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lunedì 24 maggio 2021

CURRICOLO CLASSISTA DELLO STUDENTE E CONTRORIFORMA SCOLASTICA

 SCUOLA per ricchi 



Continua la controriforma scolastica. 


Ecco a voi il curricolo dello STUDENTE, l’ennesimo lascito della Buona Scuola renziana, la legge 107/2015 da me sempre combattuta. 

 E qui occorre aprire una parentesi su questa legge: dall’alternanza scuola-lavoro alla chiamata diretta del dirigente, dall’organico di potenziamento al bonus del merito per i docenti, tutto l’impianto della Buona scuola si è rivelato in questi anni clamorosamente sbagliato e fallimentare, classista e farraginoso. Anche il curriculum dello studente non fa eccezione: si tratta di “un mostro da un punto di vista pedagogico e normativo, come al solito mascherato da innovazione” (Internazionale.it). 


Ritornando alla questione nostra, è il curricolo un documento che dovrà essere compilato attraverso una piattaforma digitale, prima dell’esame conclusivo delle scuole superiori. La commissione dovrà tenerne conto nella valutazione; poi il documento verrà allegato al diploma. Avviene in un anno a dir poco complicato per la scuola, con un continuo alternarsi di didattica in presenza e di didattica a distanza: un vero percorso ad ostacoli, anche senza questa novità, introdotta a soli due mesi di distanza dagli esami finali. 


 Trattasi di una iniziativa che trasforma la scuola in promotrice di una rincorsa ad accaparrarsi titoli su titoli, certificazioni su certificazioni. Un odioso snaturamento classista dell’Istruzione pubblica, tutto a vantaggio di studenti e studentesse che hanno alle spalle famiglie con possibilità economiche, insomma una certificazione della disuguaglianza.


Ha ragione il filosofo Cacciari quando commenta: “Apprezzo che almeno non sia uno strumento ipocrita”; registrerà in modo formale “se c’è una famiglia che può far studiare i figli all’estero, con corsi a destra e manca”.

Ha ragione a lanciare l ‘allarme anche la Corte Costituzionale: “Rischia di favorire i più ricchi”



Considero, dunque anch'io, il Curriculum dello Studente, per come è impostato, la ‘negazione’ del principio di uguaglianza delle opportunità che dovrebbe essere motivo ispiratore dell’istituzione scolastica nel quadro dei valori della Costituzione Italiana.

Tale principio è stato anche il caposaldo della scuola pubblica A. Giuriolo di Arzignano che ho guidato negli ultimi dieci anni della mia carriera professionale.


 A partire da ora, vi saranno studenti che avranno la possibilità, in primo luogo economica, di seguire corsi privati di lingue, di musica, di informatica o altro e studenti che, per svantaggio economico, non potranno farlo. “La scuola rischia di diventare promotrice di una rincorsa da parte di studenti e famiglie ad accaparrarsi titoli su titoli, certificazioni su certificazioni, pur di arricchire il carnet finale che li vedrà “vincitori” di una corsa che altri non potranno neppure iniziare” (Manifesto)  


E se, come è vero che “non c’è ingiustizia più grande di fare parti uguali tra disuguali”, il rischio è quello di una scuola che tende ad accentuare le distanze tra questi disuguali.




Ma quel che è più grave, e mi pare che non siano molti ad averlo capito, Il curriculum è un tassello di un puzzle che si va componendo da diversi anni. Le tessere corrispondono alle voci di un nuovo vocabolario che sta plasmando il sistema educativo
: utilitarismo, competizione, individualizzazione, impresa, competenze. 

Rappresenta l’apice del processo di privatizzazione e aziendalizzazione che continua a colpire la scuola pubblica.


Lo storico dell’arte Tomaso Montanari scrive: “Il curriculum mette tra parentesi il diploma a cui è allegato: perché al mercato non basta il valore legale del titolo di studio, e nemmeno il voto. Il mercato vuole sapere cosa sta comprando. E così il ministero glielo dice: rendendo ben chiaro che la scuola deve servire non a formare cittadini, e prima persone umane, ma a piazzare capitale umano sul mercato del lavoro”.


E’ “l’ennesimo tassello della distorsione che fa della scuola non più un luogo di formazione del sapere critico, ma luogo in cui formare futuri lavoratori da plasmare a seconda delle esigenze del mercato del lavoro nella logica della scuola neoliberista” (Opposizione studentesca d’alternativa). 


 Già il periodo di didattica a distanza ha messo in luce quanto il nostro sistema scolastico sia classista, escludendo dall’istruzione e penalizzando una larga fetta degli studenti appartenenti alle classi popolari, ma il curriculum dello studente rappresenta un’accelerazione anche in questo senso: un altro schiaffo alla scuola pubblica.  


Non si può stare alla finestra e rassegnarsi.  


Anche questo passaggio conferma la necessità di dar vita a una riflessione profondamente critica, nella scuola e nella società, su un indirizzo di politica scolastica che rischia di fare molti danni. 


Donata Albiero                                                        24 maggio 2021 



lunedì 10 maggio 2021

ESSERE PARTIGIANI NELLA DIFESA DELLA PROPRIA TERRA

 

 LA SCUOLA  PER IL CAMBIAMENTO 

IN DAD (didattica a distanza) si conclude il terzo anno consecutivo di interventi nelle scuole, quest’anno con il progetto “La salute nella terra dei Pfas. Nuove pratiche di cittadinanza attiva “

Dopo aver esortato gli studenti ad essere Partigiani della loro Terra, ad innamorarsi di essa, così da averne cura, lottando contro ogni forma di inquinamento, per coltivare il senso di responsabilità l’unico che rende cittadini attivi, abbiamo concluso, riportando le parole di don Luigi Ciotti.

                         

  Il compito del gruppo educativo zero pfas      https://youtu.be/fI3Q7bPRSkg

                              25 maggio 2021 Pfas campo base davanti al Tribunale di VI 

"VI AUGURO DI ESSERE ERETICI

Eresia viene dal greco e vuol dire scelta.

Eretico è la persona che sceglie e, in questo senso è colui che più della verità ama la ricerca della verità.

E allora io ve lo auguro di cuore questo coraggio dell’eresia.

Vi auguro l’eresia dei fatti prima che delle parole, l’eresia che sta nell’etica prima che nei discorsi.

Vi auguro l’eresia della coerenza, del coraggio, della gratuità, della responsabilità e dell’impegno.

Oggi è eretico chi mette la propria libertà al servizio degli altri.

Chi impegna la propria libertà per chi ancora libero non è.

Eretico è chi non si accontenta dei saperi di seconda mano, chi studia, chi approfondisce, chi si mette in gioco in quello che fa.

Eretico è chi si ribella al sonno delle coscienze, chi non si rassegna alle ingiustizie.

Chi non pensa che la povertà sia una fatalità.

Eretico è chi non cede alla tentazione del cinismo e dell’indifferenza.

Chi crede che solo nel noi, l’io possa trovare una realizzazione.

Eretico è chi ha il coraggio di avere più coraggio".

 

Donata Albiero


L'intervento  del 25 aprile 2021