UNA BEFFA AL PAESE https://youtu.be/iVLl3Ck4r7w
Ho seguito tutto l’iter parlamentare, soprattutto la FIDUCIA in Senato il 25
giugno per il maxiemendamento e l’approvazione definitiva il 7 luglio alla Camera.
L’approvazione di quella che io chiamo
ostinatamente controriforma scuola, sbattuta in faccia alle lacrime, alla
delusione, alla disperazione di centinaia di migliaia di docenti, studenti e
cittadini che in questi mesi hanno contrastato con tenacia il progetto di
smantellamento dell’istruzione statale, non hanno contato nulla, nulla di nulla
per i politici, arroccati dentro uno svilente (per loro) voto di fiducia, ciechi e
sordi di fronte ai veri bisogni di una scuola autenticamente democratica e
innovativa.
E’ stato così sancito, con arroganza e prepotenza, l’insanabile e definitiva rottura del governo con il mondo della scuola pubblica, senza voler
tenere conto delle 400.000 firme raccolte per lo sblocca-contratto, delle
618.000 persone che hanno scioperato per la qualità della scuola, del milione
di fiaccole accese nelle piazze d’Italia, dei 10.000.000 post, @mail, #twitter per
chiedere modifiche al disegno di legge, dell’altissima adesione allo sciopero
durante gli scrutini.
VICENZA CONTRO IL DDL SCUOLA https://youtu.be/QpTqOFoSWJQ
Sì perché, sia chiaro a tutti, di monito anche quanto successo in GRECIA, con il varo di questa brutta legge governativa della scuola in chiave autoritaria e gerarchica e la sua consegna al mercato, Renzi ha inteso accreditarsi in Europa dimostrando di riuscire a fare un altro passo avanti nell’attuazione delle disposizioni impartite ai governi italiani dalla Troika, con la famosa lettera dell’agosto 2011, laddove è ordinato all’Italia di dare “… il suo impegno alla sostenibilità del bilancio e alle riforme strutturali: dalle liberalizzazioni alla riforma del mercato del lavoro e delle pensioni alla pubblica amministrazione.”
Quindi il Jobs act, l’abolizione
dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, lo Sblocca Italia, la riforma
della pubblica amministrazione, le riforme costituzionali, la riforma scuola
sono altrettanti tasselli dell’ideologia della deregulation, della privatizzazione,
della liberalizzazione selvaggia, della cancellazione dei diritti dei
lavoratori e delle tutele dei cittadini, impostici dalla troika e realizzati
dal governo Renzi (e dal suo Partito) .VICENZA CONTRO IL DDL SCUOLA https://youtu.be/QpTqOFoSWJQ
Sì perché, sia chiaro a tutti, di monito anche quanto successo in GRECIA, con il varo di questa brutta legge governativa della scuola in chiave autoritaria e gerarchica e la sua consegna al mercato, Renzi ha inteso accreditarsi in Europa dimostrando di riuscire a fare un altro passo avanti nell’attuazione delle disposizioni impartite ai governi italiani dalla Troika, con la famosa lettera dell’agosto 2011, laddove è ordinato all’Italia di dare “… il suo impegno alla sostenibilità del bilancio e alle riforme strutturali: dalle liberalizzazioni alla riforma del mercato del lavoro e delle pensioni alla pubblica amministrazione.”
Io che ho impostato la mission delle scuole che
guidavo nell’accoglienza dei ragazzi, nel loro ascolto, nella partecipazione
attiva, nel loro protagonismo, dando senso ai tempi di apprendimento e ai
bisogni da essi manifestati in assemblee pubbliche, puntando a realizzare la SCUOLA
AMICA, constato che, di fatto, in tutto il piano governativo della ‘buona scuola’ , gli assenti sono gli studenti.
( http://donataalbiero.blogspot.it/2013/03/una-scuola-amica-dei-ragazzi-media.html
Solo un caso? Eppure si trattava di scegliere tra la scuola disegnata dalla Costituzione, accessibile a tutti ed inclusiva, come voleva il movimento che sosteneva la LIP (di cui sono una fautrice) e una “scuola azienda” come impostata dal Governo dove le scelte didattiche e la relazioni educative sono piegate principalmente a logiche produttive che portano ad una discriminazione degli alunni in base alla classe sociale e alla capacità di seguire i ritmi artificiali imposti.
( http://donataalbiero.blogspot.it/2013/03/una-scuola-amica-dei-ragazzi-media.html
Solo un caso? Eppure si trattava di scegliere tra la scuola disegnata dalla Costituzione, accessibile a tutti ed inclusiva, come voleva il movimento che sosteneva la LIP (di cui sono una fautrice) e una “scuola azienda” come impostata dal Governo dove le scelte didattiche e la relazioni educative sono piegate principalmente a logiche produttive che portano ad una discriminazione degli alunni in base alla classe sociale e alla capacità di seguire i ritmi artificiali imposti.
Altro che buona scuola !
LA SCUOLA IN PIAZZAhttp://donataalbiero.blogspot.it/2015/04/la-scuola-scende-in-piazza.html
LA SCUOLA IN PIAZZA
L'Italia investe nella scuola solo il 4,6% del proprio Pil. Non è un problema di risorse, ma di volontà da parte del Governo: Portogallo e Spagna, che stanno finanziariamente peggio di noi, spendono il 5,5%.
Con la riforma del Governo Renzi, la "buona scuola", gli investimenti aumenteranno dello 0,6% nel 2015 mentre la media di incremento in Europa è dell'1% e chi stava indietro ha fatto molto di più, la Turchia +7% e la Lettonia +6,9%.
Il governo privo
di un orizzonte politico che metta al centro la dignità dell’uomo, del lavoro ha percorso sempre la stessa strada, dal job
acts alla buona scuola: meno e pochi diritti per
tutti, più privilegi per pochi.
La società della disuguaglianza aveva
bisogno di una scuola ingiusta ed è stata votata.
La società della precarietà aveva bisogno di una scuola precaria ed è stata approvata.
La democrazia dei consumatori aveva bisogno di una scuola mercificata ed è stata votata .
Ma il movimento ‘trasversale ‘ della scuola non dorme e non si adagia
Inizia una nuova stagione di lotta.
Il futuro è ancora nelle mani della società civile e dipende da quanto noi vogliamo sporcare le nostre mani per costruire una scuola che formi
cittadini e non consumatori, lavoratori consapevoli e non lavoratori
precari, uomini liberi e non sudditi.
Io sono per la LIP (legge di iniziativa POPOLARE), per una riforma scolastica che
metta al centro i bambini, i ragazzi, i giovani da istruire ed educare, non gli
interessi politici di un partito; sono disponibile, anche da domani a gazebi,
manifestazioni, raccolta firme, riunioni per informare la comunità e per
ripristinare la scuola pubblica della costituzione .
Non si può e non si deve pensare ora di cavalcare la
lotta della scuola per puri scopi politici /elettorali.
Il mondo della scuola non può rinunciare ad un ruolo che le spetta di diritto, ad un protagonismo che si è guadagnato sul campo.
Il mondo della scuola non può rinunciare ad un ruolo che le spetta di diritto, ad un protagonismo che si è guadagnato sul campo.
Condivido quanto evidenzia Marina Boscaino
“ Ogni azione, anche quelle sul piano giuridico, dovrebbe nascere da un contatto allargato con il mondo della scuola, per poi estendersi a tutta la società, in battaglie generali, culturali e civili in grado di parlare a tutti - genitori,insegnanti, studenti, cittadini - e di collegarsi ad altre iniziative referendarie sui temi di interesse sociale e democratico. Ma per fare tutto ciò occorrono riflessione e ponderazione…
...E la base si è pronunciata il 12 luglio con un documento assembleare a Roma..”
Risponderò “PRESENTE”
DOCUMENTO FINALE COMITATO SCUOLA 12 LUGLIO 2015 https://comitatoscuolapubblica.wordpress.com/2015/07/13/incontro-nazionale-roma-12-luglio-2015-documento-conclusivo
https://youtu.be/O5zvFJlvvbU