“Sui marciapiedi, bambini di strada, camminano lenti senza speranza, le mani tremanti e il volto scavato di chi non ha niente.
Chiedono amore a chi lo sa dare, un pezzo di pane, magari un sorriso, sincero due mani tese alla vita, prima di rassegnarsi a restare da soli.
Piccoli schiavi venduti al mercato, sono milioni di facce, di occhi innocenti, nessuno li sente?! Alcuni soldati, altri spacciano droga, storie di fame, violenze e ingiustizie, d'inganni nei loro sguardi c'è orrore, c'è tanta tristezza, non entra mai il sole un'infanzia è negata, senza ali per volare troppe le vite spezzate, sfruttate di bambini che hanno diritto di sognare.
Il tuo sorriso arriverà, in ogni parte del mondo dove i bambini di strada, sognano un angelo accanto.
Quanti non hanno la forza di urlare! Subiscono e piangono dentro; per loro
dobbiamo lottare e costruire le ali, per chi cerca un po’ di sereno, mai più
spine, solo ali per volare.
La tua è una luce che illumina il cielo, per
milioni di bimbi che aspettano un dono importante. Mai più ferite che lasciano
il segno, mai più fame o sete, mai più guerre, violenze...mai più!
Il tuo sorriso arriverà, in
ogni parte del mondo, dove i bambini di strada, sognano un angelo accanto....”
RINO MARTINEZ
Non so il titolo di questa poesia che mi penetra dentro .
So solo che il 20 novembre, si celebra una data particolare, ossia l'adozione nel 1989 della Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza da parte della Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
RINO MARTINEZ
Non so il titolo di questa poesia che mi penetra dentro .
So solo che il 20 novembre, si celebra una data particolare, ossia l'adozione nel 1989 della Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza da parte della Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
So che da allora ad oggi molti Paesi del mondo si sono impegnati a
rispettare e a far rispettare sul proprio territorio i principi generali e i
fondamentali diritti in essa contenuti, ma
ancora mancano all'appello la Somalia e, a sorpresa , gli Stati Uniti.
Proprio in America l'iter di ratifica è
bloccato da anni sebbene il Comitato Unicef statunitense si batta ogni
giorno per arrivare a questo storico risultato. Perché ?
Sarebbe un grande passo avanti. Un segnale
unico, un inizio di mandato che guarda al futuro di un grande paese all'avanguardia in tanti settori,
la guida, il sogno per molti.
I riflettori del mondo sono puntati
sulle azioni quotidiane che possono e
potranno determinare la vita di tante persone.
Un gesto come questo non lo farà certamente
passare alla storia come aver ottenuto il premio Nobel o aver risollevato
l'economia ma, certamente, inciderà come nessuna legge prima
sulle vite dei figli, dei nipoti, di tutti noi.
sulle vite dei figli, dei nipoti, di tutti noi.
Si può fare. Insieme ...per i bambini.
La locuzione «j'accuse» è entrata nell'uso corrente della lingua italiana, come sostantivo, per riferirsi a un'azione di denuncia pubblica nei confronti di un sopruso o di un'ingiustizia
Donata Albiero
Nota a margine
Nel 2015 la Somalia ha ratificato
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