(ph di Federico Bevilacqua) Davanti al Tribunale di Vicenza Pfas campo base 25 aprile 2021
“Non dubitare mai che un piccolo gruppo di
cittadini coscienziosi ed impegnati possa cambiare il mondo. In verità è l’unica
cosa che è sempre accaduta.”
Ci piace pensare che l’antropologa statunitense Margaret Mead, vissuta nel ‘900, si sarebbe riferita, anche allo spirito positivo, combattivo, impegnato del gruppo educativo Zero Pfas che opera nelle scuole su delega del Movimento No pfas del Veneto
Difendere la salute dei nostri giovani è stata la ragione principale per la quale il gruppo educativo ZERO PFAS è sceso in campo nelle Scuole fin dal 2018 , a fronte di un silenzio assordante delle istituzioni e delle minimizzazioni del fenomeno PFAS con cui si mantiene il controllo sociale del Veneto.
Eppure, le evidenze scientifiche sui rischi per la salute
provocati dai Pfas diventano ogni giorno sempre più pressanti e impongono che i giovani abbiano degli strumenti culturali (conoscere per capire ed
agire) onde poter, con cognizione di causa, affrontare le varie problematiche
aperte dalla grande contaminazione.
Il gruppo (esperti, professionisti del mondo della scuola e della cultura, attivisti) opera nelle scuole per un cambio di PARADIGMA CULTURALE: la salute al primo posto nella scala dei valori, contro la logica del Mercato e del Profitto ad ogni costo. È la coscienza critica dei ragazzi che si ricerca in un dialogo che non conosce censure, perché solo essa è in grado di contribuire alla costruzione di una nuova società civile, più attiva e responsabile, capace di incoraggiare quei cambiamenti politici, economici e sociali coerenti con uno sviluppo umano sostenibile.
È
la storia che vuole rendere le nuove generazioni – il cosiddetto futuro
della nostra società – “visibili” e attivi nelle scelte della Politica.
Perciò il punto di partenza degli interventi è
sempre il loro ascolto: se conoscono o meno il problema PFAS, se ne parlano in
casa e / o con gli amici, a scuola come lo vivono, se sono preoccupati.
Purtroppo però i PFAS hanno continuato e continuano ad esserci, a propagarsi attraverso l’acqua, il cibo, l’aria e a colpire silenziosamente, agendo con un meccanismo ad orologeria, con effetti nefasti a distanza di decenni dalla contaminazione quando non saranno possibili rimedi se non si interviene ora.
E' stata la ragione per cui il Gruppo non ha mollato, adattandosi alla situazione di emergenza e operando con la didattica a distanza ma sempre sempre cercando di attivare un confronto
Da gennaio ad aprile 2021 ha operato in altre cinque scuole (3 nel vicentino) una nel Padovano, 1 a Venezia: circa 550 studenti dagli 11 ai 19 anni (di cui 180 scuola media), con incontri specifici, per singole o più classi, bandendo le conferenze o le lezioni cattedratiche, cercando l’interazione, consegnando documenti, approfondimenti, schede.
Insomma, decisamente è stato ed è un progetto culturale che si proietta nell’azione; in esso sono gli studenti che non delegando ad altri quello che essi stessi dovrebbero e\o potrebbero fare, sperimentano nuove pratiche di cittadinanza attiva per coinvolgere i loro compagni della scuola, la comunità esterna nella comune battaglia contro i Pfas, avendo degli strumenti concreti che sono gli anticorpi culturali con cui possono far fronte alla stoltezza di chi tuttora li espone al rischio di gravi malattie.
Donata Albiero, coordinatrice gruppo Educativo Zero Pfas
LINK https://youtu.be/fI3Q7bPRSkg