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lunedì 8 aprile 2013

GUARDAMI NEGLI OCCHI !


 IO SONO UN BAMBINO E VOLEVO SOLO VIVERE PRIMA DI MORIRE 
                                                                                                      


 A tutti gli  zeri del mondo   http://youtu.be/0Iuj_5sCmfo

Mi sono commossa leggendo un documento nel sito della ‘ Biblioteca Culture del
Mondo Bolzano'
Lo voglio condividere. 

Guardami negli occhi presidente del Fondo Monetario Internazionale, guardami negli occhi manager multinazionale, guardami negli occhi politicante occidentale, dell'est, del sud, del nord; guardatemi negli occhi, voi, capi delle chiese umane; anche tu, rivoluzionario da salotto che con la pancia piena scrivi sul triste destino degli altri, su come sarebbe bello ma non è, sulla necessità del pragmatismo ed infine su questo mondo "il migliore possibile".  

Guardatemi bene negli occhi perché tra poco non ce la farò più io a reggere il vostro sguardo
          
Ho camminato da quando ho imparato a camminare; ho scavato da quando ho imparato ad usare le mani; ho pensato da quando il mio cervello ha iniziato a decifrare il muro che mi ostacola in ogni dove. E tutto questo l' ho imparato quasi sempre per mangiare.
Quelle poche volte che ci sono riuscito.         
Voi sapete cos'è la fame, tanto che mangiate ogni minuto, producete sempre di più perché "non si sai mai", perché avete il terrore di trovarvi senza mangiare. Lo avete provato solo quando siete nati. Un ricordo ancestrale che vi terrorizza. Quegli istanti nei quali il vostro pianto straziante annunciava l'urgente, inderogabile necessità del mangiare.
                                               

Guardatemi bene negli occhi non fate finta di non capire.                         A me, quel pianto straziante, quel pianto giusto, non mi ha mai abbandonato. Solo adesso forse, mi lascerà.
       
Se qualcuno spiega i perché di questo nostro lento addio, lo lasciate a parlare nella notte delle coscienze, magari gli date un premio purché, poi, taccia per sempre.
Se qualcuno cerca di risolvere i perché di questa sistematica condanna a morte, lo schiacciate come un insetto fastidioso.

Parlate di pace, ma non ce n'è uno di voi che rinuncerebbe ai soldi delle armi; parlate del mondo diseguale e continuate a renderlo tale.
                                                                                  
Io sono proprio arrivato alla fine ma voi non potete alzare la testa, dovete guardarmi, quaggiù, ancora negli occhi. Dovete guardare qui sotto, dove non avete mai guardato veramente;
dovete guardarci, noi bambini.                       

Ci avete tolto l'infanzia e parlate di democrazia. Dite: "ma una volta era peggio". Forse, ma sicuramente, quella volta, era meno cinica. Non arrivava nessuno in aereo a dirci "vi aiuteremo" e poi l'oblio del silenzio che copre la menzogna.  
 
Voi avete chiuso la porta sulla vostra vita. Credete che si "è" solo se si abbandona la propria infanzia. Niente malinconie. Adesso, maturi, proiettati verso il futuro, più forti e belli che mai; pronti alle sfide; adesso basta un "click"; senza storia, né memoria.
Per questo vi ho continuato a dire "guardatemi negli occhi"; perché io sono la vostra storia, quella vera, e sono quindi il vostro fallimento.



Me ne vado senza speranza, io, che della speranza sono l'essenza, e sono troppo piccolo per pensare che qualcuno dopo di me cambierà questo mondo ipocrita.       

  Perché io sono un bambino e volevo solo vivere prima di morire”.    

Considero il documento una ipotetica lettera scritta  da  un bambino di strada.  
                                


E’ un silenzioso urlo di dolore rivolto ai Potenti , forse ad ognuno di noi adulti.
http://donataalbiero.blogspot.it/2012/10/una-canzone-per-i-politici-italiani.html

Perché nascere  in un luogo o in un altro non è un merito.
Poter vivere dignitosamente in qualsiasi luogo è un diritto

Se  i bambini non possono vivere la loro infanzia questo è un crimine.
Sono 100- 150 milioni  i MENINOS DE RUAS , bambini in grave stato di  abbandono, la cui vita si svolge al di fuori della famiglia e di qualsiasi comunità o struttura adatta ad accudirli che vivono sulla  strada. 

I bambini alzano gli occhi e ti sorridono, i bambini piangono, i bambini giocano
Molti bambini non sorridono, non piangono, non giocano.

Muoiono…    
Muoiono mentre gli adulti non danno loro risposte alla domanda:                    

"Perché sono nato?"
Perché sono un bambino 
                            

Informiamo i nostri figli , i nostri allievi  ... che  tutti  sono uguali di fronte alla vita.  
Diffondiamo il valore della solidarietà  tra i bambini , a partire dal primo contesto scolastico. In questo modo è facile comprendere già da piccoli la validità di azioni in aiuto a chi ha bisogno, che singolarmente possono sembrare poca cosa, ma che insieme a tanti altri gesti possono portare a grandi risultati”.

E veniamo infine  alla  situazione dei  bambini italiani. 

Stamattina  il Centro di Ricerca Innocenti (IRC) dell’UNICEF ha lanciato  "Il benessere dei bambini nei paesi ricchi. Un quadro comparativo", undicesimo della serie Report Card: un'indagine sul benessere dei bambini nei Paesi ricchi.
Secondo il rapporto i Paesi Bassi e quattro paesi nordici – Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia – sono ai primi posti nella classifica sul benessere dei bambini; mentre quattro Paesi dell'Europa meridionale – Grecia, Italia, Portogallo e Spagna – si trovano nella metà inferiore della classifica.

"Preoccupa la situazione dell’Italia» dichiara il Presidente dell’UNICEF Italia Giacomo Guerrera  «che nella classifica complessiva sul benessere dei bambini – costruita sulla media in 5 diverse aree di indagine – occupa il 22° posto su 29 paesi. 
Nello specifico, l’Italia è al 23° posto nell’area del benessere materiale, al 17° posto nella salute e sicurezza, al 25° posto nell'istruzione; al 21° posto per quanto riguarda le condizioni abitative e ambientali.
In Italia il 17% dei bambini – pari a circa 1.750.000 minorenni – vive sotto la soglia di povertà."

Pietro Grasso, presidente del Senato ha dichiarato:
"La politica deve esprimere sentimento di partecipazione e garantire un futuro ai bambini, al di là della crisi in corso.  Come magistrato, so bene che il malessere sociale è influenzato, ma non dipende solo dal reddito"

SPERIAMO, ma ora come ora non siamo ottimisti  per quanto riguarda la POLITICA "

Donata Albiero                                                10 aprile 2013




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