A TITTA
"Potrei dire che sono un sognatore ma non sono l’unico “(John Lennon).
Il tuo ultimo regalo sono state le parole che hai pronunciato nella notte del 25 ottobre prima di perdere conoscenza per non svegliarti poi più: “Sei bellissima”, mi hai detto, imbarazzandomi, infagottata com’ero nella camicia da notte e alle prese con il cellulare per chiamare aiuto.
Sei stato un
inguaribile sognatore e visionario di un mondo migliore. Mi hai offerto, nella
quotidianità, poesia, colore, avventura, musica, canzoni, libri, sorrisi,
ottimismo. Mi hai sempre valorizzata, stimata, incoraggiata, coccolata,
protetta, difesa.
Mi hai dato possibilità di sentire i profumi
della Vita, le sue bellezze. Mi rimproveravi per le mie distrazioni, le mie
preoccupazioni rivolte al domani. Ripetevi “Donata, carpe diem”. Vivi il
presente, attimo dopo attimo. Godi la nostra famiglia, il nostro volerci bene,
i nostri nipotini che guardano a noi due come punti incrollabili di
riferimento. Di domani non c’è certezza.
Sei stato un
rivoluzionario anche nell’intimità della famiglia, esprimendo ogni giorno il
tuo rispetto per me in quanto donna. Nessun ruolo di genere nelle incombenze ma
solo spartizione di compiti a seconda delle necessità e delle capacità.
Ora tu vivi
in me e nei ricordi di trentacinque anni di matrimonio.
Mi hai
invitato sempre, adducendo al fatto che eri più grande di me e che nella logica
delle cose saresti stato tu a lasciarmi, di continuare il tuo impegno civile
sociale politico, di farlo nella SCUOLA e in CiLLSA. “Una persona continua a
vivere se è ricordata, se i suoi ideali sono presi in carico e sono portati
avanti”.
Una grande
responsabilità Titta; non so se ce la farò. Certo non da sola, forse solo se
tutti i compagni, amici, cittadini, venuti a renderti omaggio nel saluto finale, mi aiuteranno. L’unione fa la forza perché da soli non si vince
“Hasta
siempre” Titta. Continua a tenermi
stretta a Te
Donata
Nel giorno del mio compleanno ho ascoltato la canzone che hai composto per me tanti tanti anni fa; me la offrivi ogni 28 novembre. Stavolta, però, non c'eri. Ero sola e il dolore ... urlava
"Non restar coi tuoi pensieri (...)
.Apri gli occhi sulla vita
Guarda
un po’ fuori di te.
Apri un poco la finestra
Splende
il cielo attorno a te
Lascia
entrar la tenerezza
Non
respingerla perché
Questo giorno è la ricchezza
Che
ho da spendere per te
Questo
giorno è la tua festa
Sarà
festa anche per me"

