PROGETTO EDUCATIVO A S. 2019 2020
Una intervista sul progetto
https://www.facebook.com/294887041450996/videos/2373092676113256/
Una intervista sul progetto
https://www.facebook.com/294887041450996/videos/2373092676113256/
Caso Pfas, si ripete la esperienza scolastica dell'anno scorso, condotta
dal Movimento No Pfas del Veneto, definito quest’ultimo, dalla testata
giornalistica on line ITALIA CHE CAMBIA “il motore che ha rotto
un sistema di omertà e dolo ma anche di inadeguatezza e immobilismo tra
Istituzioni e forti interessi economici”.
Ad agosto 2019, nelle tre province
venete contaminate di Verona, Vicenza e Padova, venticinque lettere sono state
spedite a scuole considerate sensibili alla problematica: scuole che si trovano
in zone ritenute particolarmente contaminate da questi temibili derivati del
fluoro.
Il progetto si intitola «Pfas in Veneto. I rischi per la salute sono reali:
conoscere per capire e agire».
Sono parecchie le associazioni, i
comitati e i gruppi che hanno aderito a questa iniziativa. Nel dettaglio si
tratta di Acqua libera dai Pfas, CiLLSA (Cittadini per il lavoro, la Legalità,
la Salute e l’Ambiente), Isde (Medici per l'ambiente), Comitato zero Pfas
Agno-Chiampo, Comitato zero Pfas Padova, Rete vicentina Gas, Legambiente, Mamme
no Pfas, Medicina democratica, Climate defense units, Libera e Pfas land (Organo di informazione).
Il Movimento si ripresenta ai ragazzi delle SCUOLE, a
titolo gratuito, con i suoi esperti, i suoi animatori, le sue attività per dare
un quadro scientifico e oggettivo di quanto sta avvenendo nella nostra terra
martoriata dai Pfas, per allertare sui gravissimi rischi che tali sostanze
perfluoroalchiliche causano alla salute umana e per rendere protagonisti,
coltivando il senso di responsabilità (l’unico che rende cittadini attivi), i
nostri ragazzi.
Il tutto nel quadro dell'impoverimento
delle risorse idriche non inquinate, dovuto anche ai cambiamenti climatici,
e a un sistema che mira solo al profitto.
Una consapevolezza ci guida come cittadini
attivi “Niente cambia se non cambi
niente”
Sono chiare le direttrici su cui ci muoviamo.
Un processo di
conoscenza scientifica e cittadinanza attiva, attraverso il metodo attivo, per
fornire alle giovani generazioni gli strumenti culturali onde poter far fronte
all'emergenza PFAS e al degrado ambientale che quotidianamente avanzano anche
nella nostra regione.
Un percorso unitario di tutte le voci
che compongono il variegato mondo degli attivisti, un segno di maturità del
Movimento No pfas, ormai riconosciuto in tutto il mondo grazie alle iniziative
delle mamme no pfas, della dottoressa Laura Facciolo che ha portato la nostra
voce e la nostra esperienza in un importantissimo convegno scientifico in USA,
grazie anche all’ ISDE, società
scientifica internazionale dei Medici per l'Ambiente, alle associazioni ambientaliste nazionali e
locali , ai nostri avvocati impegnati,
ai comitati, grazie al contributo di centinaia di persone che
costantemente si impegnano per difendere i cittadini da questa peste del
ventesimo secolo.
Una iniziativa unica, autonoma, di cittadini
liberi tesi a confrontarsi e a rapportarsi con una società incline più a dare
immagini distorte e rassicuranti del grave fenomeno riguardante almeno 350.000
veneti, che a prendere misure drastiche ed efficaci per colpire all'origine il
male comune rappresentato dalla continua contaminazione di corsi d'acqua e di
terreni agricoli.
Un
progetto olistico, dal valore civico
e sociale, offerto
quale contributo alla formazione delle
nuove generazioni, dando a queste gli
strumenti culturali e morali idonei ad affrontare le grandi sfide che
caratterizzano la nuova realtà del pianeta e della società.
Un piano di
lavoro coinvolgente i docenti
per sollecitarli a trattare le nuove tematiche sui PFAS con gli studenti e al
tempo stesso i genitori per renderli
consapevoli sulle attuali criticità ambientali da affrontare subito onde non
rischiare di compromettere vita e salute dei nostri giovanissimi, di coloro che
possiamo considerare tutti nostri figli.
Pronti i corsi
nelle classi, le assemblee di istituto rivolte agli
studenti, gli incontri preparatori divulgativi a genitori, eventuali
iniziative di aggiornamento per docenti, declinato il programma di interventi
con relazioni, attività, cineforum, incontri con l’autore, testimonianze di
attivisti, video, esercitazioni, dibattiti.
Ci muoviamo
nell’ottica di un cambio di paradigma culturale, valoriale e pratico: “da una società che
pone al primo posto il consumo e il profitto (di pochi) alla società che pone
al primo posto la salute (di tutti), il benessere. La persona – che
significa pure tutto ciò che la circonda, il suo ambiente – al primo posto” (Pfas.land art 9 maggio 2019).
Che si affronti il caso pfas, o la
questione pesticidi, o l’inquinamento dell’aria, la distruzione del territorio
attraverso la costruzione di grandi opere inutili e costose, o più in generale
l’allarme clima, la risoluzione è, infatti, per noi sempre una sola: il cambiamento radicale del modello socioeconomico
che metta l’economia nei binari della salvaguardia ecologica e della giustizia
umana.
A scuola, dunque, insieme, per la tutela del bene
comune, per il cambiamento, attraverso la
costruzione partecipata e responsabile della cittadinanza attiva.
Donata Albiero
Arzignano 10 settembre 2019