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venerdì 15 marzo 2013

LA PACE E LA SOLIDARIETA' RISCRIVONO IL FUTURO

Non c’è pace senza solidarietà e senza difesa dei diritti umani

Laboratorio dei diritti a. s. 2012/2013 Pl. Beltrame IC2 di Arzignano
http://youtu.be/_HBDyn_0Idw

 

   Concorso per le scuole del Veneto anno 2011

"I Giovani e l’Arte” si intitolava il concorso nell’ambito  dello Stage –Meeting internazionale “L’Europa dei Giovani? Un’Europa di Pace.  Tema - Europa di Pace : dialogo tra le culture e interazione tra i popoli .

 La Classe 2A (a.s. 2010 /2011) Istituto  GIuriolo di Arzignano  si è aggiudicata  il   terzo posto tra le scuole secondare partecipanti   (medie e superiori)  

Performance. Dapprima una città  dove tutto era  divertente: festa e balli. Poi  la guerra:  una marcia funebre ( Chopin).  Infine  una poesia si leva dalle macerie e invoglia la gente a non ricercare la soluzione dei conflitti con le armi ma… con le PAROLE .
    
I have a dream”  diceva Martin Luther King: aveva il sogno di una società dove bianchi e neri convivessero pacificamente e si rispettassero a vicenda come figli dello stesso padre. Il suo sogno in gran parte è stato realizzato. Oggi c'è un presidente di colore, evento impensabile anche fino a trenta anni fa.
Allora, mi chiedo,  – prendendo  lo spunto da un articolo di Claudia Galimberti - posso sperare anch’io  nel mio sogno di   un'umanità che viva in concordia e in pace?
Stage della classe 2 A  


Chiariamoci . Io non intendo ‘ pace’  soltanto come assenza di guerre ma anche giustizia, riconoscimento di diritti, relazioni solidali,  educazione e promozione.  Io intendo la pace  opposizione ad ogni guerra, ad ogni ingiustizia, ad ogni discriminazione. La pace per me esige  comportamento accogliente, rispettoso degli altri, sempre, nella nostra quotidianità.



Avevo queste idee  quando mi sono presentata a parlare con i giovani dell’istituto conciario di Arzignano  l’8 marzo 2013 al Teatro Mattarello  per rispondere al titolo provocatorio della loro assemblea Bambini, futuro  del mondo?”  o con le  terze dell’IC 2 di Arzignano alcuni giorni dopo , volendomi confrontare con loro su tema  Solidarietà per la pace nel mondo“ .

Nella  “fratellanza dei popoli”, nell’ essere cittadini del mondo, nell’invocare la pace e la solidarietà, si riassumono molte delle scelte urgenti che dobbiamo fare per superare la crisi che stiamo vivendo: riscoprire la nostra umanità, mettere le persone al centro dell’economia e non più il contrario, riconoscere i diritti dei più poveri e dei più deboli e non continuare a calpestarli, gestire l’accoglienza e non i respingimenti, batterci contro le povertà e le disuguaglianze sociali e non più aumentarle, investire sui giovani e non disperdere la nostra principale ricchezza, ridare piena dignità ai lavoratori di tutto il mondo e non peggiorare le loro condizioni, investire sull’educazione, sulla cultura, e non tagliare le opportunità del nostro futuro, difendere il pluralismo, il diritto e la libertà d’informazione, cambiare i nostri consumi, gli stili di vita personali e collettivi smettendo di distruggere e sprecare i beni comuni.
E ancora: ripudiare davvero la guerra e la sua preparazione, tagliare le spese militari, costruire l’Europa dei cittadini, mettere fine al traffico delle armi e impegnarci a costruire la pace in Medio Oriente, nel Mediterraneo, in Africa e nel resto del mondo, fermare il cambiamento climatico, rompere la schiavitù dai combustibili fossili e proteggere l’ambiente, costruire le città dei diritti umani e non le cittadelle dell’odio e dell’esclusione, investire sulla società civile e sul volontariato,  sulla cooperazione a tutti i livelli anziché sulla competizione selvaggia, promuovere la globalizzazione dei diritti umani, della democrazia,  della solidarietà contro la violenza, le guerre, le mafie, la corruzione, la censura,  il razzismo e la paura.
"Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti.      Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza" (art.1 Dichiarazione Universale dei Diritti Umani)

Avevo una consapevolezza quando mi rapportavo con  gli studenti :  solidarieta’,  cooperazione,  pace sono   parole  che implicano azioni.
Come  trasferirle in vissuti quotidiani ai giovani ?  

 Il suggerimento mi è stato offerto da due  ragazzine ‘straniere’ , di 15 / 16 anni, che,  al termine  dell'incontro con gli  studenti delle superiori, mi hanno avvicinato volendo sapere come poter diventare volontarie nella  organizzazione che io rappresentavo. Una di  loro ha sentito  l’impulso di  spiegarmi che da grande voleva diventare medico per aiutare il mondo; nel frattempo, poichè mancavano tanti anni,  riteneva di poter  coronare il suo sogno di 'dare agli altri' … attraverso il volontariato.

Una lezione magistrale la sua . 
Un impegno etico per la vita comporta la responsabilità dello studio nella scuola  per raggiungere l’obiettivo; lo stesso impegno   rende cosciente il ragazzo della necessità di agire da subito perché la sofferenza degli altri non può aspettare. L’’importante allora nella scuola è che si ragioni, pensando di offrire opportunità al ragazzo attraverso le quali sia possibile "crescere" nella
conoscenza, ma soprattutto nella capacità critica, nel mettersi in discussione, nel relazionarsi verso l’altro, verso il mondo e il sociale in modo altruistico .

La  solidarietà  è una scelta da fare assieme:  insegnanti, ragazzi, personale non docente, genitori. Una scuola può fare atti di solidarietà visibili e "riconosciuti" (pensiamo alle raccolte fondi, alle prese in carico di scuole "lontane"), ma può anche diventare 'scuola solidale'  nel momento in cui, per esempio, affronta il disagio nascosto dei suoi allievi in modo comunitario , oppure si apre a sperimentare attività di "inclusione sociale".  
 E’ scuola solidale laddove favorisce l’aiuto reciproco tra studenti.
In questo modo,  attraverso dei gesti,  si testimonia un’apertura, una volontà di essere presenti nel proprio territorio e una disponibilità al dialogo che sono proprie della solidarietà.  Tanto più questi gesti sono condivisi, discussi all’interno della scuola, tanto più si fa educazione alla solidarietà; il gesto non è più la "buona azione", nel momento in cui diventa condiviso diventa progetto culturale ed operativo.

(video UNICEF nelle scuole dell'Ovest Vicentino anno 2012)
http://youtu.be/xrFjdr-frbw

Si può fare; nello spirito di una scuola che voglia riscrivere il futuro con i suoi ragazzi .

Donata Albiero                    

1 commento:


  1. E' interessante, per i contenuti, le riflessioni e per i bei ricordi che suscita in me!
    Auguro ai miei ex allievi di 3A di poter vivere esperienze formative così entusiasmanti e che li rendano protagonisti, lasciando in loro un dolce ricordo.


    saluti
    Angela del Rosso


    Buona Pasqua in anticipo

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