Visualizzazioni totali

domenica 27 aprile 2014

TI VOGLIO CANTARE , CARA SCUOLA ‘MANZONI’

Cara vecchia scuola Manzoni 
                                   di Montecchio Maggiore
Ti ricordo e ti canto così                  http://youtu.be/ab7oCg9doYc



 Montecchio Maggiore ha celebrato  il secolo di vita della scuola Manzoni, domenica 30 marzo 2014. Non è poco un secolo di vita per una scuola: 100 anni, a servizio dell’istruzione pubblica. Non conosco e non ho letto il libro che ha presentato l’amministrazione comunale per l’occasione.

Porto un modesto contributo per rendere ancor più significativa siffatta celebrazione.
 Ritengo che i bellissimi e intensissimi quattordici anni che ho trascorso, in  qualità di direttrice didattica dal 1988 al 2002, nella scuola Manzoni (sede fino al 1999 della unica direzione che comprendeva  tutte le scuole elementari e materne di Montecchio, poi con lo ‘smembramento’ della stessa direzione in due  voluto dalla Amministrazione Comunale, a partire dal 1999 sede solo del primo circolo didattico di Montecchio) siano stati anni speciali per le esperienze qualitative  a livello  nazionale ed europeo effettuate dai bambini, docenti, genitori.

Fu una scuola,  che... volò alto, una scuola sempre  ' aperta al mondo' 
  
L'Europa a ... Montecchio
 Montecchio in ...Europa

 Una  ’scuola’ vive non in quanto edificio ma per le persone che vi lasciano la loro impronta.
"Un  circolo non è un assemblato di plessi scolastici indipendenti e separati, non è una sommatoria di  organici, attrezzature; un circolo ha la sua storia culturale, sociale, il suo vissuto  professionale, la sua identità precisa che è fatta di clima, di lavoro unitario e collegiale, di esperienze, di impegno educativo e didattico nei confronti degli alunni…”



Università di Barcellona:
 delegati per il Provveditorato di VI
Donata Albiero e Giuliano Brusaferro  del 1 circ Montecchio  

Fu questo il messaggio contenuto nella mia presentazione alla pubblicazione   LA SCUOLA DEL BENESSERE   L’ESPERIENZA DI DIECI ANNI IN CAMPO EDUCATIVO" a Montecchio  Maggiore Correva l’anno 2000.

Fu questo il significato che diedi  proponendo l’intitolazione, condivisa poi dal consiglio di circolo, 
dell’ aula Magna - Scuola MANZONI al collega scomparso Francesco Bertola che prima di me, fino al 1988 aveva retto il circolo. Correva l’anno 2001: una targa e una foto nella sala immortalano l’evento.

Educazione sessuale a scuola , 
 progetto europeo  

 
Proprio  perché la storia della comunità si costruisce giorno dopo giorno nella  progettualità che volli festeggiare pubblicamente, anche il personale scolastico, andato in pensione in quel memorabile 2 marzo 2001 .  

 La significatività  e l’identità di una scuola, di un circolo vanno ricercate nella sua storia .
E quella nel primo circolo di Montecchio  è stata, dal 1988 al 2002, una storia straordinaria, un decennio  importante di crescita; in esso ci siamo rispecchiati e abbiamo riconosciuto a noi stessi i valori, il lavoro, la gioia e la fatica con cui  la Comunità  di Montecchio Maggiore ha espresso una parte non marginale della propria identità culturale.

Se penso alla scuola Manzoni, sede del primo circolo didattico di Montecchio ,  sede provinciale del primo corso sperimentale per adulti stranieri dal 1991 al 1994 ,  sede del primo CTI di zona,  sotto la mia direzione,  non posso dimenticare lo  staff  di direzione  che mi fu  particolarmente  vicino nel progetto 'corale':
Antonella Sperotto, Lucia Meggiolaro,  Livia Spanevello (collaboratori del capo di istituto); Cristina Mantoan, Celeste Di Viesti, Marilisa Boschetti (funzioni obiettivo); Giuliano Brusaferro (servizio psicopedagogico); Antonella Barichello (responsabile Ricerca Azione di circolo, con il gruppo formato da Assunta Sbicego, Anna Maria Bufali, Livia Spanevello e Luisa Mecenero); Rosalena Savi(responsabile progetto qualità del circolo, con il gruppo di miglioramento formato da Anna Tamiozzo, Giuliano Brusaferro , Elide Zarantonello). 
 E poi Renata De Grandi, Mariarosaria Trotta,  Michela Agosti , Loretta Lora , Laura Borghero, Claudia Reniero, Rosella Cailotto, Antonio Perrone.    
Mi fermo … Sicuramente ho dimenticato qualcuno, non me ne voglia;  le pubblicazioni , agli atti della scuola e della biblioteca comunale, non tralasciano alcuno e rendono il giusto merito a quanti hanno reso grande il circolo e il plesso Manzoni.
                      
 La gita scolastica con gli adulti  stranieri
Primo corso di alfabetizzazione della provincia di Vicenza 

A Montecchio,  la  scuola anticipò pure  il  Patto di corresponsabilità Scuola-Famiglia.


Far  entrare i genitori a scuola non voleva  dire per noi  commistione di competenze. Così ci confrontammo con i vari presidenti del consiglio:  Renato Meggiolaro, Franco Agosti ,  Giuliano Gennaro, Gianni Cecchetto.
La  nostra convinzione era che la    scuola dovesse  essere intesa quale organizzazione in cui si operava insieme (alunni, docenti, genitori, 
personale Ata e dirigente).  
 Ecco il senso dei nostri progetti Genitori, dei gruppi di lavoro misti formati cioè da personale scolastico e genitori che si occupavano di problematiche inerenti il funzionamento della scuola, dei nostri contratti formativi con gli alunni e con le famiglie per rendere partecipe l’utenza alle scelte educative della scuola, degli insegnanti ‘funzioni  obiettivo’ che seguivano  con attenzione i rapporti Scuola Famiglia.

Ecco la ragione che ha spiegato  l’attivazione del servizio psicopedagogico, dello ‘Sportello Aperto’ come consulenza a genitori e docenti in difficoltà relazionale tra loro.  
Ecco ancora il senso della predilezione data dalla Scuola alle Assemblee di classe ritenute più efficaci per trattare le questioni scolastiche  rispetto ai colloqui individuali privilegiati invece dai genitori, in quanto i bambini, i ragazzi vivono la loro crescita formativa con i compagni della classe, del plesso, del circolo.
E non dimentichiamo le varie attività formative promosse per i genitori e guidate dai docenti, come ad esempio il laboratorio di ceramica, i cui prodotti erano rivenduti per ricavare fondi per la scuola, il laboratorio delle favole inventate i cui scrittori erano i nostri genitori, il laboratorio teatrale .. 
Importanti anche le squadre di genitori che nei giochi di Gioventù,  si trasformavano in arbitri, allenatori, segnalinee, vigili, allenatori; il mercatino, la lotteria: formule inventate da intraprendenti genitori per raccogliere fondi per i plessi ...
  
La partecipazione dei genitori nel processo di crescita culturale del circolo ha trovato  il suo ‘diamante’ in percorsi di qualità che per anni i professionisti hanno attivato  con loro (monitorati dal Ministero assieme alle competenze del capo di Istituto che volontariamente volle farsi valutare). 
Il progetto ‘Le riunioni efficaci’ nella scuola elementare, incominciato nell’anno scolastico 1997\98 proprio nel plesso Manzoni (coordinatrice Anna Bolzon) ne fu una tangibile testimonianza.  
E potrei proseguire



                                                                                                  Progetto nazionale  di qualita' 

                                                 
L’essere mancata  alla celebrazione ufficiale del centenario dell’ “edificio  Manzoni”  non mi pesa perché so che la Scuola a cui demmo  tanto impegno e  tanto amore continua a  vivere adesso  come esperienza formativa importante e non dimenticata nella vita di tutti quei BAMBINI che furono nostri  alunni

 CARA SCUOLA MANZONI ... COSI'  TI VOGLIO CANTARE !

Donata


Approfondimenti
PROGETTI
  1. Primo corso pilota della provincia di formazione sulla salute a scuola con medici iscritti all’albo regionale dei formatori (1990/91): con apprendimento attivo e analisi casi
  2. EINE BRUCKE AUS FREUNDSCHAFTT”  Un ponte di amicizia tra il primo circolo di Montecchio Maggiore  e la Grundschlule Grubweg di Passau.   Il rapporto di scambio (scuole materne ed elementari ) iniziato nel 1991 è proseguito fino al 1996,  in collaborazione con la biblioteca comunale allora retta dal  dr Giancarlo Giani.
  3. Progetto sperimentale di  ALFABETIZZAZIONE ALUNNI ADULTI STRANIERI    Primo progetto in assoluto,  con partenza 1991 fino al 1994 . Poi si espanse in provincia
  4. GEMELLAGGIO  tra 1 CIRCOLO DI MONTECCHIO e la scuola  elementare speciale di BAD REICHENHALL (1996/1997) .
  5. Confronto tra le due scuole sui metodi usati per favorire l’integrazione degli alunni . Al termine c’è stato l’allestimento di una bellissima mostra dal titolo”Dallo svantaggio alla diversità verso una nuova identità del bambino a scuola.                                                 
  6. PRIMA sperimentazione  insegnamento LINGUA STRANIERA  (inglese) nella scuola materna a livello nazionale (1997/1998-1998/1999 sc .materna Andersen )
  7. Progetto nuove tecnologie MULTIMEDIALI  (dal 1997/al 1999 ) con la realizzazione di tre laboratori nei plessi di sc elementare e rete intranet negli uffici.
  8. Progetto NAZIONALE  ASCANIO (dal  1994/al 1998 sc. Materna Andersen ) : sperimentazione di nuove forme organizzative della scuola materna per la RIFORMA DEGLI ORDINAMENTI
  9. PROGETTO EUROPEO ENHPS (RETE DELLE SCUOLE EUROPEE CHE PROMUOVONO LA SALUTE . Unica direzione didattica del Veneto ) dal 1995/al 2001
  10. Il LABORATORIO SCOLASTICO dal 1995 al 2002 ovvero progetto integrato per la dispersione scolastica
  11. Progetto NAZIONALE  QUALITA’ (Unica scuola della zona ) con attivazione programma   informatico promosso in collaborazione con la  Confindustria   SI. QU.S  dal 1996 al 1998
  12. Sperimentazione  della VALUTAZIONE QUALITA’ prestazioni individuali anno sc 1998 1999 e Monitoraggio ministeriale dell’autonomia scolastica: risultati lusinghieri dal 1998 al 2000
  13. Socrates Comenius Azione 1 THE ROUTE TO BECOMING EUROPEAN TR2BE  (ITALIA ,SPAGNA,FINLANDIA,INGHILTERRA). Dal 1999 al 2002 Conclusione a Alton
  14. Comenius Azione 2 con IPRASE  di Trento  dal 1998 al 2000. Siamo andati a BARCELLONA  come rappresentanti della scuola e del Provveditorato di Vicenza  a dimostrare la nostra esperienza “ Il bambino e la famiglia nella società multietcnica”    
  15. Rete regionale delle SCUOLE VENETE che promuovono salute 
  16. Attivazione del SERVIZIO PSICOPEDAGOGICO   (non esisteva)
  17. Istituzione del CTI  “Arzignano Montecchio (Centro Territoriale di Integrazione)  con sede nella scuola Manzoni di  Montecchio  
 PUBBLICAZIONI

·         "L'educazione socio affettiva sessuale. Guida per le Scuole materne ed elementari" di
        Donata Albiero (in collaborazione con l’ULSS) ,   novembre 1998
  • "Il bambino e la famiglia  nella società multietnica: laboratorio interculturale " - Comenius azione due -   di Giuliano Brusaferro ,  maggio 2000 ·
  • "La scuola del benessere. L'esperienza di dieci anni in campo educativo "                    di Donata Albiero,  dicembre 2000
  • "Progetto Genitori. Storia di un percorso formativo della Scuola dal 1988 al 2000"       di  Donata Albiero,   dicembre 2000    
  • "  E.N.H.P.S.  L'educazione sessuale a scuola.  Storia di un percorso educativo delle scuole vicentine dall'infanzia all'adolescenza" di Donata Albiero e Antonio Parise, febbraio 2001
  • La storia del  cicetto e della cicetta , settembre 2001 , a cura di Donata Albiero,          con documentazione dei docenti Michela Agosti e Loretta Lora
  • "La quotidianità dell'insegnamento tra ricerca e azione”. Esperienze e ricerche nel primo circolo di Montecchio Maggiore dal 1995 al 2001"                                                di  Donata Albero -  novembre 2001

giovedì 10 aprile 2014

A SCUOLA DI UMANITA'

Umuntu Ngumuntu       http://youtu.be/ax9Ycsf6IbQ




Non è facile spiegare il concetto di solidarietà ai bambini e ai ragazzi .

Stiamo vivendo un momento storico difficile, nel mezzo di una crisi   non solo economica e politica, ma anche sociale: crisi di valori e di principi.
 Di solidarietà non si parla  perché nei momenti di difficoltà aumentano la diffidenza e la tendenza a chiudersi a difesa dei propri interessi.
Proprio in questo  momento di crisi della società, invece,  NOI educatori, dobbiamo far riscoprire ai piccoli, ai ragazzi , ai giovani  i principi di equità e di solidarietà .

Dobbiamo  porre l’accento su un aspetto spesso dimenticato, l’umanità, intesa come capacità di essere attenti ai nostri simili e di cooperare per il bene comune.  

Inizio sempre, quando intendo introdurre nelle scuole il concetto di solidarietà,  leggendo senza commentare  una frase detta da  Nelson Mandela quando spiegava  il concetto di UBUNTU         
« Una persona che viaggia attraverso il nostro paese e si ferma in un villaggio non ha bisogno di chiedere cibo o acqua: subito la gente le offre del cibo, la intrattiene. Ecco, questo è un aspetto di Ubuntu, ma ce ne sono altri.
Ubuntu non significa non pensare a se stessi; significa piuttosto porsi la domanda: voglio aiutare la comunità che mi sta intorno a migliorare?”.

  Poi leggo quanto sostiene papa Francesco La solidarietà non è un'elemosina sociale, ma è un valore”    

 Sono due visioni sulla relazione IO/ALTRO che , a mio modesto parere, riassumono una filosofia di vita .
 Ubuntu è la parola chiave.



Ho identificato  il significato di “Ubuntu” in  “Umanità attraverso gli altri” nel post http://donataalbiero.blogspot.it/2013/01/solidarieta-2012-risposta-attiva-dei.html.  
                                                 
Mi preme ora  evidenziare il  rapporto tra adulti e bambini nella nostra società e le conseguenze che scaturiscono.
L’attuale crisi dei sistemi educativi e formativi ha la sua origine nella presenza di un vuoto culturale che riguarda la incapacità di attenzione all’infanzia ed alla giovinezza; alla sostanza del rapporto educativo, non soltanto da parte delle istituzioni ma dell’intera società.  Il rapporto della società adulta con l’infanzia è dominato dalle leggi del mercato, non solo in quanto destinataria dei prodotti di consumo, che ne è l’aspetto più evidente, ma anche per il progetto di omologazione totalizzante dei valori di riferimento con cui si misura il rapporto con l’infanzia.

La società oggi ci allontana gli uni dagli altri.  Possiamo notare lo stato di decadenza educativa e culturale dilagante anche dai sempre più diffusi episodi di violenza ed aggressività, che sono aumentati tra i giovanissimi, anche all’interno delle istituzioni scolastiche.  Tutto questo non è altro che lo specchio di una società, oggi, che sta perdendo i suoi valori sociali di solidarietà, intesa come senso di appartenenza all’umanità intera ed alla terra che abitiamo. 
 I nostri bambini rappresentano, non solo lo specchio della nostra società oggi, ma soprattutto il futuro della nostra civiltà. Noi stiamo “costruendo” oggi, attraverso il rapporto e l’interazione con i nostri figli, la società di domani.

Un’educazione che uccide lo spirito di collaborazione insegnando a vincere, che bandisce la sorpresa, la critica, la diversità dei temperamenti, le differenze attitudinali delle persone, la capacità di immedesimazione negli altri, induce gli studenti a diventare i cittadini conformisti di domani, lavoratori obbedienti ad ogni precettazione sociale. Incapaci di essere interamente se stessi.
Le competenze non possono essere sviluppate  al di fuori della nostra UMANITA’.

  Ben venga dunque l’esperienza dell’ins Ersilia Grande coni suoi 20 bambini di seconda D della scuola primaria dell' Ist.Comp. di Carugate provincia di Milano.  Ha  riadattato nella sua classe  il gioco effettuato da  un antropologo ad alcuni bambini di una tribù africana, esposto anche da me nel post di cui sopra.
“… Mise un cesto di frutta vicino ad un albero e disse ai bambini che chi sarebbe arrivato prima avrebbe vinto tutta la frutta.
Quando gli fu dato il segnale per partire, tutti i bambini si presero per mano e si misero a correre insieme, dopodiche, una volta preso il cesto, si sedettero e si godettero insieme il premio.
Quando fu chiesto ai bambini perché avessero  voluto correre insieme, visto che uno solo avrebbe potuto prendersi tutta la frutta, risposero ‘UBUNTU’. Come potrebbe uno essere felice se tutti gli altri sono tristi?" .

                                                                                                                

Ci racconta dunque Ersilia “ navigando su Internet e precisamente visitando il social network Facebook, ho visto un bellissimo cerchio formato con i piedi e subito ho pensato come effettuare un lavoro
simile in classe.
Ho aspettato la giornata giusta quando per merenda c'era la torta. Così ho proposto ai bambini di fare un bellissimo gioco e chi avesse vinto poteva portarsi a casa tutta la merenda, anche quella dei compagni.
Naturalmente c'era gioia, ma anche trepidazione per paura di perdere.
Scrissi sulla lavagna queste lettere:
                                 C- - - - - - - - E
Di volta in volta gli alunni si alternavano e comunicavano una lettera da inserire sui trattini. Man mano la parola iniziava a comporsi.         Una bambina, velocissima, mi comunicò di aver compreso la parola e disse: CONFUSIONEGreta era molto felice, ma al momento di prendere il cesto della merenda, mi disse, mostrando i suoi bellissimi occhioni lucidi, che non voleva portare a casa tutta la torta, ma desiderava condividerla con tutti gli amici della classe.                                                   
 Allora spiegai che avevo voluto fare quel gioco perché ne avevo visto uno simile su Facebook ;  mostrai loro le immagini e lessi il link (collegamento) dal titolo “UBUNTU” che nella cultura africana subsahariana vuol dire: IO SONO PERCHE' NOI SIAMO.                
Questo è stato l'inizio per avviare una discussione e comprendere il significato, la bellezza e la verità di questa frase.
Il risultato è stato soddisfacente. Ancora una volta ho avuto la conferma che è vero ciò che diceva il grande cardinale di Milano Carlo Maria Martini:  "Educare è come 
seminare.   Il frutto non è sicuro e non è garantito.  MA SE NON SI SEMINA  STAI PUR CERTO CHE NON CI SARA' RACCOLTO."   
Ho fatto  di questa massima il mio modo di insegnare.  Cerco sempre di seminare nel migliore dei modi, come meglio riesco a fare e dando sempre il buon esempio. A lungo andare, sono convinta, i frutti si raccolgono.”

Già , ne sono convinta anch’io .
Ma io chi sono ?   Lo ha però’ sempre creduto anche il grandissimo   Nelson Mandela il quale esortava  a prendere coscienza non solo dei propri diritti, ma anche dei propri doveri, in una  spinta ideale verso l’umanità intera e  nel desiderio di pace.

 http://youtu.be/wuLxh-jBUQY

E’  una speranza che non cessa , finché  Ersilia e  migliaia di docenti come lei, in Italia e nel mondo,  si occupano della formazione dei loro allievi con la consapevolezza che essa possa realizzarsi solo attraverso l’umanità.

Donata                                                        


P.S.    C'E' UN MONDO CHE SI MUOVE
  
  http://donataalbiero.blogspot.it/2014/09/c-e-un-mondo-che-si-muove.html