UNA CIRCOLARE NON FA IL GALATEO
testo di prima elementare degli anni sessanta
I bambini ci guardano https://youtu.be/2EioSHrivj4
testo di prima elementare degli anni sessanta
I bambini ci guardano https://youtu.be/2EioSHrivj4
A un liceo di Empoli è arrivata in questi
giorni una circolare un po' insolita. La raccomandazione fatta agli studenti
era di... dire "buongiorno". Insomma un invito alla buona educazione. " I ragazzi avevano l’abitudine di
non salutare", ha spiegato il preside. «Può sembrare scontato, invece è importante: a
scuola non si insegnano solo materie culturali, ma anche l’educazione. E il
saluto è un principio». Il preside aveva notato
infatti che i ragazzi avevano perso l'abitudine a salutare la mattina e ha così
ritenuto necessario un piccolo richiamo collettivo.
Dopo la circolare pare che le cose siano migliorate.
In rete l'iniziativa ha suscitato un grande entusiasmo. Si ritiene che quello del liceo di Empoli sia un buon esempio da imitare. Anzi, forse addirittura da ampliare, istituendo nelle classi seppur brevi corsi di bon ton, anche per dare un nuovo e più forte significato al voto in condotta.
In rete l'iniziativa ha suscitato un grande entusiasmo. Si ritiene che quello del liceo di Empoli sia un buon esempio da imitare. Anzi, forse addirittura da ampliare, istituendo nelle classi seppur brevi corsi di bon ton, anche per dare un nuovo e più forte significato al voto in condotta.
Già, le buone maniere non guastano mai ma non credo proprio, da educatrice e conoscitrice del mondo scolastico, che basti una circolare, un corso ad hoc per risolvere la questione della buone maniere dei nostri ragazzi, né ritengo che si debba o possa delegare solo alla scuola le deficienze delle famiglie e della società in tal senso.
rinfacciamo
ai ragazzi e alle ragazze: poca serietà, tentativi sistematici di aggirare
tutte le norme e tutte le regole, superficialità, volgarità, rifiuto di
qualsiasi cosa abbia a che fare con la cultura, incapacità di discutere, di
prendere decisioni democraticamente, di fare autocritica.
La nostra vita è inquinata da sgarberie, furberie, maleducazione; i minori fanno quello che vedono da noi, come ben evidenziato dal video "I BAMBINI CI GUARDANO”
Sembra ormai che le buone maniere siano un ricordo di altri tempi; al volante, a tavola, in ufficio, a scuola, la cattiva educazione ha preso il sopravvento.
Tutti i giorni siamo in presenza di episodi di cattiva educazione, l’automobilista che ignora totalmente la presenza di pedoni che cercano invano di attraversare la strada, il signore che porta a spasso il cane evitando di raccogliere i suoi bisogni, chi grida al cellulare pensando che il mondo intero debba essere interessato ai fatti suoi, chi getta dal finestrino carte e cartacce, chi parcheggia sulle strisce o sul marciapiede impedendo ai pedoni il passaggio, chi camminando sul marciapiede tra il viavai della folla ti viene addosso e non chiede neanche scusa perché evidentemente pensa che lo spazio sia solo suo, o peggio chi non lascia il passaggio ai più anziani costringendoli a fermarsi in un angolino…
Penso ai
nostri parlamentari e alle loro volgarità oscene, esibite recentemente anche al
senato con gesti sessisti nei confronti di una loro collega; penso alla TV ,
spesso pollaio mediatico dove ministri, parlamentari senatori inveiscono
contemporaneamente l’uno contro l’altro togliendosi la parola , cercando di
sovrastare l’interlocutore alzando la voce sotto lo sguardo soddisfatto dei
conduttori cui interessa di più la rissa che il confronto delle idee
A chi tocca insegnare le buone
maniere?
Innanzitutto
deve essere chiaro che più di insegnare un comportamento si tratta di essere educati,
a cominciare dai genitori.
I bambini emulano il comportamento dei grandi:
se vedono che i loro genitori si rivolgono in modo gentile agli altri, che
dicono grazie o per favore, che salutano entrando e uscendo da un negozio o dalle
case altrui allora anche essi si
comporteranno di conseguenza.L’esempio dei genitori prima; sta alla scuola ribadire contestualmente che l’educazione è lo strumento che ci fa ricordare l’esistenza degli altri e ci fa apprezzare la libertà individuale.
Naturalmente diventa significativo e determinante il rapporto tra alunni e insegnanti: il sorriso, il saluto, l’autorevolezza, non si impartiscono, si vivono quotidianamente
Se oggi c’è un’emergenza educativa questa riguarda prima di tutto gli adulti: essa è lo specchio dei nostri disorientamenti, delle nostre “dimissioni”, del basso profilo della nostra visione della vita. L’attuale crisi dell’educazione si affronta solo se la generazione adulta sarà disponibile a rimettersi in gioco e a rivedere il proprio progetto di vita a cominciare dalle buone maniere con gli altri.
L'esempio dei grandi come faro per i bambini vale non solo per la buona educazione , ovviamente.
Mi riferisco alla nostra umanità (prima le persone poi le cose),
alla nostra solidarietà (antidoto contro il razzismo)
http://donataalbiero.blogspot.it/2015/02/solidarieta-valore-irriso.html
alla nostra apertura mentale ( contro le barriere ideologiche e le strumentalizzazioni dei politici )
http://donataalbiero.blogspot.it/2015/01/alt-assessore-donazzan.html
C'è da meditare , non pensate?
Donata Albiero
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