per cui per fare musica ci vuole «orecchio».
I membri del coro sono bambini sordomuti e indossano guanti bianchi: attraverso il movimento delle loro mani e la gestualità animano la musica

 
L’orchestra è la rappresentazione in miniatura di una comunità i cui componenti sono interdipendenti e in cui i più grandi fanno da guida ai più piccoli.  
Il concetto è rivoluzionario, come spiega lo stesso Abreu: « Una volta la musica era fatta da una ristretta minoranza perché ne usufruisse una minoranza, poi da una minoranza che suona per la maggioranza; ma l’arte non può essere elitaria e il vero obiettivo deve essere quello di una musica fatta dalla maggioranza per la maggioranza».

«Solitamente i programmi sociali sono rivolti a procurare cibo, medicinali ed altri generi di prima necessità», racconta Abreu.
«A pochi viene in mente, invece, che l’uomo è anche anima, e che la musica e l’arte possono nutrire e guarire il suo spirito».
 
"Suonare e lottare... soltanto chi sogna raggiunge l'impossibile".








Un "miracolo musicale"questo  programma di educazione musicale portato avanti dal governo venezuelano che, grazie all'intervento dell'Unicef e Unesco, è riuscito a creare nel paese un sistema di cui fanno parte quindicimila insegnanti e trecento orchestre e cori giovanili. I ragazzi e bambini coinvolti sono oltre duecentoquarantamila, il novanta  per cento dei quali di estrazione poverissima, raccolti dalla strada dove all'ordine del giorno vivono situazioni di droga e delinquenza e che hanno trovato nella musica una possibilità di riscatto.

Il maestro Abbado  da sempre un appassionato sostenitore dei ragazzi della Simon Bolivar (l’orchestra musicale ) ebbe a dire in una  sua intervista a Repubblica della primavera 2005:

 "In Italia, in un paese così ricco di cultura, ma certo non fra i meglio organizzati, l´educazione musicale latita. Non è una novità purtroppo. ..  la musica non è riconosciuta come uno dei fondamenti della vita culturale del nostro paese.
In Venezuela, invece, dove ho passato gli ultimi mesi a lavorare con l´Orchestra Giovanile Simon Bolivar, tutto ciò che qui manca è possibile. È una realtà, tangibile, non un´utopia, come a qualcuno potrebbe venire facile pensare.
Il Venezuela è un paese considerato da molti Terzo Mondo, ma può vantare un sistema orchestrale, dal quale noi occidentali abbiamo soltanto da imparare, nel quale sono coinvolti qualcosa come 240 mila giovani! In Venezuela la musica ha una valenza sociale fortissima, che non ho riscontrato da nessun´altra parte, in nessun altro paese. Tutto questo è stato, ed è tuttora, possibile grazie al Maestro Antonio Abreu, che  ha dato vita a un sistema musicale che salva i giovani dalla strada, dalla criminalità, dalla droga, offre loro l´opportunità - gratuita - di farsi una cultura, il che, in
ultima analisi, significa, farsi una vita. In Venezuela, grazie a Antonio Abreu, ci sono 100 orchestre giovanili, 90 orchestre infantili, soltanto a Caracas ne esistono una quindicina.
La formazione parte dal basso. Ci sono scuole di musica sparse per tutto il paese, scuole di ogni tipo, scuole anche per portatori di handicap (ho visto un incredibile concerto dei Mano Blanca, un gruppo di bambini sordomuti, che crea bellissime coreografie con le mani, seguendo la musica cantata da un coro! Commovente!), scuole di liuteria, che insegnano un mestiere ai ragazzi strappati alla povertà dei quartieri di una città come Caracas, dove è molto facile inciampare nella criminalità, nei facili guadagni.
Caracas è una città pericolosa, con tanta criminalità, una città piena di miseria, con enormi e visibilissimi contrasti fra ricchezza e povertà, un città dove purtroppo non si può nemmeno girare tranquillamente di sera. È proprio per questo motivo che, a mio avviso, il sistema socio-musicale dell´amico Antonio Abreu lo si può considerare ancora più forte”

   Non ci sono commenti ulteriori da fare. 
 Abreu  ha voluto  insegnare la musica ai bambini perché musicista, e non gli  piaceva che la musica fosse ridotta a un passatempo per le minoranze, fosse diventata qualcosa d'elite.

All'inizio il suo  era soltanto un progetto sociale per i bambini poveri, ma l'entusiasmo con il quale è stato accolto lo ha spinto a farlo diventare un vero e proprio progetto musicale.
 Ben meritato, dunque, il suo ricevere nel 2006 all'Auditorium della musica di Roma il Premio Unicef - Dalla Parte dei Bambini                  "
Per aver dedicato tutta la sua vita alla tutela dell'infanzia e dell'adolescenza e per essersi distinto nelle attività di recupero, attraverso la musica, di ragazzi in situazioni di grave disagio".

Mentre gli economisti di tutto il mondo si stanno domandando se davvero gli aiuti stanziati negli anni siano serviti allo sviluppo dei Paesi più poveri, e se i complicati progetti delle organizzazioni internazionali abbiano mai prodotto un qualche risultato, il sistema Abreu fa tornare in mente un antico detto cinese:  
 "Se dai un pesce ad un uomo, si nutrirà una volta.
Se gli insegni a pescare, mangerà tutta la vita. Se i tuoi progetti valgono un anno, semina il grano. Se valgono cent'anni, istruisci le persone".

Istruirle, farle diventare "persone di valore". 
Abreu era partito con l'idea di riscattare i giovani del suo Paese e in ultima analisi il futuro stesso del Venezuela, ma la 'Fundaciòn del Estado para el Sistema de Orquesta Juvenile e Infantil de Venezuela' è diventata molto di più, un modello per l'intero Sudamerica e in ultima analisi per tutti i Paesi, anche quelli 'ricchi' dell'Occidente.
                                                                                                      SOL e  ERNESTO 

A fronte del crescente disinteresse nei confronti della musica, l'entusiasmo dei giovani venezuelani, la loro bravura, costituisce un'indicazione luminosa.

I politici nostri imparino !
Le  nostre scuole imparino ..
 
 Io intanto continuo a sognare,
sentendo l'Hinno Nacional de Venezuela con Gustavo Dudamel , uno dei più brillanti direttori d' orchestra mondiali che si è formato con  "El Sistema"   

CLICCATE E SOGNERETE ANCHE VOI                 
http://youtu.be/DCGh2zsQsfU                                                    

Donata Albiero
 

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