SEMINA LA
SPERANZA
Semina semina,
l'importante
è seminare
- poco, molto, tutto -
il grano della speranza...
Semina le tue energie
per affrontare
le battaglie della vita.
Semina il tuo coraggio
per risollevare quello altrui…
Semina le più piccole cose,
i nonnulla.
Semina e abbi fiducia:
ogni chicco arricchirà
un piccolo angolo della terra
Sono stralci di una poesia di don Ottaviano Menato che ci accompagnano come
gruppo operativo Zero Pfas, quando entriamo nelle scuole e ci rivolgiamo ai
ragazzi affrontando la spinosa questione dell’acqua e dei cibi avvelenati
dai PFAS. Cerchiamo di seminare, di
svegliare le coscienze critiche, di fronte al crimine ambientale perpetrato ai
danni dei cittadini, ai danni delle future generazioni. Profitto
o Salute?
Un dilemma
che personalmente non ho, considerato che scelgo la Salute al primo posto nella
scala dei valori. E considero perciò importante quanto detto nel convegno
della Conferenza Episcopale Italiana tenutasi a Vicenza lo scorso 4 marzo, da
don Massimo Angelelli direttore dell'Ufficio Nazionale per la Pastorale della
Salute
"Non è accettabile che le comunità siano costrette a
scegliere tra Salute, Ambiente, Lavoro perché si tratta di tre ambiti che sono
parte di un unicum che non può essere scisso”
Il fatto è
che la questione "
PFAS NON È ANCORA FINITA" come denuncia
l'associazione ecologista CiLLSA parlando ai cittadini arzignanesi il 10 marzo
2023
Bere per 50
anni acqua del rubinetto credendola innocua, salvo poi scoprire di aver esposto
sé stessi e i propri cari alla contaminazione da PFAS. contaminazione che oggi si estende
ai prodotti alimentari, è stata la triste
realtà che riguarda almeno 350 000 persone (sono coinvolte circa 800.000 )
ma in Veneto - nelle province più contaminate di Verona, Padova e
Vicenza - migliaia di famiglie ancora, a distanza di dieci
anni dalla scoperta ufficiale nostra, correva l’ anno
2013, i cittadini non sanno quali siano le loro condizioni, quali le
possibili effettive conseguenze e quali le cure e le norme di prevenzione da
seguire, né che non possono effettuare analisi del sangue sui
pfas
È la
ragione per cui Noi come movimento No Pfas, cittadini autonomi e indipendenti
da qualsiasi partito, entriamo nelle scuole attraverso il gruppo educativo Zero
Pfas Stiamo terminando il quinto anno
scolastico consecutivo, dopo aver già incontrato in precedenza 6.000 alunni e
più di 700 adulti un progetto di sensibilizzazione, informazione, conoscenza
sulla questione PFAS e di invito alla cittadinanza attiva.
E
affrontiamo l’inquinamento da pfas con un concetto generale “ONE HEALTH”, una
salute che lega tutti gli esseri viventi tra loro e gli esseri viventi con la NATURA, la
NOSTRA CASA COMUNE, per dirla con le parole di papa FRANCESCO nell’enciclica
“LAUDATO SI’” in cui ci riconosciamo in toto. E una volta dati gli istrumenti
di conoscenza critica della situazione in cui vivono. Invitiamo gli studenti a
difendere la casa comune attraverso le loro azioni concrete
Non
edulcoriamo la pillola
Riteniamo che la
nostra proposta educativa consenta agli studenti di partecipare, a ragion
veduta, a quel processo collettivo che vuole operare e opera per il risanamento
dell’ambiente e la tutela della vita (cittadinanza attiva). Invitiamo
i ragazzi ad agire con le parole di san Francesco d'Assisi:
"Cominciate col fare ciò che è necessario, poi
ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare
l’impossibile".
Ricordiamo ai ragazzi che nessuno si salva da solo. Il confronto, la
condivisione, il mettere in comune moltiplica, fa più belle le cose e dà
fiducia in risultati.
Pensiamo a don Luigi Ciotti con “Libera”, a Papa Francesco con
“Laudato si’, che hanno dato speranza a tantissime persone ha sollevato.
Pensiamo a Carlo Pedrini, fondatore di Slow food (una grande
associazione internazionale no profit impegnata a ridare il giusto valore al
cibo, nel rispetto di chi produce, in armonia con ambiente ed ecosistemi,
grazie ai saperi di cui sono custodi territori e tradizioni locali) che, con la rete
“Terra Madre”, ha sollevato migliaia di contadini senza prospettiva: “Se pianto una palma nel deserto faccio la mia piccola oasi, se siamo in cento
nascono 100 piccole oasi e il deserto sparisce”
Pensiamo al grande movimento No Pfas Veneto che, unendo molteplici
e ricche diversità, conduce la battaglia contro i Pfas dando speranza alla
popolazione contaminata.
E noi riponiamo la nostra speranza sui ragazzi che effettuano il
progetto per aggregare altri compagni, altri giovani nella visione di un mondo
migliore e nella conseguente azione.
Insieme, perché come disse il grande don Milani “Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne insieme è
la politica, sortirne da soli è l’avarizia”,
Ci sorreggono le parole della grande scrittrice e ambientalista
Rebecca Solnit:
«Quello che dobbiamo fare è piantare i
piedi nella speranza, che non è buon senso e neppure “andrà
tutto bene”. È resistenza e
sfida, vedere il mondo com’è e come potrebbe essere, mettendoci in moto in
prima persona perché il cambiamento avvenga. Luogo della lotta e della gioia
della lotta».
Utilizziamo
i nostri esperti, docenti nel campo della medicina, geologia, dei sistemi
depurativi ambientali, della alimentazione, disposti a intervenire senza alcun
onere per la scuola, nonché testimonianze di cittadini attivi sul campo (di
associazioni, comitati, gruppi)
Oltre ai
ragazzi ci incontriamo anche con i genitori, i docenti perché siano
direttamente messi al corrente sulle ragioni che ci spingono ad entrare nelle
scuole e ci rivolgiamo ai loro figli, ai loro studenti che riteniamo
possano correre maggiori rischi per la salute se contaminati da Pfas e
spieghiamo il perché.
È per
questo che siamo grati alle scuole, alle amministrazioni comunali che
permettono e\o sollecitano tali incontri.
Noi
vogliamo che la salute dei cittadini sia messa al primo posto nella scala dei
valori.
Donata Albiero
Ps Articolo
https://www.eco-magazine.info/acqua/seminare-la-speranza-a-dieci-anni-dalla-scoperta-dellinquinamento-pfas-in-veneto.html?fbclid=