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sabato 28 dicembre 2019

FERMARE L'ODIO LE GUERRE LA FAME NEL MONDO. IL NOSTRO FUTURO RIPARTE DA QUI

 L'IMPEGNO DI TUTTI PER INVERTIRE LA ROTTA



Lo so, da diversi anni, a dicembre, nel fare il bilancio dell’anno passato e nell’augurare un nuovo anno, migliore del precedente, senza essere retorica, ricordo a me stessa che vivo in una società abbruttita, senza speranza e senza dignità ma che tale consapevolezza non mi esime dal reagire per migliorare la situazione.

Il mio primo pensiero è per i bambini, quelli che sono nati, sfortunatamente, in paesi sbagliati.
Tutto ciò che mi scorre intorno si ripete incalzante, senza soluzione di continuità: guerre, orrori, paura, disperazione, violenza, sfruttamento per milioni di bambini.
Il mio secondo pensiero è sull’umanità… ‘uccisa’.
L’ indifferenza impera e strozza l’intelligenza; aumenta la disuguaglianza, deteriorano le condizioni di vita della maggior parte della gente, la corruzione dilaga, il razzismo imperversa, la distruzione ambientale è sempre più grave.

Il terzo è su me stessa, chi sono io e che faccio.                                                                
Mi ritrovo così, come cittadina attiva, agli sgoccioli di questo anno 2019, dopo aver effettuato l'ultimo incontro a scuola per il progetto Pfas, chiuso il bilancio della associazione locale cui sono iscritta, CiLLSA, seguito con passione le manifestazioni dei FFF (Fridays For Future) che si battono per garantire il proprio domani, guardato con curiosità le ‘sardine’ scese nelle piazze contro ogni forma di razzismo e di paura, a fare un bilancio consuntivo dell’anno trascorso. 
 Mi sento in parte svuotata: l’adrenalina è calata, la stanchezza si fa sentire, non ci sono più sveglie da caricare e strade da macinare.
Ne è valsa la pena di darmi tanto da fare? Valeva la pena? Non era, non è meglio godermi la vita privata fino a che la salute me lo permette? Che senso ha l’impegno sociale se la gente si gira dall’altra parte?       
                        
 Dovunque mi giri, vedo situazioni drammatiche.  
 A livello mondiale, l’ultimo report dell’Unicef non lascia spazio a “riflessioni” o a interpretazioni di comodo. Sessanta milioni di bambini rischiano quotidianamente le loro vite in Paesi in stato di guerra o colpiti da calamità naturali. Stiamo parlando delle emergenze. 
Come si fa a rimanere indifferente?  
 Il cambiamento climatico sta provocando impatti sempre più distruttivi e irreversibili sulla Terra. Avanza il negazionismo climatico mentre fallisce la conferenza sul cambiamento climatico organizzata dall’ONU, la cosiddetta COP25, a Madrid.
Si può’ rimanere indifferenti?














A livello locale, nel territorio dove vivo, dove abito, respiro la vergognosa abitudine di una politica fatta di scontri, derisioni e ingiustizie, una terra martoriata, inquinata, distrutta ma quel che più amareggia è l’indifferenza, il qualunquismo della gente che pur subisce quotidianamente l’oltraggio, l’offesa di istituzioni incapaci di far fronte al ‘male’ con misure adeguate, incapaci di riconoscere l’oggettiva inadeguatezza rispetto ai compiti che i tempi richiedono.
Intanto a farne la spesa è la nostra salute: aria malsana, acqua avvelenata, suolo contaminato.
Come si fa a rimanere indifferente?  

Rimugino su quello che ai ragazzi nelle scuole, dovrò ricordare ‘raccontando di beni comuni calpestati per il dio denaro, di salute da proteggere, di legalità da attivare.  Non possiamo rimanere indifferenti.
Prendo in considerazione l’ondata fresca dei Fridays For Future, giovani, studenti che manifestano per il Futuro con il loro slogan System change not climate change". Questo pezzo di “generazione” senza etichette sa che contrastare i cambiamenti climatici è una battaglia civile per il “diritto alla vita, alla salute, al cibo, all’acqua, ai servizi igienici, a un ambiente sano, a un adeguato tenore di vita, all’alloggio, alla proprietà, all’autodeterminazione, allo sviluppo e alla cultura. 
Per chi nasce oggi, non domani.

 Fantastico e vagheggio sul nuovo movimento delle sardine di oggi. Nonostante le varie polemiche e i vari distinguo è stata una gran bella sorpresa. Vedremo come andrà a finire. Certo è che, a chi predica l’individualismo e si chiude in casa per difendersi dalle minacce esterne, hanno risposto con la ripresa delle piazze come luoghi dell’incontro collettivo. A chi semina odio per raccogliere rancore elettorale, hanno opposto la forza dell’ironia.  E a chi pensa che la società si sostanzi nella perenne competizione dei forti contro i deboli, hanno risposto con il mare aperto come luogo della cooperazione.  


Mi rendo conto che la ‘Legalità’, parola per lo più misconosciuta ai politici che ci governano, abbia acquistato forza con Nicola Gratteri, procuratore di Catanzaro mentre nel contempo, valuto il silenzio di giornali e politica sugli arresti in Calabria, purtroppo il silenzio di un’Italia che tace davanti al malaffare.
Non posso stare in silenzio, io sto con Gratteri e con me migliaia di cittadini onesti.
Uno, due, dieci, cento, mille Nicola Gratteri e l'Italia sarà più libera.

 Rifletto sulla nascita a novembre 2019 del Forum Veneto Ambiente Salute Solidarietà, una rete non violenta che intende raccogliere e unire le varie iniziative ecologiste già presenti sul territorio.
Un compito immane, una sfida generosa che deve individuare progetti e lotte prioritarie; sostenere le iniziative/lotte esemplari unendo tutti i soggetti concordi sugli obiettivi individuati, senza discriminazioni di alcun tipo.
Si tratta di un cambio di paradigma culturale.
Insieme, dobbiamo lavorare per la realizzazione di una alternativa politica, culturale, sociale, economica, dal basso, di rottura e costruzione.
Movimenti sociali, associazioni, comitati, collettivi, singole personalità, dobbiamo liberare progressivamente territori ed istituzioni dalle occupazioni di un sistema profondamente corrotto, per la difesa dei beni comuni e contando sulla partecipazione attiva dei cittadini.  
Come non dare il mio contributo?
Io devo partecipare.

 E penso, alla quotidianità del mio agire, in un comune contaminato nell’acqua, nell’aria, nel suolo, ma che vantala spusa dei schei (la puzza dei soldi).
Sono sei anni che mi do da fare nella associazione ambientalista locale, CiLLSA, per ricordare che non ci può’ essere alcun ricatto tra Lavoro e Salute ma mi pare di essere una marziana.
Certamente, da sola posso fare ben poco se i cittadini fingono di non vedere.
Ma so che “piccoli turbamenti possono portare a grandi cambiamenti”.    
Devo andare avanti.
Non mi posso ritirare proprio ora.
 Confido, ancora, come feci l’anno scorso, nel nuovo anno, con l'amore nel cuore.
“Senza amore si può sopravvivere; con l'amore, invece, si lotta e si vive”.
Ogni cosa a suo tempo: questo è il tempo giusto per ripartire.
 Buon 2020! 
 Donata Albiero