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lunedì 14 gennaio 2013

UMANITA' ATTRAVERSO GLI ALTRI .

Umuntu Ngumuntu  Ngabantu”
Io sono ciò che sono per merito di ciò che siamo tutti".


 E' il senso profondo dell'essere umani  attraverso l'umanità degli altri perché " se concluderemo qualcosa al mondo sarà grazie al lavoro e alla realizzazione degli altri, ». (Nelson Mandela, novembre 2008). 

Ogni anno nuovo che arriva  ci auguriamo che si identifichi   nel coraggio della speranza, della volontà, dell'impegno, per ognuno di noi.


 Fa ‘memoria storica’ quel  che  abbiamo tentato, come valori, di instillare nei ragazzi delle scuole di Arzignano, Montorso, Chiampo ; quello che si è radicato , quel che ancora non si è smosso.  
 Una analisi attenta delle risposte ottenute nella zona dove abbiamo operato ci porta meglio a pianificare le prossime azioni .
 Il  filo d’arianna  che ci ha guidato  è sempre stato la  ‘solidarietà’, ma nel significato particolare di una parola utilizzata nelle zone dell ‘Africa nera “UBUNTU” , che rispecchia una filosofia,  una regola di vita , basata sul rispetto degli altri, ovvero "umanità attraverso gli altri".  
L'ubuntu  esorta a sostenersi e aiutarsi reciprocamente, a prendere coscienza non solo dei propri diritti, ma anche dei propri doveri.
Io sono ciò che sono in virtù di ciò che tutti siamo.                        

 Spiego sempre ai bambini e ai ragazzi il significato di UBUNTU così:       
“Un antropologo propose un gioco ad alcuni bambini di una tribù africana.
 Mise un cesto di frutta vicino ad un albero e disse ai bambini che chi sarebbe arrivato prima avrebbe vinto tutta la frutta.
Quando gli fu dato il segnale per partire, tutti i bambini si presero per mano e si misero a correre insieme, dopodiche, una volta preso il cesto, si sedettero e si godettero insieme il premio.
Quando fu chiesto ai bambini perché avessero  voluto correre insieme, visto che uno solo avrebbe potuto prendersi tutta la frutta, risposero "UBUNTU". 
Come potrebbe uno essere felice se tutti gli altri sono tristi?" 
I  bambini ragazzi capiscono immediatamente. 

Ripercorriamo le tappe del percorso educativo attuato    
La scuola media Giuriolo di Arzignano, che ha cessato di esistere il 31 agosto 2012, ha  lasciato come eredità culturale un gesto di solidarietà dei suoi ragazzi verso altri compagni, colpiti dal terremoto in Emilia Romagna che aveva distrutto la loro scuola .
                                                         
Essa, a giugno 2012, iniziava un rapporto di solidarietà con l’istituto comprensivo di Novi di Modena "Renzo Gasparini" donando diecimila euro (progetto Adotta una scuola terremotata).
 A Cento (Ferrara), poi, offriva, ai bambini terremotati raccolti nelle tendopoli, 50 pigotte  adottate dall’UNICEF  (valore mille euro, i cui proventi l’unicef li ha destinati alla lotta contro la malnutrizione nel mondo)
Non so se i due istituti comprensivi di Arzignano, nati a settembre 2012 dal dimensionamento della scuola Giuriolo, abbiano o meno continuato i contatti con la scuola di Novi di Modena. Sarebbe stato, è  una  splendida occasione per confrontarsi  concretamente sulla solidarietà attuata.


Quale volontaria dell’Unicef abbiamo invece seguito il … destino delle pigotte offerte dalla scuola Giuriolo ai bambini terremotati di Cento, evento avvenuto d'estate, nell’ambito dell’iniziativa "Adotta una Pigotta  per far sorridere i bambini delle zone terremotate".






I ragazzi di Arzignano / Montorso hanno completato il loro percorso con la ‘vecchia scuola ‘ media Giuriolo   nella manifestazione del ottobre   impegnandosi nella raccolta fondi per la mortalità infantile
 (campagna  Una orchidea per la vita )              













ARZIGNANO, I RAGAZZI IN PRIMA LINEA PER L’UNICEF
http://donataalbiero.blogspot.it/2012/10/arzignano-i-ragazzi-in-prima-linea-per.html



 L’istituto comprensivo due di Arzignano   ha  accettato l’eredità culturale lasciata dalla scuola Giuriolo,  SCUOLA AMICA dei bambini/ragazzi , titolo  ricevuto dall’UNICEF nell ‘a. s. 2011 /2012, per aver attuato  la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza  quotidianamente nella sua azione educativa e didattica di  accoglienza,  interculturalità,  solidarietà  partecipazione.

Si è 'aperto' poi,  a dicembre,  il 'dialogo' con l' I.C.  Faedo di Chiampo. 
  
 Con il mandato del Comitato provinciale, siamo intervenuti, su richiesta delle scuole, nelle classi.






Un video a Natale ha sintetizzato lo spirito che ci animava:                               


Sono state proprio  le scuole medie di Montorso e di Chiampo  i  banchi di prova del mio nuovo ruolo di  volontaria .

Giocavo , per così dire , in casa  a Montorso .
  I Professori li  conoscevo e stimavo. I  35 ragazzi  preparati sui "Diritti dei bambini" mi illustravano i cartelloni con competenza e sensibilità; ascoltavano attenti la  campagna che presentavo "IO COME TU"  per la non discriminazione degli alunni stranieri  in Italia. 
Gli stessi, poi,  affrontata la tematica della malnutrizione nel mondo  e avute le dovute informazioni sulla ‘PIGOTTA SALVAVITA’  hanno voluto preparare una lettera al sindaco per proporgli di adottare la Pigotta in comune , come segno di solidarietà ai bambini lontani


Ero fuori  casa, in trasferta,  a Chiampo.      
 Mi dovevo presentare a 135 /140 alunni di sei classi diverse , divisi in due turni e ai loro professori che mi conoscevano solo indirettamente . 
Mi sono sentita bene tra loro e con loro, accolta dai ragazzi, messa a mio agio dai docenti .
 Gli alunni di prima A e prima B  mi hanno dedicato la  poesia di G Rodari “Bambini e bambole” e hanno cantato , aiutati dal loro prof di musica,  la canzone di “Fatmata”.
Un aggancio formidabile per affrontare la tematica dei diritti dei bambini del mondo intero, le sperequazioni tra paesi ricchi e poveri,  il dramma di milioni di bambini 'invisibili',   sfruttati nel pianeta Terra e  per lanciare l'appello Unicef  "VOGLIAMO ZERO"     
Altri ragazzi  (ricordo quelli della classe terza presente) mi hanno bombardato di domande interessanti, pertinenti al tema che avevo trattato… tanto da dover sforare il tempo concesso per poter rispondere .
 
Ecco , sono gli studenti  a guidarci ora .
Ci  dobbiamo attivare tutti , noi grandi , per un mondo a misura di bambini, capace non solo di accoglierli e di proteggerli, ma anche di ascoltarli, di dimostrare interesse e fiducia per le loro opinioni, capacità e competenze .
Un mondo migliore cioè un mondo letto, ripensato e ricostruito con loro .


Noi    siamo e saremo presenti. 

Donata Albiero   

Legenda : 
I valori della scuola Giuriolo 
http://donataalbiero.blogspot.it/2014/12/una-scuola-arzignanese-nel-mito-di.html                                          




Laboratori :   

MONTORSO 
  Carta di identità interiore 
* N.B. Le risposte sono riportate in forma aggregata

Mi sento ascoltato quando ... (risposte degli studenti di prima media)
  • parlo con le mie amiche, con i miei genitori     
  • racconto delle barzellette e/o  un argomento buffo 
  • chiaccherando con gli amici essi mi ascoltano 
  • qualcuno  mi capisce
  • invento un gioco, accolgono la mia idea 
  • prestano più attenzione a me, mi guardano quando parlo  
  • parlo ad un amico di un problema e mi ascolta
  • i miei fratelli si interessano a quello che dico
  • chiedo delle cose a mia mamma e lei mi risponde         

Mi i sento escluso quando ....
  • non mi guardano, mi voltano le spalle
  • non mi lasciano giocare, non vogliono parlare con me
  • i grandi parlano e io provo a interromperli ma non mi ascoltano
  • non vengo convocato alle partite
  • i miei amici mi mandano via
  • gli altri se ne vanno senza salutarmi
  • le mie amiche mi lasciano in disparte e mi ignorano
  • non mi permettono di praticare unl avoro di gruppo e nopn accolgono le mie invenzioni
  • le mie amiche parlano tra loro e non tengono conto che ci sono anch'io
  • non vengo invitato dagli amici
Vorrei ...
  • impegnarmi di più a scuola, avere più tempo per stare con i miei amici 
  • la pace nel mondo, il non inquinamento, che tutti fossero più ricchi
  • che i bambini del mondo tutti potessero andare a scuola 
  • che non esistessero  la cattiveria, la violenza, la guerra  
  • avere degli animali (elenco) , più amici, e incontrare dei famosi cantanti
  • più amici e sapere di più del ....computer
  • non venire a scuola il sabato
  • restare ragazzo per sempre , vorrei sempre che ci fosse  l'estate
  • vorrei che le persone vivessero in pace
  • vivere nel futuro perchè tutto sarebbe più tecnologico  
  • che non ci fossero guerre, povertà, malattie
  • che i bambini non lavorino da piccoli , un gioco per la  playstation 2  
  • che la mia coniglia sapesse parlare

CHIAMPO

Bambini e bambole
La mia bambina ha una bambola,
e la sua bambola ha tutto:
il letto, la carrozzina,
i mobili di cucina,
e chicchere, e posate, e scodelle,
e un armadio con i vestiti
sulle stampelle, in folla,
e un 'automobile a molla

con la quale

passeggia per il corridoio

quando le scarpe le fanno male.

La mia bambina ha una bambola,

e la sua bambola ha tutto,

perfino altre bamboline

più piccoline,

anche loro con le loro scodelline,
chiccherine, posatine eccetera.
E questa è una storiella divertente
ma solo un poco, perché 
ci sono bambole che hanno tutto
e bambini che non hanno niente
 (Gianni Rodari )  
Fatmata, anni  tredici(Sierra Leone) Nella regione di Kono
sono stata rapita.
Mi hanno inciso sul petto
il marchio della guerra
e addestrata sul campo
all’odio e alla violenza.
A volte sogno
di tornare al villaggio
e correre felice
verso la mia capanna.
Quanto vorrei
cancellare ogni dolore
e ritrovarmi
libera, e bambina.
 Testo di Ines Scarparolo, Vicenza.   Musica di Bepi De Marzi







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