IL BRAVO DOCENTE
“Avere il coraggio di dire ai
giovani che essi sono tutti sovrani, per cui l’obbedienza non è ormai più una
virtù, ma la più subdola delle tentazioni, che non credano di potersene far
scudo né davanti agli uomini né davanti a Dio, che bisogna che si sentano
ognuno l’unico responsabile di tutto.”
Il bravo docente sa
che insegnare non è mai stato facile e non lo è nemmeno oggi.
Il bravo docente sa che La scuola non è una fabbrica di robot, che la scuola non è il luogo dove il Mercato impone le sue Leggi e la sua Ideologia, né è un luogo dove gli studenti si allineano” in fila per tre’ come cantava nel 1974 Edoardo Bennato, raccontando di una maestra che ai suoi buoni e bravi alunni insegnava “la morale, a recitar le preghiere, ad amar la patria e la bandiera”, facendo così la satira della scuola autoritaria .
Insegnare è altro e un bravo docente lo sa.
Insegnare richiede "conoscenza e conoscenze, metodo e volontà, capacità didattica e relazionale, apertura mentale e rigore, autorevolezza e autorità, empatia e distacco, motivazione e gioia personale nel praticare l’insegnamento". Obiettivi difficilmente raggiungibili in classi fatiscenti, con un numero elevato di studenti, risorse sempre insufficienti, incombenze burocratiche crescenti e contesti relazionali compromessi dalla percezione che studenti e insegnanti hanno della realtà esterna.
E’ difficile per un ragazzo essere tranquillo e motivato e mantenere alta l’attenzione e la concentrazione, quando a casa la situazione
è diventata precaria per problemi di lavoro dei genitori è diventata precaria per problemi di lavoro dei genitori.
E’ complicato per gli insegnanti mantenere alta l’affabilità e la disponibilità quando la vita scolastica è sempre più noiosa e stressante, il reddito sempre meno incentivante e la considerazione sociale sempre più calpestata.
Il bravo docente, però, non rinuncia mai al suo ruolo di ‘capitano’ nei confronti degli allievi che gli sono affidati
Il bravo docente, nella
quotidianità del suo lavoro, sa che si deve mobilitare contro il rischio che l’istruzione non sia più un diritto ma un business da regalare ai privati .
Il bravo docente è un educatore per
il quale la speranza di un mondo migliore rimane sempre e comunque il sogno da instillare alle nuove
generazioni, anche nei tempi più bui (I have a dream).
Il bravo docente è’ magari
classificato come “contrastivo” perché non rimane neutrale, asettico di fronte a un contesto sociale
opportunista e criminogeno.
Mafia, corruzione, inquinamento, violenza , terrorismo, fanatismo , razzismo, degrado, bullismo, qualunquismo, ideologie fuorvianti religiose e partitiche , guerre , povertà , diritti negati , crisi dei rapporti interfamiliari, sessismo , omofobia, problematiche dei nostri giorni, sono il terreno quotidiano all’interno del quale, il bravo docente opera criticamente insieme agli allievi sapendo che ogni tragedia non è un fatto individuale e che contro di essa bisogna operare con consapevolezza e solidarietà
Come spiega bene Claudia Pepe in un suo articolo: “ Noi insegnanti non dobbiamo fare Scuola, dobbiamo essere Scuola di questi tempi.
Dovrò far capire ai
miei alunni, che quando vedono la rabbia e l’indecenza che colpiscono
vittime soprattutto degli strati sociali più indifesi, e nelle creature umane
più esposte, come i bambini, le donne, i giovani, i vecchi e i poveri, devono
dire no.
Devono dire no quando vogliono far credere loro che solo usando l’arroganza e il non rispetto, si può arrivare ad essere qualcuno.
Devono dire no quando vedono che la prepotenza diventa offesa alla dignità, alla coscienza e ad una morale che spesso viene confusa come segno di superiorità. Sarà molto difficile, soprattutto quando hanno il mondo per esempio. Ma perché la vita ritorni ad avere dei contorni di viso da bambino, non potranno chiudersi nella corazza dell’egoismo e voltare la faccia.
No, dovranno avere la schiena ben diritta e guardarlo in faccia il male oscuro di questa epoca devastante.
Perché solo loro potranno essere quella voce fuori dal coro, quella che ci farà intonare le parole della speranza”.
Devono dire no quando vogliono far credere loro che solo usando l’arroganza e il non rispetto, si può arrivare ad essere qualcuno.
Devono dire no quando vedono che la prepotenza diventa offesa alla dignità, alla coscienza e ad una morale che spesso viene confusa come segno di superiorità. Sarà molto difficile, soprattutto quando hanno il mondo per esempio. Ma perché la vita ritorni ad avere dei contorni di viso da bambino, non potranno chiudersi nella corazza dell’egoismo e voltare la faccia.
No, dovranno avere la schiena ben diritta e guardarlo in faccia il male oscuro di questa epoca devastante.
Perché solo loro potranno essere quella voce fuori dal coro, quella che ci farà intonare le parole della speranza”.
Il bravo docente - per dirla con Alain Goussot - non è suddito, reagisce e ridiventa cittadino.
Il bravo docente fa di ogni momento scolastico un momento di vita reale.
Il bravo docente non ha paura di farsi valutare ma certamente non da 'dilettanti' della Valutazione quali presidi, genitori, studenti ( essi al massimo possono esprimere il giudizio di gradimento) ma da specialisti terzi (esterni) che agiscono in work shop finalizzati al miglioramento delle performance del personale e non alla selezione o peggio ancora a graduatorie di merito .
Il bravo docente fa di ogni momento scolastico un momento di vita reale.
Lo
ispira Il motto “non uno di meno”: quell’abbraccio forte che i ragazzi sapranno
interiorizzare e ricordare nella
vita
E’ la passione che lo anima e che sa
comunicare allo studente.
“Noi stessi, ci ricorda Galimberti, abbiamo studiato volentieri le materie dei
professori di cui eravamo innamorati e abbiamo tralasciato quelli di cui non
avevamo alcun interesse. A scuola è importante saper
appassionare perché gli adolescenti vivono l’età per cui l’unica cosa che conta
è l’amore, e se gli adolescenti si occupano dell’amore
bisogna andare là a cercarli. Attirarli a livello emotivo significa trovare la
breccia per passare poi al livello intellettuale. Se invece si scarta la dimensione emotiva, sentimentale, affettiva allora non
si arriva neppure alle loro teste”.
Il bravo docente è quello che, spesso, la cosiddetta "Buona Scuola " non conosce, mortifica ed espelle.
Donata
Albiero
Nota aggiuntiva
LE RICHIESTE SILENZIOSE DEI NOSTRI RAGAZZI
http://donataalbiero.blogspot.it/2016/01/le-richieste-silenziose-dei-nostri.html
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