“ONE HEALTH. UN
PERCORSO DI CITTADINANZA ATTIVA PER BANDIRE I PFAS”
Prima parte: l'itinerario educativo nelle scuole.
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A.S. 2024/2025 la coordinatrice Donata Albiero alla scuola media Vivaldi -IC Montegrotto PD ph archivio CiLLSA |
può alimentare la coscienza critica, dotandoci di strumenti
conoscitivi e culturali capaci di far comprendere i processi
di cambiamento e di farci interagire, in maniera creativa
e consapevole con la realtà, in modo da essere protagonisti
e non sudditi servili.
Per questo, è necessario trasformare il senso di impotenza
(Papa Francesco
CATASTROFE AMBIENTALE
Viviamo in un tempo senza speranza, immersi in un sistema socio-economico che avvalora l’avidità, l’arricchimento individuale, l’egoismo, il disinteresse verso l’altro da sé. “Produciamo, ce lo ricorda bene il giornalista e autore Paolo Cacciari in un suo articolo del 2019 - costruiamo, commerciamo, consumiamo sempre più carne da allevamenti intensivi, telefonini e computer con il coltan estratto dalle miniere congolesi, pentole antigraffio con i Pfas (gli acidi perfluoroalchilici che troviamo nel sangue dei bambini in mezzo Veneto), treni ad alta velocità, aeroporti e grandi navi che sventrano valli, pianure e lagune”. La sua analisi lucida prosegue nel ricordarci che ci muoviamo, riscaldiamo e refrigeriamo le nostre case per mezzo di combustibili fossili. Ci cibiamo di pizze condite con pomodori raccolti da migranti sfruttati e schiavi. Ci vestiamo con indumenti confezionati nelle fabbriche sfruttatrici, disseminate nel pianeta. “Tutto ciò entra nel Pil e contribuisce al benessere degli italiani e del capitalismo nel mondo”. Se non si arriva alla critica profonda del pensiero antropocentrico è difficile uscire dalla logica di dominio che ha portato l’umanità a dichiarare guerra alla natura. Il riscaldamento globale, la distruzione della biodiversità, la scarsità d’acqua, le pandemie distruttive, le crescenti tensioni tra stati, le disuguaglianze sempre più grandi e oscene…ci hanno portato a una catastrofe ambientale epocale senza precedenti.
Occorre reagire, con una presa di coscienza collettiva, nella consapevolezza che da soli non possiamo cambiare il mondo ma insieme possiamo mitigare il danno e invertire la rotta. Ed è l’obiettivo che ci poniamo con le scuole, rivolgendoci alle nuove generazioni, nella lotta contro le sostanze chimiche, interferenti endocrini ed eterni, di fronte a silenzi, omissioni, incurie istituzionali, la ‘rassegnazione‘della popolazione.
GRUPPO EDUCATIVO ZERO PFAS DEL
VENETO
Noi, Gruppo educativo Zero Pfas, operiamo in un contesto specifico, il Veneto, di fronte a una delle contaminazioni ambientali tra le più gravi, quella dei Pfas, che dura da molto tempo e interessa la seconda falda più grande d’Europa e più di trecentocinquantamila persone. Quarantasei scuole secondarie di primo e secondo grado in Veneto incontrate (con ‘richiami’ negli anni da parte di ventuno istituti che hanno voluto riprogettare per due, tre, quattro, cinque anni i percorsi sui Pfas), più di diecimilacento studenti incontrati in sette anni scolastici dal 2018 (si aggiungano diverse migliaia di altri allievi, raggiunti con la Peer Education, o educazione tra pari, metodologia didattica operata in diverse scuole come pratica di cittadinanza attiva: processo di trasmissione di conoscenze ed esperienze tra compagni di scuola) fanno da battistrada per far riflettere i ragazzi sulle cause della tragedia collettiva nel nostro territorio causata dai Pfas. Si tratta, senza alcun dubbio, di una prova straordinaria di forza civile, portata avanti da un arcipelago di attivisti, collaboratori, amici, tutti uniti nello sforzo collettivo di consegnare un futuro alle nuove generazioni. Si aggiunga la sensibilizzazione a circa millenovecento adulti (docenti, genitori, cittadini). Dodicimila unità (de visu). Ciò che ci è interessato, che ci interessa, sempre e comunque, è contribuire, insieme alla scuola, a sviluppare nei giovani una maggiore consapevolezza degli eventi che coinvolgono la comunità in cui vivono, facendo loro esplicitare potenzialità e capacità di essere protagonisti di fronte alle sfide del nostro tempo.
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A.S. 2024/2025 Il gruppo operativo educativo ph di Donata Albiero -archivio di CiLLSA |
NUMERI
I numeri, riferiti a questo ultimo anno scolastico, danno un quadro complessivo della mansione svolta in Ventitre ISTITUTI veneti (28 scuole), di cui diciotto secondarie di secondo grado e sette di primo grado, due CPIA e un SERALE, in quattro province.
Delle ventotto scuole visitate, ventidue hanno scelto la ‘sensibilizzazione’, sei il progetto (oltre a incontri con gli esperti è stata svolta una attività autonoma delle scuole - pratica di cittadinanza attiva di alcuni mesi - e un confronto finale con Attivisti del Movimento); tre hanno effettuato uscite al tribunale di Vicenza, una l'uscita alle risorgive del Bacchiglione.
Sei istituti sono nuovi.
Milleseicentoventicinque sono stati gli studenti direttamente coinvolti e quattrocento circa gli adulti (docenti, genitori, cittadini, informati sul percorso educativo). Più di di duemila unità
AZIONE EDUCATIVA
Abbiamo
terminato il nostro settimo anno consecutivo, puntando a realizzare (o quanto meno considerare), il cambio di paradigma culturale, ossia il primato della
salute sul profitto e sul mercato e a condividere un sentimento positivo di
speranza. La speranza che fa smuovere i sassi, che induce al cambiamento, per un
mondo basato sul mutuo riconoscimento della dignità umana. Abbiamo narrato alle studentesse e agli
studenti la storia drammatica di cui siamo stati vittime inconsapevoli per
decenni, riflettuto sulle connessioni tra ambiente, salute ed economia, sulle
ricadute della crisi climatica e l’uso degli inquinanti; abbiamo cercato con
loro nuove frontiere dell’impegno per contrastare i continui attacchi alla
salute nostra e del pianeta da parte di una distorsione di sistema economico; abbiamo
sottolineato il valore della Costituzione e della cittadinanza attiva che si
costruisce con il coinvolgimento delle nuove generazioni nella costruzione di
buone pratiche.
L’itinerario, snodatosi da novembre 2024 a maggio 2025, in una pianificazione puntuale, ha raccolto bisogni, aspettative, proposte, domande e fornito materiale specifico di riflessione. L’organizzazione ha previsto in media quaranta- cinquanta alunni ogni incontro, per poter relazionarci più efficacemente. Sei scuole hanno effettuato ufficialmente il progetto ma diverse altre hanno intrapreso da sole il cammino della cittadinanza attiva da noi auspicato.
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a.s. 2024 25 scuole con progetti della durata di alcuni mesi ph di Donata Albiero - archivio CiLLSA |
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a.s. 2024 2025 scuole con incontri di sensibilizzazione ph di Donata Albiero - archivio CiLLSA |
CONFRONTO CON GLI STUDENTI
One HEALTH.
Abbiamo riflettuto sulle connessioni tra ambiente e salute; sulle ricadute della crisi climatica e l’uso degli inquinanti, Pfas in testa e ragionato su dati, nazionali e internazionali. Si è parlato di diritti calpestati e di quelli ri-conosciuti dopo anni di battaglie, soprattutto da parte di gruppi, ong., associazioni. Si è discusso delle nuove frontiere dell’impegno. Sempre, è aleggiato il “che fare”per difendere la salute, salute spesso non tutelata da coloro che avrebbero il dovere di farlo (politici e istituzioni). Accanto all’approfondimento con specialisti del settore è stato dato spazio al racconto di esperienze significative in atto e al ruolo degli attivisti. Il tutto, prendendo lo spunto dai questionari di ingresso, che, hanno dimostrato, ancora, scarsa e superficiale conoscenza di quanto avvenuto e di quanto avviene a causa dell’inquinamento da perfluorati nei luoghi dove loro stessi vivono. Abbiamo ascoltato i ragazzi che, ad ogni incontro, ci hanno dettato le linee dei nostri interventi, riferendoci, a nome del gruppo di lavoro o della classe di riferimento, la questione che stava loro a cuore e ciò che intendevano approfondire.
Gli studenti pongono agli esperti F. Basso (sopra), G. Fazio (sotto), a incontro finito, ulteriori domande
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Le domande stimolanti, per una riflessione comune, sono risultate raggruppate in tre filoni: Qual è il bilancio tra i benefici industriali dei PFAS e i rischi per la salute e l’ambiente? In che misura le normative attuali sono efficaci nel limitare la produzione e l’uso di PFAS? Quali alternative sicure ed efficaci esistono per sostituire i PFAS in applicazioni industriali e di consumo? Ci hanno spiegato i ragazzi, che, dopo aver analizzato il materiale di studio, visto i documentari proposti, discussi in spazi laboratoriali, sono arrivati ai nostri incontri con alcune idee da condividere sulla situazione, unite a molteplici domande.
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a.s. 2024 25 Si impostano le relazioni degli esperti sulle riflessioni dei ragazzi ph di Titta Fazio-archivio CiLLSA |
Citiamo alcune scuole a mo’ di esempio.
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ph di Titta Fazio - archivio CiLLSA |
Su gravidanze a rischio e salute bambini:
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ph di Francesco Basso - archivio CiLLSA |
Sul ruolo dei giovani: “Dobbiamo essere coraggiosi, capaci di prendere scelte che possano cambiare la situazione odierna, imporre leggi e norme che regolino l’utilizzo dei PFAS, studiare possibili alternative o cure mediche in grado di debellarli. Noi, giovani di oggi, saremo gli imprenditori, i politici, i medici, i magistrati di domani. Se davvero riusciremo a capire che cambiare è necessario, allora sarà in nostro potere farlo. Se è vero, come si dice, che il futuro è nelle nostre mani, allora esso potrà essere migliore del presente”. (Liceo Cattaneo Mattei )
Insomma, gli interrogativi non sono mancati, le richieste di soluzioni concrete nemmeno. E poi, immancabile, la domanda finale: “Come possiamo contrastare gli effetti negativi dei Pfas?”
Hanno capito i ragazzi l’importanza dell‘impegno collettivo.“Non accettano più - scrivevo già l’anno scorso - una società nella quale la gente è schiacciata da un senso comune aberrante in cui economia, politica e media, sono al servizio di una logica fittizia, quella di una crescita infinita e di una società governata dalla logica di mercato”. Gli studenti hanno, perciò, reagito, con le pratiche di cittadinanza attiva, all’immobilismo e all’indifferenza.
CONCLUSIONI
La verifica, sul percorso effettuato, da parte delle scuole ci pare decisamente positiva (è stata effettuata in modalità svariate: molti docenti referenti -tramite telefonate, colloqui diretti- hanno confermato la validità del percorso e ll'iter di svolgimento, diversi hanno richiesto il proseguimento; alcuni dirigenti, tramite note in protocollo hanno ringraziato e/o o salutato Noi sul ‘campo’; studenti di diverse scuole (tramite questionari di gradimento, osservazioni nell’ambito dell’ultimo incontro su progetti) hanno condiviso il lavoro del gruppo educativo).
Ci fa piacere che l'IIS J.Da Montagnana - Montagnana PD , con le cui quinte ci siamo rapportati, abbia deciso di introdurre il tema PFAS e le derivanti implicazioni sociali ed ambientali come argomento di esame di stato (presentato nel documento "15 maggio" della scuola: programma di scienze naturali e attività di educazione civica).
Le pratiche di cittadinanza attiva delle scuole, il confronto ‘intergenerazionale’ con gli attivisti, le considerazioni della scrivente sul percorso effettuato, sono riportate in altro specifico report, a testimonianza del valore qualitativo del lavoro svolto dal Gruppo Educativo.
Noi, intanto, abbiamo terminato il nostro percorso, ricordando ai ragazzi che il destino non è segnato, il futuro non è scritto: nessuno può prevederlo, lo costruiamo noi stessi, giorno per giorno, attraverso ogni decisione presa (o non presa). La speranza non cancella le difficoltà e i pericoli che esistono, ma allo stesso tempo non si fa sconfiggere da questi.
Sant'Agostino scriveva: “La speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose; il coraggio per cambiarle”.Proviamo a farne tesoro, insieme a tanti bambini e bambine, ragazzi e ragazze. Ci accompagnano - anche se non sappiamo se continueremo- le richieste di diverse scuole di avere già a giugno il nostro ‘percorso educativo’ per il prossimo anno scolastico.
Ci ha colpito, in particolare, un messaggio regalatoci da una
prof.ssa della scuola media Zanella di Arzignano, che ci ha accolti a scuola e ci ha accompagnati con gli
studenti al presidio di Vicenza:
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ph di Donata- archivio CiLLSA |
Donata Albiero
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ALLEGATI
1. Manifesti incontri
https://drive.google.com/drive/folders/1jetSckAqtjKjUgnUeeZgwlpvZ_IDKjcI?usp=sharing
2. Equipe di lavoro nelle singole scuole
https://drive.google.com/drive/folders/1cEOJpvuLYog0-yFRY6xsYOKXlwKru5WP?usp=sharing
3. Collage scuole con equipe
https://drive.google.com/drive/folders/1FBnKk466xS_MMuyOuVG0-Xla3rPvWNl7?usp=sharing
4. 312 foto Scuole
https://drive.google.com/drive/folders/1ibiI_0Ehvg4DLEU_x3Ovo1bRsrDUebnd?usp=sharing
5. Legenda
Scuole attivate: 28 su 23 istituti, 6 nuove
Sensibilizzazione 65 classi in 19 giornate, 25 incontri, 65 ore con circa 1300 studenti.
Progetto 15 classi in 14 giornate, 15 incontri, 36 ore con 325 studenti.
Tot 80 classi – 33 giornate – 40 incontri – 101 ore
A ciò si aggiungano Educazione tra pari nelle classi con nostra supervisione, assemblee di istituto guidate dagli studenti impegnati nel progetto, incontri organizzati ad hoc da associazione ecologista CiLLSA.
Partecipanti
Docenti: referenti del percorso educativo, aderenti alla rete No PFAS (internet), coordinatori di classi, appartenenti a consigli di classe.
Studenti: classi impegnati nei percorsi di sensibilizzazione/progetto, coinvolti in peer education (classi e assemblee), azioni esterne-
Genitori e cittadini
Movimento No Pfas
Associazioni, comitati, gruppi aderenti al percorso educativo:
Associazioni: CiLLSA, ISDE, Medicina Democratica, Libera Veneto, Acqua bene comune VI, Rete Gas Vicentina, Greenpeace (sez. VI), Legambiente (alto padovano)
Comitati: Comitato Zero Pfas Pd, Comitato Zero pfas Agno Chiampo (VI)
Gruppi: Cittadini Zero pfas VI, Mamme No Pfas
Altro: Osservatorio PFAS (nazionale)
Componenti del Gruppo educativo operante a scuola, con il coordinamento della sottoscritta
Esperti: Francesco Basso, Francesco Bertola, Giovanni Fazio, Claudio Lupo, Dario Zampieri, Vincenzo Cordiano (hanno, con la loro presenza, garantito la scientificità di tutti gli incontri).
Attivisti: Federico Bevilacqua, Monica Buson, Giovanna Dal Lago, Catia De Cao, Elisabetta Donadello, Nicolò Filippi, Alessia Mambrin, Claudia Mazzasette, Francesco Miazzi, Michela Piccoli, Maria Secco
Altri interventi
Sindacalista: Giampaolo Zanni (Il lavoro avvelenato) / Giornalista Laura Fazzini
Un grazie collettivo.
A Francesco Basso, Francesco Bertola, Vincenzo Cordiano, Giovanni Fazio, Claudio Lupo, Dario Zampieri, il mio personale ‘grazie’per il tempo speso, la passione, la dedizione e per la professionalità messa in campo,‘baluardo’ contro ogni possibile attacco.
Infine, un grazie particolare alla associazione ecologista CiLLSA, di cui faccio parte, che ci ha aiutato a diffondere le informazioni e il lavoro del gruppo educativo con i mezzi a sua disposizione
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APPROFONDIMENTI
Parte seconda: le pratiche di cittadinaza attiva nelle scuole a.s. 2024 2025
N.B. Tutta la documentazione viene inserita nel sito di CiLLSA
https://sites.google.com/view/cillsacom/home-page?authuser=0
*Pagina su PFAS con Manuale di sopravvivenza quotidiana (possibile scaricarlo)
https://sites.google.com/view/cillsacom/i-pfas?authuser=
*Pagina GRUPPO Educativo Zero Pfas e lavoro- scuola per scuola- a. s. 2024 2025
https://sites.google.com/view/cillsacom/gruppo-educativo-zero-pfas-del-veneto?authuser=0
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