Pfas, una violenza chimica silenziosa e ancora non conosciuta
C’ è un’altra violenza, silenziosa,
invisibile, sconosciuta alla massa
e dalle stesse donne: si esercita attraverso le sostanze chimiche che
colpiscono le donne, le gravide e i loro bambini. Una violenza, generata dal profitto
delle lobby che producono PFAS e non
prevenuta da chi avrebbe il dovere di difendere le ignare vittime.
Le Pfas sono state troppo a lungo ignorate e ancora
oggi i loro effetti non vengono affrontati, forse perché non causano morti improvvise, ma entrando
nell’organismo determinano una degradazione
silenziosa e ineliminabile.
Le donne esposte a diverse sostanze
perfluoroalchiliche (PFAS) hanno un rischio
maggiore di sviluppare vari tipi di cancro, tra i quali quello alle ovaie,
all’utero, alla pelle e al seno. A lanciare l’allarme è un nuovo studio finanziato dal governo degli Stati Uniti,
pubblicato sul Journal of Exposure Science and Environmental Epidemiology (Lo studio fa parte di una ricerca in corso per
«comprendere meglio» come le sostanze chimiche PFAS influenzano la salute umana.
Esistono migliaia di tipi diversi di PFAS e la ricerca sui loro effetti sulla
salute è ancora in evoluzione, sebbene alcune tipologie siano
già state collegate, attraverso precedenti ricerche scientifiche, a molteplici
problemi di salute tra cui il cancro, un
calo della fertilità e malattie renali) .
Le pfas, come se non bastasse, provocano la preeclampsia (studio equipe di Carlo Foresta ) male che porta molte gravide all’aborto e alla poliabortività. Eppure, cinicamente, la società non riconosce le cause di questo rischio.
Ragazzine diciassettenni, nate da mamme contaminate da PFAS, in una recente ricerca inglese (Maine Medical Center Reasearch Institute di Portland 2022), presentano gravissima osteoporosi e fratture multiple a causa dell’azione degli interferenti endocrini sulla vitamina D.
Una ricerca
ulteriore, tra le tante, coordinata
dall’Università di Parma, scopre la presenza di micro inquinanti nel latte
materno: microplastiche, ftalati, numerosi contaminanti chimici ,
presenti anche nelle urine dei neonati, bisfenolo A ecc… ( in siffatto studio, denominato “Life Milch”,
i ricercatori sono ancora al lavoro per valutare le conseguenze degli
interferenti endocrini sul neuro sviluppo e la crescita infantile mentre
i risultati preliminari sono stati presentati al congresso della Società Italiana
di Endocrinologia e Diabetologia pediatrica -SIEDP-).
Non è
finita. Attraverso i cibi, penetrano nei
nostri corpi e in quelli dei nostri figli le sostanze Pfas, presenti nelle tonnellate
di pesticidi che irrorano i campi di tutta l’Europa col beneplacito della Commissione
Europea (ha addirittura prorogato
di dieci anni l’uso del glifosato).
Quel che mi angustia però è che , normalmente, se non sono coinvolte in prima persona, le donne ignorano questa violenza permanente da parte di microinquinanti i quali , insieme al danneggiamento degli organi riproduttivi, si insinuano nell’embrione e nel latte delle mammelle, simbolo atavico del genere umano che troviamo già negli scavi di Ebla ( 3.000 anni prima di Cristo l’umanità si riconosceva nelle rappresentazioni scultoree di una mamma che allatta un bimbo). È tale sacralità naturale che oggi viene violata nel ripudio, da parte della specie umana, della propria origine.
È
contro questa violenza silente,
che mi offende e mi fa disperare più di ogni altra perché ‘impalpabile’ e propiziata dagli ipocriti messaggi
pubblicitari, è contro l’ipocrisia di istituzioni criminali che
proteggono lobby e inquinatori ma quasi mai i cittadini, contro leggi
che servono solo a garantire il profitto, che mi reco assieme a esperti e attivisti nelle scuole per parlare con le ragazze e con
i ragazzi. A differenza degli adulti, ormai assuefatti alle droghe del
sistema, le giovani studentesse e i loro compagni si attivano, escogitano iniziative per combattere la violenza da Pfas
disvelata dai nostri incontri.
Lancio
un appello perciò alle donne: dovremo chiedere maggiori informazioni sui
cibi, sulle sostanze inquinanti che fanno parte di ogni azione delle nostre
giornate, dovremo attivarci, per noi, per i nostri figli.
Attraverso
il latte materno le MULTINAZIONALI DELLA
MORTE avvelenano i nostri bambini . È la più grande profanazione che mai il
genere umano abbia subito prima di adesso.
LA VIOLENZA CONTRO LA MATERNITA’ è il simbolo
di una umanità che ha messo all’asta la propria sopravvivenza per “trenta
sporchi denari” .
Essere
mamme non basta se non si traduce in politica quotidiana una azione contro la
violenza chimica CHE CI DISTRUGGE.
PS
Intervento a Schio
https://cillsa1.blogspot.com/2023/11/schio-25-novembre-2023-contro-la.html
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