Visualizzazioni totali

mercoledì 28 aprile 2021

IL GRUPPO EDUCATIVO ZERO PFAS PER LA CITTADINANZA ATTIVA DEGLI STUDENTI

 

    

    (ph  di Federico Bevilacqua)  Davanti al Tribunale di Vicenza  Pfas campo base 25 aprile 2021  

Non dubitare mai che un piccolo gruppo di cittadini coscienziosi ed impegnati possa cambiare il mondo. In verità è l’unica cosa che è sempre accaduta.”

Ci piace pensare che l’antropologa statunitense Margaret Mead, vissuta nel ‘900, si sarebbe riferita, anche allo spirito positivo, combattivo, impegnato del gruppo educativo Zero Pfas  che opera nelle scuole su delega del Movimento No pfas del Veneto  

Difendere la salute dei nostri giovani è stata la ragione principale per la quale il gruppo educativo ZERO PFAS è sceso in campo nelle Scuole fin dal 2018 , a fronte di un silenzio assordante delle istituzioni e delle minimizzazioni del fenomeno PFAS con cui si mantiene il controllo sociale del Veneto.

Eppure, le evidenze scientifiche sui rischi per la salute provocati dai Pfas diventano ogni giorno sempre più pressanti e impongono che i giovani abbiano degli strumenti culturali (conoscere per capire ed agire) onde poter, con cognizione di causa, affrontare le varie problematiche aperte dalla grande contaminazione.

Il  gruppo (esperti, professionisti del mondo della scuola e della cultura, attivisti) opera nelle scuole per un cambio di PARADIGMA CULTURALE: la salute al primo posto nella scala dei valori, contro la logica del Mercato e del Profitto ad ogni costo. È la coscienza critica dei ragazzi che si ricerca in un dialogo che non conosce censure,  perché solo essa è in grado di contribuire alla costruzione di una nuova società civile,  più attiva e responsabile, capace di incoraggiare quei cambiamenti politici, economici e sociali coerenti con uno sviluppo umano sostenibile.

 Quando ci si  rapporta con gli studenti non si edulcora mai la pillola né si fa leva su premi, concorsi, incentivi attraenti come portano avanti numerosi altri progetti ministeriali, regionali, provinciali, di enti e istituzionali, che contano su finanziamenti pubblici e privati.  

 La  STORIA che si racconta come Movimento No pfas, documentata, si CONTESTUALIZZA nella realtà del Veneto inquinato;  non tralascia di individuare le responsabilità collettive e individuali – le corresponsabilità di Enti e istituzioni, le legittime richieste del popolo inquinato, di cui si auspica  possano divenire partecipi e protagonisti anche gli studenti.

È la storia che vuole rendere le nuove generazioni – il cosiddetto futuro della nostra società – “visibili” e attivi nelle scelte della Politica.

Perciò il punto di partenza degli interventi  è sempre il loro ascolto: se conoscono o meno il problema PFAS, se ne parlano in casa e / o con gli amici, a scuola come lo vivono, se sono preoccupati. 

 Nei tre anni scorsi prima del covid, senza luci e proiettori accesi su di noi da parte dei mass media, il progetto educativo sui Pfas ha coinvolto 4400 studenti in 17 scuole del Veneto e 700 adulti (genitori e docenti) interessati al progetto.

 Il covid, da marzo del 2020 fino alla fine dell’anno ha determinato la chiusura delle scuole costringendo ala sola didattica a distanza. Sono state stravolte le abitudini, sono state limitate le libertà personali e i contagi del virus hanno catturato l’attenzione e le preoccupazioni.

Purtroppo però i PFAS hanno continuato e continuano ad esserci, a propagarsi attraverso l’acqua, il cibo, l’aria e a colpire silenziosamente, agendo con un meccanismo ad orologeria, con effetti nefasti a distanza di decenni dalla contaminazione quando non saranno possibili rimedi se non si interviene ora. 

E' stata la ragione per cui il Gruppo non ha  mollato, adattandosi alla situazione di emergenza e operando con la didattica a distanza ma sempre sempre cercando di attivare un confronto

Da gennaio ad aprile 2021  ha operato in altre cinque scuole  (3 nel vicentino) una nel Padovano, 1 a Venezia: circa 550 studenti dagli 11 ai 19 anni (di cui 180 scuola media), con incontri specifici, per singole o più classi, bandendo le conferenze o le lezioni cattedratiche, cercando l’interazione, consegnando  documenti, approfondimenti, schede.                                                                                                                                                             

Insomma, decisamente è stato ed è  un progetto culturale che si proietta nell’azione; in esso sono gli studenti che non delegando ad altri quello che essi stessi dovrebbero e\o potrebbero fare, sperimentano nuove pratiche di cittadinanza attiva per coinvolgere i loro compagni della scuola, la comunità esterna nella comune battaglia contro  i Pfas, avendo  degli strumenti concreti che sono gli anticorpi culturali con cui  possono far fronte alla stoltezza di chi tuttora li espone al rischio di gravi malattie.

      Donata Albiero, coordinatrice gruppo Educativo Zero Pfas    

 


LINK            https://youtu.be/fI3Q7bPRSkg