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sabato 22 marzo 2014

IL DIRITTO DEL BAMBINO A NON ESSERE INQUINATO

Il dovere di noi adulti ...        

UN MONDO VERDE VERDE VERDE  

                           http://youtu.be/8BVKwppz5Xw 
  
    


   Nel Novembre 1989, l'Assemblea Generale dell'ONU di New York ha approvato la nuova "Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia, un testo di  54 articoli che affrontano tutti gli aspetti necessari a tutelare "il migliore interesse del bambino".
Il documento sancisce per i bambini diritti che sembrerebbero ovvi e invece risultano ovunque troppo spesso disattesi:
-il diritto alla famiglia;
-il diritto alla salute (a cominciare dal diritto di nutrirsi);
-il diritto all'istruzione, all'informazione;
-i diritti per i minori di partecipare alle scelte che li riguardano; .
-i diritti all'uguaglianza(cioè a non subire discriminazioni legate a razza, sesso, lingua, religione);
-il diritto alla tutela dalla violenza e dallo sfruttamento.


 
Manca però, inequivocabilmente, " il diritto del minore a "non essere inquinato".

Non si tratta solo di rilevare che il fanciullo ha diritto ad un ambiente sano, ma come affermano ormai centinaia di scienziati di tutto il mondo, al Nord come al Sud, migliaia di bambini sono le prime vittime del degrado ambientale.

L’esposizione a contaminanti ambientali può iniziare già in epoca prenatale, quando embrione e feto possono subire le conseguenze di una esposizione materna. Gli effetti di tale esposizione possono manifestarsi sia in tempi brevi, causando disturbi nello sviluppo, neoplasie, malformazioni, che dopo molti anni, in età adulta. Va inoltre tenuto conto della possibilità che sostanze inquinanti esercitino un’azione dannosa sulle cellule germinali, e quindi che, agendo prima del concepimento, condizionino negativamente lo sviluppo delle generazioni future.

Per questo dal 1998 l’ ISDE Italia (Associazione medici per l’ambiente),  ha elaborato un documento programmatico sviluppando la "Campagna in difesa del diritto del bambino a non essere inquinato" , proponendo incontri e convegni per interventi concreti nell’ambito della tematica Ambiente e Salute infantile.


 Un mese fa, c’ è stato il convegno organizzato da ISDE Padova a cui rimando per le relazioni  scientifiche  molto interessanti  
http://eventi.svemg.it/il-diritto-del-bambino-a-non-essere-inquinato-relazioni/


 Io  ho apprezzato tali documenti, giacché ho trovato risposte a degli interrogativi che
continuavano a tormentarmi dopo essere  rimasta scioccata dall'articolo apparso su l’  Espresso a novembre 2013, che parlando di Inquinamento intitolava “Un milione di bambini vive in aree a rischio salute" .
Raccontava di  un milione di bambini che, secondo gli epidemiologi,  ha il 5% in più di possibilità di morire rispetto ai coetanei che vivono in altre aree del paese».
 Le aree pericolose (Sin ) ovvero i Siti di interesse nazionale, i luoghi più inquinati d’Italia, i buchi neri del Paese,  rappresentano il 3% di tutto il territorio. Complessi industriali, petrolchimici, discariche, acciaierie: anche quando le attività produttive hanno chiuso i battenti, o sono oramai residuali, la loro eredità permane nelle falde acquifere e nei terreni. E lascia traccia nella salute dei residenti. O dei piccoli residenti.                                                    

 Ieri  come oggi  in quanto nessuna bonifica è ancora stata fatta , malgrado il ministero dell'Ambiente continui  a spendere denaro  per studi e indagini .
                                                                                                    
 Intanto , come cittadina la mia preoccupazione cresce: la situazione ambientale nella nostra zona si aggrava.  
Emergono problematiche che gli organi di Potere tendono a minimizzare: problemi  inquinamento aria, inquinamento acqua, inquinamento suolo. 
Una nuova criticità, sottovalutata dai cittadini per i silenzi delle Istituzioni, sta colpendo gli abitanti di tre province del Veneto,  compresa la zona del vicentino in cui abito io: riguarda la contaminazione da PFAS, il veleno invisibile che scorre nell'acqua  che beviamo dai rubinetti. Il danno alla salute è per tutti , ma principalmente per  i bambini.
                                                                         
Non so che cosa accadrà .    

So però, pur non essendo una  esperta del settore,  quale sia  l’unica soluzione: una programmazione urbanistica del nostro territorio in funzione della tutela della salute, per una città a misura di bambino
 Essa  deve fare  riferimento  a  un modello integrato per la salute,  l'ambiente e la sostenibilità e deve vedere come attori principali, oltre a professionisti ed esperti del settore ambiente e salute, la scuola, i medici del territorio, gli enti Locali, in un contesto di Convenzioni e Reti.  
Salute dei bambini e ambiente  sono al centro dello sviluppo sostenibile.
Perdere di vista questo concetto significa compromettere la salute dei bambini di oggi e quella delle generazioni future.                                                  
Non vi è dubbio che proteggere adesso i piccoli dai rischi ambientali significa salvaguardare il benessere di tutta la popolazione futura.

Partiamo? 
 Partiamo da Arzignano ?


 Ripeto un concetto che mi è caro .
A scuola ci hanno insegnato che la politica si fa nella cabina elettorale o, tutt’al più, nelle sedi di partito. Ma ci hanno ingannato.
La politica si fa sempre, perfino quando stiamo zitti. A ben pensarci proprio il silenzio e l’indifferenza sono i comportamenti di maggiore rilevanza politica,     perché il potere adotta la regola che chi tace acconsente. In effetti la maggioranza silenziosa è il suo più grande alleato.
La politica si fa in ogni momento della vita: al supermercato, in banca, sul posto di lavoro, all’edicola, in cucina, nel tempo libero.

 E allora?
Scrive Francesco Gesualdi  in Serenoregis.org, “la società è il risultato di regole e di comportamenti e se tutti ci comportassimo in maniera consapevole, responsabile, equa, solidale, sobria, non solo daremmo un altro volto al nostro mondo, ma obbligheremmo il sistema a cambiare le sue regole, perché nessun potere riesce a sopravvivere di fronte ad una massa che pensa e che fa trionfare la coerenza sopra la codardia, l’impegno sopra il quieto vivere, l’equità sopra le piccole avidità .


Io, non mi piego: insieme ad altri cittadini sostengo, quotidianamente, lo sviluppo sostenibile ad Arzignano.                                                                                                                  Agisco  per il bene dei nostri piccoli oltre che di noi stessi .



Donata                                                                                    22 marzo 2014                  











giovedì 6 marzo 2014

LA SCINTILLA DEI BUONI MAESTRI

BUONI MAESTRI IN UN PAESE SBAGLIATO   

                                                                        i libri sono vita 














Docenti senza frontiere in viaggio– 
http://youtu.be/ybOZhrbyIxY


 Ho amato come mamma ed educatrice il maestro Mario Lodi, morto pochi giorni fa,  leggendo a piccoli ascoltatori incantati, alunni di prima elementare  “Cipì”, 
 CIPI '          http://youtu.be/xvtmDi-AluM 
 così come ho amato, pur  conoscendolo meno, un altro grande maestro, Alberto Manzi, ricordato -che coincidenza -  nello stesso periodo alla televisione.
NON E' MAI TROPPO TARDI   http://youtu.be/sFFAKnUZ0Dk

Ad essi aggiungo altri due grandi amori che hanno ispirato il mio percorso professionale, don Lorenzo Milani, il cui  motto I CARE è diventato per dieci anni la mission della scuola media Giuriolo di Arzignano 
I CARE                             http://youtu.be/ZpfYvu1uDJM
 e, in assoluto, Gianni Rodari,  i cui libri, tutti, ma proprio tutti, ho letto e regalato ancor piccoli  ai miei figli; ora trentenni  li hanno portati via nelle loro nuove case , come patrimonio culturale.
RODARI PROMO        http://youtu.be/3q0qO8RQEkw
Non poteva che essere così perché   le  opere di Rodari , rivolte al mondo dell'infanzia ma anche con uno sguardo profondamente intrigante agli adulti, hanno precorso i tempi indicando un sentiero di consapevolezza ecologica e di empatia con i bambini e bambine di diverse generazioni, con la vita, la natura e l'intero pianeta.

 Diversi per storia personale, questi grandi  maestri sono accumunati dal pensiero pedagogico antiautoritario e  democratico che hanno riversato  nel grande rispetto e   amore verso gli allievi.  
                         

Sono intervenuti, in un paese sbagliato, parafrasando il libro di Lodi, dove l’ingiustizia sociale crea una barriera per l’uguaglianza; hanno lavorato per creare contesti di apprendimento cooperativo e non competitivo, hanno trasformato  alunne ed alunni  in persone vive che costruiscono saperi, conoscenze e relazioni.
Parliamo di  gesti, azioni concrete, come il giornale di classe, che hanno fortemente attraversato la scuola italiana anche grazie all’opera del Movimento di Cooperazione Educativa, di cui Lodi è stato fondatore e che alla scuola italiana hanno dato strumenti preziosi per migliorarsi
                                             
 Purtroppo siamo ancora oggi un paese sbagliato.
Al posto dei figli dei braccianti stagionali, che arrivavano in corso d’anno, abbiamo i figli dei migranti ( la pubblicazione ad  Arzignano del libro  “Una Barbiana per nuovi Italiani” ne è precisa testimonianza), che hanno bisogno non solo di accoglienza ma della stessa passione militante di persone come Mario Lodi. L’ingiustizia sociale è ancora più pronunciata, la selezione di classe è ancora presente.






C’è poi la cattiva politica, che ripropone la scuola di un paese sbagliato, dove al posto del metodo cooperativo, al posto della valorizzazione delle differenze, si sta sempre di più affermando la competitività, l’omologazione, la standardizzazione degli apprendimenti.

Il ritorno dei grandi maestri urge; ce n’è bisogno .

  Perché “ Sulla scuola oggi non si puo’ essere troppo ecumenici -scrive Mariapia Veladiano in Repubblica marzo 2014 - bisogna essere di parte , la parte di chi rischia che l’istruzione non sia più un suo diritto, per colpa della crisi economica, della sciatteria politica, del calcolo astuto di chi sfrutta a fini suoi l’ignoranza altrui.
Dovrebbe essere La buona politica a occuparsi che questo accada ma non lo fa… Per fortuna   ci sono i buoni maestri in qualche  modo  EREDI di  Alberto Manzi che ha reso possibile per molti italiani ‘ quel non è mai troppo tardi’“ , titolo della sua trasmissione popolare
Sono insegnanti al mattino e volontari al pomeriggio in quartieri difficili. 
 Sono educatori in organizzazioni internazionali e nazionali ONLUS.

Sono adulti  che dedicano il loro tempo libero  ad aiutare bambini e ragazzi  nel mondo .
Sono i docenti senza frontiere,  sono i maestri senza aule; in prima linea,  per aiutare chi ha difficoltà a scuola, chi non va a scuola. Li tolgono dalla strada per sottrarli a un destino già scritto fatto di violenza e  sopruso.
Ecco chi sono i maestri speciali , gli eredi di Manzi , anche qui in Italia.
Questi maestri non parlano oggi alla televisione, ma sono a scuola, fuori della scuola,  trasversalmente per così dire, nei quartiere di degrado e dolore , nei riformatori . Credenti e atei insieme; li accomuna la  FIDUCIA nei  ragazzi, la certezza che dare fiducia vuol dire mettere in moto un meccanismo di riparazione nelle loro vite deprivate. Credere che sono capaci , possono sottrarsi a un destino che sembra scritto.
E questo riparare passa attraverso la relazione .


Sono educatori che lavorano in silenzio, che condividono l’idea di scuola attiva, partecipativa, fatta di emozioni e di passione.
Se la scuola tradizionale del mattino non funziona, o funziona male,
IN FILA PER TRE   http://youtu.be/OFRad3PiW0I
scendono in campo fuori di essa.
Hanno  scelto di fare e fanno cultura “uno a uno ”, dove OGNUNO ha un  NOME , un SORRISO , un suo PENSIERO , una sua  VOCE.  
Sostengono,  tali educatori , che  non è mai troppo tardi per dare di più ai bambini, ai ragazzi.  

Vorrei  che lo fosse per ognuno di noi.

Donata                                                    
ANNOTAZIONI

* Una lettera da scrivere sempre ai propri alunni
 Alberto Manzi scrive ai suoi ragazzi
Cari ragazzi di quinta,
abbiamo camminato insieme per cinque anni.
Per cinque anni abbiamo cercato, insieme, di godere la vita; e per goderla abbiamo cercato di conoscerla, di scoprirne alcuni segreti.
Ora dobbiamo salutarci.
Io devo salutarvi.
Voi proseguite e la vostra strada è ampia, immensa, luminosa. E’ vero che mi dispiace non essere con voi, brontolando, bestemmiando, imprecando; ma solo perché vorrei essere al vostro fianco per darvi una mano al momento necessario. D’altra parte voi non ne avete bisogno.
Siete capaci di camminare da soli e a testa alta, perché  NESSUNO DI VOI E’ INCAPACE DI FARLO.
Ricordatevi che mai nessuno potrà bloccarvi se voi non lo volete, nessuno potrà mai distruggervi, SE VOI NON VOLETE.
Perciò avanti serenamente, allegramente, con quel macinino del vostro cervello SEMPRE in funzione; con l’affetto verso tutte le cose e gli animali e le genti che è già in voi e che deve sempre rimanere in voi; con onestà, onestà, onestà, onestà, e ancora onestà, perché questa è la cosa che manca oggi nel mondo, e voi dovete ridarla; e intelligenza, e ancora intelligenza, e sempre intelligenza, il che significa prepararsi, il che significa riuscire sempre a comprendere, il che significa sempre riuscire ad amare, e... amore, amore.
Se vi posso dare un comando, eccolo: questo io voglio.
Realizzate tutto ciò, ed io sarò sempre in voi, con voi.
E ricordatevi: io rimango qui, al solito posto. Ma se qualcuno, qualcosa, vorrà distruggere la vostra libertà, la vostra generosità, la vostra intelligenza, io sono qui, pronto a lottare con voi, pronto a riprendere il cammino insieme, perché voi siete parte di me, e io di voi. Ciao.

Alberto Manzi