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lunedì 15 novembre 2021

OSSERVATORIO SUI CONFLITTI AMBIENTALI

 


“LA SALUTE NELLA TERRA DEI PFAS. Nuove pratiche di cittadinanza attiva”

 Una domanda ci perseguita, come Gruppo EDUCATIVO Zero Pfas, la ragione per cui da 4 anni entriamo nelle scuole (abbiamo incontrato finora 5000 studenti in 20 scuole del Veneto e 700 genitori) con il nostro progetto:

“Che ne è di noi, dei nostri figli, dei bimbi che vanno a scuola se poi nell’aria che respiriamo, nell’acqua che beviamo, nella terra che tocchiamo, nei cibi che mangiamo vi è la presenza di diossina, di pcb, di pfas… sostanze soggette al bioaccumulo e catalogate dal punto di vista sanitario come interferenti endocrini, sostanze cioè che colpiscono il nostro apparato ormonale?

 USCIRE dal tunnel dell’INQUINAMENTO della nostra TERRA, a maggior ragione dopo la fase pandemica del covid, per trovare la luce, perché la Terra ci è data in prestito dai nostri figli e dobbiamo salvaguardarla … è l’imperativo che ci spinge, assieme all’ art 32 della costituzione “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse per la collettività!”



 Non siamo una organizzazione politica o confessionale; non agiamo per interessi economici né siamo sponsorizzati a livello istituzionale e amministrativo. Agiamo, a livello volontaristico, autofinanziandoci, mettendo a disposizione competenze e tempo prezioso; ci qualifichiamo una voce libera che fa del legame concreto con il territorio la sua cifra di riconoscibilità, che mette a disposizione le proprie energie, intelligenze, e, soprattutto, la propria partecipazione attiva in difesa della salute dei cittadini.

 Riteniamo che in questa fase storica caratterizzata, purtroppo, da grandi disastri ambientali, la Scuola, come struttura educante, abbia il diritto istituzionale e il dovere etico di intervenire nella formazione dei ragazzi, dando loro strumenti culturali e morali per far fronte alle grandi problematiche che caratterizzano la vita nel territorio inquinato in cui si trovano a risiedere.

 Sappiamo, realisticamente, che i nostri interventi e le nostre discussioni sono appena sufficienti per conoscerci e affrontare il problema pfas.

In realtà, noi cercheremo di dare ai ragazzi una formazione che sia per loro un punto di partenza per responsabilizzarsi, per sé e per gli altri. I ragazzi dovranno capire che ogni singolo individuo può e deve fare qualcosa.

Tuttavia non esistono scorciatoie e vie di salvezza individuali in quanto il bene prezioso, il bene comune, sia esso l’acqua e/o il cibo e/o l’aria, va difeso collettivamente, sapendo che la salute non può essere barattata con niente altro.

Ci muoviamo nell’ottica di un cambio di paradigma culturale, valoriale e pratico: da una società che pone al primo posto il consumismo e il profitto, a vantaggio di pochi, alla società che pone al primo posto la salute, per tutti, il benessere.

 Un piano di lavoro che coinvolge prima gli studenti: ci proponiamo di innescare in essi un processo, di autocoscienza e di consapevolezza, necessario alla crescita della loro “autonomia intellettuale”, per «creare cittadinanze attive che possano portare ad un reale cambiamento in favore di una società autenticamente ecologica e democratica».

Un piano di lavoro che cerca di coinvolgere anche i professionisti dell’educazione, i docenti, per sollecitarli a trattare le nuove tematiche con gli studenti e al tempo stesso i genitori per renderli consapevoli sulle attuali criticità ambientali ed ecologiche da affrontare subito.

Ci guida la consapevolezza che l’Ambiente (la sua SALVAGUARDIA) è la priorità per il presente e il futuro.

 La salute al primo posto.

 


Donata Albiero

(coordinatrice del progetto)

In allegato comunicato stampa

https://pfasland.files.wordpress.com/2021/09/comunicato-stampa-scuola-zero-pfas-2021-2022-.pdf?

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