La Scuola è sacra e inviolabile
Bambini e adolescenti hanno bisogno di scuola. Hanno bisogno di costruire una propria identità, di formarsi delle opinioni derivanti da un corretto processo di raccolta e comprensione delle informazioni. Hanno bisogno di incontrarsi e confrontarsi, guidati da adulti in grado di aiutarli a crescere culturalmente, in condizioni di benessere psicofisico.
Un anno è passato da quando è avvenuta la chiusura delle scuole, nel marzo 2020, causando profonde ferite nei confronti di più generazioni. I bambini, i ragazzi, sono ormai stanchi, stressati, demotivati, frustrati, come emerge dalle moltissime testimonianze e proteste che pervengono sull’intero territorio nazionale.
Non è più giustificabile la continua adozione di misure proprie di uno stato di emergenza, senza che si sia provveduto, nel frattempo, a porre in essere politiche di miglioramento dei trasporti, di sanificazione dei locali con appositi impianti di areazione, di una migliore organizzazione della logistica, con la previsione di classi meno numerose, ecc.
Spiace dirlo ma c’è l'assoluta mancanza di visione di uno Stato che pensa ai minori. Quest’ ultimo lockdown è stato ed è tuttora devastante. Chiudere nidi e materna è stato come ha scritto qualcuno “un atto feroce e inutile, intanto perché non esiste alcuna DAD per chi va al nido o alla scuola d’infanzia. La dad esiste al massimo per le primarie in su, e anche qui è uno strumento spuntato e dannoso, visto che difficilmente si potrà imparare a leggere e a scrivere con la maestra su uno schermo on line”.
È l’ennesimo atto contro le donne lavoratrici, madri che dovrebbero sempre avere il dono dell’ubiquità. I rimedi offerti sono una presa in giro. Non è così facile lavorare a casa e accudire i figli (per chi può). Non è nemmeno facile avere pronta una baby sitter ‘sicura’ e disponibile (100 euro a settimana?) se la madre lavoratrice non può addirittura nemmeno permettersi il lusso di lavorare stando a casa e\o di usufruire di permessi speciali.
Si fa, allora, per lo più (e per chi ce li ha) ricorso ai nonni anche se non vaccinati, e d’altronde che altro si potrebbe fare?
Nonno in DAD...Che ipocrisia!
La DAD panacea di tutti mali?
Nella mia lunga carriera all’interno della scuola, studi scientifici alla mano, ho passato anni a garantire corsi di formazione/aggiornamento per genitori e personale docente, onde non si introducesse precocemente la tecnologia nella vita dei bambini, onde la Tv, il cellulare non sacrificassero le relazioni e le interazioni bambini -genitori, bambini -bambini, onde si privilegiassero, almeno nella scuola d’infanzia e primaria, esperienze di vita senza tecnologia.
Adesso si cambia: la DAD fa tutto e di più.
Siamo sinceri. Continuare a chiudere le scuole è quasi certamente una misura inutile. Lo sostiene a gran voce, assieme ad altri studiosi, Sara Gandini, docente di epidemiologia e biostatistica. È una misura inutile, in quanto irrilevante, perché non incide significativamente nel contenere la diffusione del contagio.
Se la scuola è possibile luogo di contagio …lo è al pari di altri esercizi, oserei dire, molto molto meno di altri, con i rigidi protocolli che ci sono all’interno. Se ci sono dei contagi a scuola, si gestiscono, come si è fatto fino ad ora, si fanno le quarantene necessarie, e basta.
Non possiamo più considerare gli studenti SACRIFICABILI. La scuola va considerata un bene essenziale.
Chiudere le scuole è la solita scelta facile e di comodo.
Con la Dad infatti “i docenti non perdono il lavoro, e gli studenti non perdono il programma. In apparenza va tutto bene”, in sostanza non va affatto bene.
Lo ripeto: se si devono fare altri lockdown, che si facciano! Ma che pesino sugli adulti, non più sui ragazzi, tantomeno sui bambini.
Scrive Elisabetta Ambrosi “Prima di rimandare a casa neonati che avevano appena iniziato a socializzare e a interagire con i nuovi compagni, prima di mandare a casa bambini di tre anni che forse si erano da poco aperti emotivamente ai nuovi compagni, avevano appena cominciato a parlare meglio, a interagire, prima di mandare a casa un bambino di sei che stava imparando a leggere ci si sarebbe dovuto pensare mille volte. Invece, ironia della sorte, nemmeno ci viene data una data per la riapertura, mentre la decisione della zona rossa arriva a due giorni dal suo inizio, come se uno potesse riorganizzare la propria vita in un weekend. Sulle chat e nei gruppi di madri c’è incredulità, amarezza, disperazione...?”
“C’è , come ben spiega Daniele Novara, della crudeltà, chiamiamola col suo nome. Un accanimento sui bambini che non ha precedenti storici".
Perciò appoggio lo sciopero DAD del 26 marzo 2021 per chiedere la riapertura in presenza, in sicurezza e in continuità di tutti gli istituti scolastici, dal nido all’università, senza ulteriori rinvii.
Donata Albiero 26 marzo 2021
Approfondimenti
https://comune-info.net/il-covid-i-bambini-e-il-pifferaio-magico/?fbclid