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mercoledì 30 dicembre 2020

PER RITROVARE GLI ALTRI E NOI STESSI, UN AUGURIO

 BUON 2021 

"Non pretendiamo che le cose cambino se continuiamo a farle nello stesso modo. La crisi può essere una vera benedizione per ogni persona e per ogni nazione. Perché è proprio la crisi a portare progresso...Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è routine, una lenta agonia…Cerchiamo di lavorare sodo, invece. Smettiamola, una volta per tutte, l'unica crisi minacciosa è la tragedia di non voler lottare per superarla” (Albert Einstein -1955)

Un Concetto espresso 65 anni fa, ancora attuale in questo terribile 2020 che volge, per fortuna, al termine. Lo rimugino da giorni cercando, dopo aver camminato in un tunnel al buio da quasi un anno, di guardare avanti per trovare la luce. La pandemia, meglio la sindemia da covid -19, in particolare il lockdown, mi ha costretto a cambiare le consolidate abitudini, togliendomi alcune certezze e rendendomi più vulnerabile.  Allo stesso tempo però l'emergenza sanitaria mi ha dato la possibilità di riflettere su cosa è davvero importante ed essenziale nella vita e cosa è superfluo.  

 Spero, non ne sono sicura, che da siffatto momento difficile io possa trovare risorse nuove e cogliere nuove opportunità.

 Come scrive, a tal proposito, Giuseppe Grisi, prof ordinario di Diritto privato, Università Roma tre

"…Un organismo invisibile e invincibile ha messo a nudo la nostra fragilità, ci ha costretti a riflettere sugli errori compiuti, sull’egoismo e lo scarso senso del bene comune che troppo spesso ispirano o accompagnano le nostre azioni 91; ci ha brutalmente fatto intendere che l’uomo non è padrone della natura, né è in grado di dominare e vincere ogni sfida, che il benessere conquistato non è perpetuo, che la crescita e lo sviluppo non sono fattori ineluttabili: dovremmo, insomma, avere imparato che limiti esistono e non vanno varcati. Altro che avvertimento. È una lezione di vita quella che il coronavirus ci ha impartito”.      

L’obiettivo unico a cui tendere è indicato, forte e chiaro: uno sviluppo sostenibile per superare la logica tutta individualista che ha caratterizzato gli ultimi decenni e per collocarla dentro un percorso che abbia al centro il benessere e la qualità della vita delle persone, oltre la ristretta dimensione economicistica.    Ci sarà pure qualcuno che ne farà tesoro, che si scoprirà emancipato dalla ‘normalità’ precedente ed impegnato nella consapevole e matura accoglienza di una nuova ‘normalità’, nel quotidiano vivere e, in ogni campo, nell’economia, nella politica, nella società? E che altri seguano l’esempio? Sarebbe un piccolo grande passo avanti per l’umanità.


Confido nel 2021 con il mio comportamento di essere uno di questi qualcuno che hanno fatto tesoro della lezione di vita imposta dal coronavirus
.

Niente può essere come prima.                                                                                                      

Da laica, trovo rifugio nelle parole illuminanti di Papa Francesco: 

«La tempesta smaschera la nostra vulnerabilità e lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruitole nostre agende, i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità. Ci dimostra come abbiamo lasciato addormentato e abbandonato ciò che alimenta, sostiene e dà forza alla nostra vita e alla nostra comunità. La tempesta pone allo scoperto tutti i propositi di “imballare” e dimenticare ciò che ha nutrito l’anima dei nostri popoli; tutti quei tentativi di anestetizzare con abitudini apparentemente “salvatrici”, incapaci di fare appello alle nostre radici e di evocare la memoria dei nostri anziani, privandoci così dell’immunità necessaria per far fronte all’avversità. Con la tempesta, è caduto il trucco di quegli stereotipi con cui mascheravamo i nostri “ego” sempre preoccupati della propria immagine; ed è rimasta scoperta, ancora una volta, quella(benedetta) appartenenza comune alla quale non possiamo sottrarci: l’appartenenza come fratelli». 

Lo strumento più potente che abbiamo, noi tutti, per superare la crisi è la nostra capacità di sostenerci a vicenda, di cooperare e remare tutti nella stessa direzione. Lo strumento più potente come genere umano è il mutuo appoggio, l’aiuto reciproco, la solidarietà.

Mi ritorna in mente la canzone struggente di MannoiaCombattente, una strofa in particolare chi non lotta per qualcosa ha già comunque perso”.                                                                      

Ognuno di noi, ogni giorno, si trova a confrontarsi con dei limiti: i propri o quelli che ci impongono o circondano. È il nostro atteggiamento che ne determina la natura: possono essere degli ostacoli insormontabili che ci indicano un percorso da seguire, o delle sfide che ci permettono di travalicare le nostre possibilità’, rendendo possibile anche ciò che pensavamo che fosse impossibile.                          

La pandemia, intanto, ha squarciato il velo e mostrato in modo definitivo una tara di sistema della nostra società e delle istituzioni che la governano: l’incapacità di mettere al centro la “cura” intesa non solo in senso sanitario, ma come sistema integrato di politiche imperniate sui diritti individuali, collettivi, ambientali (cambio di paradigma): i cittadini e il loro diritto alla salute al primo posto.

Ho aderito da poco alla Società della Cura, un percorso di convergenza di centinaia tra organizzazioni sociali, movimenti e gruppi locali che ha come obiettivo un cambiamento radicale a livello economico e sociale. Nel suo Manifesto ‘di visione’, che nel 2021 dovrà diventare una piattaforma di rivendicazioni condivise tra associazioni e comitati aderenti, descrive la società a cui tendere e che anch’io vorrei: diritti per tutte e tutti, transizione ecologica e sociale, democrazia partecipata, scuola e sanità pubbliche, una vera e propria inversione di rotta rispetto alle politiche neoliberiste degli ultimi anni. Trattasi di un percorso permanente di convergenza, cooperazione e mobilitazione, una finestra di opportunità che, ora più che mai, indica la strada da seguire per tutte e tutti noi.

 La salute come diritto universale e prioritario è l’obiettivo per il 2021 anche del Movimento No Pfas che entra nelle scuole con il progetto educativo di cui sono coordinatriceLA SALUTE NELLA TERRA DEI PFAS. Nuove prove di cittadinanza attiva”: individuare le criticità, gli errori e i crimini contro l’ambiente, denunciare i misfatticercare con gli stessi ragazzi risposte, possibilità di soluzioni, che non si riducano solo a stili di vita individuali virtuosi ma ad azioni collettive rivolte alle istituzioni. 

Capovolgiamo il punto di osservazione, guardando il fenomeno nel suo insieme dal punto di vista dei ragazzi e dei cittadini e non da quello delle lobby, delle industrie, di coloro che le sostengono o le rappresentano, reali responsabili di quanto avvenuto e di quanto avviene quotidianamente sotto i nostri occhi. Conoscere per capire ed agire. 

Un progetto positivo e di speranza, una dimensione di cura e responsabilizzazione, una maturazione civica, un praticare la politica come condizione comune di cittadinanza, che il gruppo Educativo estensore del progetto Pfas porta  nella scuola condividendolo con gli studenti (e i docenti)  per sperare davvero, senza retorica, in un 2021 migliore.

Un 2021 di rinnovata energia positiva, lo auguro ai giovani impegnati per il clima, i Fridays for future e agli studenti che sostengono il movimento "Priorità alla scuola” che si batte per avere la scuola in presenza e in sicurezza”.


 Confermo il mio impegno con loro e il mio sostegno alla scuola pubblica di tutti e per tutti.

 Un augurio, infine, a me, affinché, non trovi pretesti per rinunciare ad essere ‘cittadina attiva’, nel nuovo anno che si presenta, pur se incerto.

Ogni lotta, ogni lacrima o goccia di sudore versato, ogni singolo bambino aiutato, ogni nostro giorno vissuto nell’impegno sociale significa cambiare le cose, comunque vada. Comunque vada, l’importante è dare un contributo, mostrare che esiste un'altra possibilità, segnare la differenza rispetto all'inerzia, sperare che possa cambiare qualcosa, dare un piccolo segno di vita"... Una sorta di riflesso etico ed estetico, incontrollabile, irriducibile.

 E allora, nel ritrovare gli altri e nel ritrovare noi stessi, brindiamo.

 Buon 2021 a tutti!

Donata Albiero                                  Arzignano 1 gennaio 2021



Approfondimento 

Natale al tempo del covid 

https://donataalbiero.blogspot.com/2020/12/natale-al-tempo-del-covid.html

 


  

 

sabato 19 dicembre 2020

NATALE AL TEMPO DEL COVID

 BUON NATALE VERO  

foto da web
         

Anno 2020, Natale diverso, Natale solitario: lo impone la situazione. Per me una occasione per amare riflessioni e considerazioni.

Cantavo “Andrà tutto bene” nella prima ondata,’ primaverile’ della pandemia causata dal covid-19, anche dopo essere stata colpita dallo stesso. Ora, nella seconda ondata, non canto più.

Impotente assisto a un dramma globale. Constato che il killer silenzioso che si aggira nel Pianeta e che ha sconvolto le nostre vite, oltre al dramma dell’emergenza sanitaria, ha portato tragiche conseguenze sul piano sociale e politico, con l’acuirsi delle diseguaglianze in tutto il mondo: chi gode di una posizione favorevole sotto il profilo sociale e politico vede questa posizione rafforzarsi, mentre chi viveva situazioni di fragilità vede questa fragilità aumentare, sia nel Nord che nel Sud del mondo, sebbene con diversi impatti nella popolazione.

Il mio pensiero va ai 70 milioni di rifugiati nel mondo tra cui più di 12 milioni di bambini.  Vivono in campi profughi in condizioni di sovraffollamento al limite, spesso senza accesso all’assistenza sanitaria, senza acqua corrente, con cibo scarso e igiene inesistente.

foto da web

In SIRIA sono cifre allarmanti, quasi un milione di persone costrette a fuggire negli ultimi mesi a causa della recrudescenza del conflitto: bambini, donne, anziani vivono in campi profughi improvvisati.

In BANGLADESH, a Cox’s Bazar, si trova il più grande insediamento di rifugiati del mondo, ma non esiste alcun sistema di screening o test per il Covid-19.

Nella STRISCIA DI GAZA, sono accampati due milioni di persone in soli 360 chilometri quadrati: Il 97% di tutta l’acqua di Gaza non è adatta al consumo umano.

Ph di Nino Fezza cinereporter 

Noi ‘restiamo’ obbligatoriamente a casa come misura di prevenzione contro il Covid-19. Loro starebbero volentieri a casa se ne avessero una. Sono centinaia di migliaia, se non forse milioni, i bambini affamati, impauriti, deprivati, abusati; sono solo bambini, come i miei nipotini amati, curati, vezzeggiati, viziati, coccolati. 

Mi sento ‘inutile’. Quello che faccio per tenere desta l’attenzione dei cittadini sulla loro drammatica esistenza è ben poco e non so nemmeno se sia utile allo scopo. So, però, che ogni lotta, ogni lacrima o goccia di sudore versato, ogni singolo bambino aiutato significano che la nostra voce di volontari e\o attivisti è ascoltata. So che ogni nostro giorno vissuto nell’impegno sociale significa cambiare le cose, comunque vada.

 Spesso, esco sconfitta. Ho scoperto, da poco, le ragioni della mia penosa attitudine a ingaggiare battaglie perse. Le ha spiegate Corrado Augias: lo si fa per "dare un contributo, mostrare che esiste un'altra possibilità, segnare la differenza rispetto all'inerzia, sperare che possa cambiare qualcosa, dare un piccolo segno di vita"... Una sorta di riflesso etico ed estetico, incontrollabile, irriducibile.

 Non ho più, come ieri, la forza della ‘combattente’, ma nei momenti di frustrazione mi risuona in mente il ritornello della canzone meravigliosa di Mannoia

E’ una regola che vale in tutto l’universo

chi non lotta per qualcosa ha già comunque perso   

e anche se il mondo può far male 

non ho mai smesso di lottare 

è una regola che cambia tutto l’universo   

perché chi lotta per qualcosa non sarà mai perso   

e in questa lacrima infinita    

c’è tutto il senso della mia vita.


E allora auguro, senza false retoriche,  buon Natale vero, ispirato a un bambino, dei tanti nel Mondo, nato in una stalla. Lo auguro a tutti gli uomini di buona volontà affinché non la smarriscano per strada.

Donata Albiero

 

 

 

 

 


giovedì 26 novembre 2020

LA SALUTE O IL RISPARMIO ECONOMICO AL PRIMO POSTO? CONFRONTO TRA DUE PROGETTI EDUCATIVI A SCUOLA

 Un PROGETTO  è promosso dalla Regione Veneto (LIFE PHOENIX SCUOLA)  

l’altro PROGETTO dai cittadini (LA SALUTE NELLA TERRA DEI PFAS. Nuove prove di cittadinanza attiva)


          L’analisi critica è pubblicata in  Pfas.land

          [https://bit.ly/369JRS9]

   Una analisi e un parere da parte della sottoscritta,  coordinatrice del progetto Scuola, 
      ideato dal gruppo ad hoc del  Movimento No Pfas del Veneto, un sano e serio confronto 
tra contenuti e modalità dei due progetti 

          Leggi tutto >> https://pfas.land/.../25-novembre-2020-life-phoenix.../

            Donata Albiero 



APPROFONDIMENTI  

I pfas a scuola con il progetto educativo dei cittadini del Movimento No PFAS del Veneto 

https://donataalbiero.blogspot.com/2020/09/promuovere-salute-scuola-con-un.html

https://donataalbiero.blogspot.com/2020/09/giustizia-climatica-e-acqua-diritto.html

https://donataalbiero.blogspot.com/2020/05/coronavirus-e-pfas-due-facce-della.html

https://donataalbiero.blogspot.com/2020/04/la-partecipazione-dei-cittadini-nei.html

https://donataalbiero.blogspot.com/2020/02/pfas-spezzata-la-catena-dell-omerta.html

https://donataalbiero.blogspot.com/2019/10/un-progetto-di-cittadini-attivi-per-un.html

https://donataalbiero.blogspot.com/2019/09/il-caso-pfas-ritorna-scuola.html

https://donataalbiero.blogspot.com/2019/06/the-devil-we-know-il-diavolo-che.html

https://donataalbiero.blogspot.com/2019/06/disastro-ambientale-e-pfas-scuola_4.html

https://donataalbiero.blogspot.com/2019/05/le-gocce-che-scavano-le-rocce-la-nuova.html

https://donataalbiero.blogspot.com/2019/03/da-voi-studenti-una-lezione-per-chi.html

https://donataalbiero.blogspot.com/2019/03/quando-i-cittadini-attivi-entrano-nelle.html












mercoledì 4 novembre 2020

LA SCUOLA E’ IL FUTURO DI UN PAESE, NON UN VIRUS


IL DIRITTO ALLO STUDIO VA GARANTITO

 


  Ahi serva Italia’!  

Ahi serva Italia del Mercato e del Profitto!

Non ci posso credere.

Nonostante gli appelli accorati di pedagogisti, psicologi, professionisti della scuola, di studenti, famiglie, cittadini, è di nuovo successo. Si chiudono in tutta Italia le Scuole secondarie di secondo grado con il surrogato temporaneo della Didattica a Distanza che, ribadisco, non è una soluzione accettabile perché esclude definitivamente i più deboli e impoverisce miseramente ogni processo di crescita.

 

Non c’è limite al peggio.

Non mi so rassegnare allo sfascio programmato della scuola pubblica, ai mesi estivi sprecati per i banchi con le rotelline e al silenzio sulla congestione dei trasporti.

Chiudere una scuola significa incatenare il futuro scrive lo psichiatra Paolo Crepet, ma vallo a dire ai nostri politici.

Che ne possono sapere costoro che, di fronte a una reale emergenza Covid, si scaricano le responsabilità, le decisioni da prendere, se la Scuola sia o meno Prioritaria rispetto al Mercato e al Profitto? Che ne sanno?

Un Paese che non sa proteggere la scuola è un Paese che ha smarrito la rotta ed è senza futuro.

 


(foto da web) 

  Sono indignata.

La chiusura delle scuole non è un atto di responsabilità, ma la fotografia di un fallimento, dell’inadeguatezza di una gestione complessiva dell’emergenza.
“È oramai chiaro che la criminalizzazione dei comportamenti dei cittadini e le uscite da avanspettacolo sono solo tristi strategie di comunicazione per nascondere le enormi responsabilità di chi doveva, in questi mesi, costruire condizioni di tutela sanitaria e sociale per tutti e tutte e semplicemente e tragicamente non lo ha fatto” ha  riportato il Movimento ‘Priorità alla Scuola’ in uno dei suoi  comunicati.

Il nostro è uno strano Paese.

 “Strano Paese quello in cui il deficit di civismo e l’emergenza educativa sono evidenti, allarmanti e di molto precedenti alla pandemia, eppure appena i contagi risalgono si pensa di richiudere le scuole. Strano Paese, l’Italia pallonara (nei due sensi possibili del termine) che piange perché non può andare allo stadio e però "le lezioni a distanza sono più sicure". Ancora più strano, quasi incomprensibile, se a chiedere la retromarcia sono i rappresentanti di alcune Regioni e di certi partiti che prima del 14 settembre reclamavano a gran voce la ripresa delle lezioni nelle aule... Sempre sull’orlo del cortocircuito politico e informativo, in questo strano Paese si ammette in realtà, a ragione, che non sono le scuole i luoghi di maggiore diffusione del Covid, ma poi si aggiunge che le scuole superiori vanno comunque chiuse perché per raggiungerle molti studenti prendono i mezzi pubblici, dove l’affollamento comporta un serio rischio di contagio. Insomma, per risolvere un problema (autobus e metropolitane affollati) se ne creerebbe un altro (chiusura delle scuole)” (Danilo Paolini) : 

 

Strano Paese sì ma, aggiungo io, soprattutto, ignorante e servile Paese…un Paese che crede, con la didattica a distanza, di aver liquidato la questione Istruzione/Covid.

Eppure, la didattica a distanza consegna un segnale chiaro e negativo: indica che ancora una volta le politiche per la scuola, per l’istruzione e per il contrasto alla dispersione scolastica sono considerate come accessorio del Paese e non, invece, come presupposto al suo sviluppo, come azioni indispensabili alla rimozione delle disuguaglianze, all’esercizio dei diritti, alla costruzione di un’economia giusta e responsabile.

È come se non si riconoscesse la scuola come “primo attore, pubblico e repubblicano, della nostra democrazia”, come luogo essenziale non solo per l’educazione delle nostre bambine e dei nostri bambini, delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi, ma anche come palestra civile dove educare alunne e alunni alla cittadinanza, alla convivenza, alla relazione tra differenti.

 Critico sulla DAD (Didattica a Distanza) è il grande pedagogista Daniele Novara:  

La scuola dietro a un monitor non consente la formazione di una vera comunità di apprendimento che permetta il confronto in carne e ossa (l’assenza dei corpi impedisce quell’osmosi sociale alla base di tutti gli apprendimenti scolastici)”. Riportare "i nostri studenti alla chiusura casalinga sostanzialmente  vuol dire un ritorno a una condizione di consumo ludico tecnologico e di isolamento. Condizioni pericolose per la loro salute mentale che rischia una grave deriva depressiva…Il rispetto per bambini e i ragazzi è il rispetto per noi stessi e per il nostro futuro”.

 Prima di chiudere la scuola bisogna, dunque, valutare ogni intervento alternativo possibile.

 Non mi rassegno, perciò, a vedere che ancora una volta la scuola considerata come “luogo sacrificabile” per mascherare mancanze e scelte politiche arroganti e incapaci su sanità, trasporto pubblico e assetto urbano.

 La scuola guarda nel presente e nel futuro, è l’argine contro le disuguaglianze

 Lo straordinario lavoro fatto durante i mesi estivi, tra mille difficoltà, da chi la abita l'ha resa uno dei luoghi più sicuri, malgrado nella sfera politica e amministrativa centrale e periferica sciagurati ritardi e colpevoli inerzie si siano sommate in questi mesi alle conseguenze di decenni di politiche liquidatorie.

 

 La scuola deve essere l’ultima a essere 'serrata' . Il diritto alla partita o all’apericena non ha rilevanza costituzionale, la scuola pubblica sì.

 Purtroppo, continua a essere la prima a chiudere, per un altro mese, fino al 3 dicembre. L’importante salvare il Natale, la ruota dei consumi, l’economia della nostra Italia.

Mentre dei costi sociali che gravano sulle generazioni giovani e sull’intero Paese pesantissimi e duraturi a nessuno, forse, fa un baffo.

 Già “Con la cultura non si mangia   

 Donata Albiero

  

 Approfondimenti

 Buona ripresa scuola

https://donataalbiero.blogspot.com/2020/09/buona-ripresa-scuola.html

 La scuola è a scuola

https://donataalbiero.blogspot.com/2020/07/la-scuola-e-scuola.html

 Apriti Sesamo! La scuola in presenza e in sicurezza

https://donataalbiero.blogspot.com/2020/06/apriti-sesamo-scuola-settembre-in.html

 Adolescenti scomparsi in tempo di coronavirus

https://donataalbiero.blogspot.com/2020/05/adolescenti-scomparsi-al-tempo-del.html

 Bambini invisibili e dimenticati al tempo del coronavirus

https://donataalbiero.blogspot.com/2020/04/bambini-invisibili-e-dimenticati-al.html

 Scuola e didattica a distanza imposta dal coronavirus

https://donataalbiero.blogspot.com/2020/03/scuola-e-didattica-distanza-imposta-dal.html

 

mercoledì 23 settembre 2020

PROMUOVERE SALUTE A SCUOLA CON UN PROGETTO CULTURALE CHE SI PROIETTA NELLA AZIONE

  

https://pfas.land/2020/09/21/21-settembre-2020-si-ritorna-a-scuola-anche-con-i-pfas-e-le-soluzioni-di-cittadinanza-attiva/


Ritorniamo nelle scuole per l’anno scolastico 2020 2021 con il progetto educativo    “LA SALUTE NELLA TERRA DEI PFAS. Nuove pratiche di cittadinanza”

 Una lettera sui nostri intenti, rivolta ai professionisti (dirigente scolastico e docenti), ci accompagna, come movimento No PFas del Veneto -arcipelago di gruppi comitati associazioni, cittadini liberi- per collaborare insieme alle istituzioni scolastiche e dar vita a un nuovo pianeta educativo.


                        Pfas =  sostanze perfluoroalchiliche, non esistenti in natura                                                     La sigla Pfas indica almeno quattromila composti  diversi, che si distinguono per la lunghezza della molecola in cui atomi di carbonio si legano al fluoro
    

 Che senso potrebbe, infatti, avere un’istituzione educativa pubblica che non fosse in grado di elaborare cultura sui problemi più urgenti del nostro tempo?                       Per promuovere un cambiamento è quindi necessario un impegno educativo costante e continuativo capace di tradursi in una riappropriazione e conoscenza dell’ambiente in cui viviamo.

E’ un pianeta, quello a cui tendiamo noi, che pone l’accento sul significato di prevenzione, di salute, richiamandosi sempre alla “realtà”, alla dignità della persona, al suo diritto di star bene, all’interno del quadro desolante della società basata sul profitto ad ogni costo.  

E’ un pianeta che vede protagonisti del loro futuro le nuove generazioni.                 Nella nota, rivolta ad ogni studente di accompagnamento al percorso sui Pfas che intraprendiamo con gli istituti, scriviamo, con convinzione:    

«Sarà, il tuo, un progetto positivo e di speranza, rivolto al futuro, da condividere e portare avanti con i compagni della tua classe e che potrà dare, se ti metterai in gioco-noi lo auspichiamo- libero sfogo allo spirito creativo, costruttivo, propositivo, innovativo... Il progetto è solo l’inizio di un percorso: il tuo impegno continua»

Dunque, per noi, la scuola è la nuova frontiera culturale, in tempo di covid, nella lotta contro i Pfas.                                                                                                                       Lo enunciamo nel   Comunicato stampa  che ci introduce. Aspettiamo ora, con fiducia, la chiamata delle scuole.   

  Donata Albiero


P.S 
In PFAS land l’articolo completo assieme alla declinazione del progetto e la memoria storica di quanto già effettuato nelle scuole venete (documenti, riflessioni, foto).


 

sabato 12 settembre 2020

GIUSTIZIA CLIMATICA E ACQUA DIRITTO UMANO DA TUTELARE

L'INTERVENTO DEL  MOVIMENTO NO PFAS DEL VENETO  NELLE  SCUOLE 

 

La giustizia climatica non può prescindere dall’attenzione sull’acqua perché oltre ad essere una delle risorse più colpite e sfruttate rappresenta anche una soluzione alle sfide che dobbiamo fronteggiare per la lotta ai cambiamenti climatici, attraverso il riconoscimento effettivo del diritto umano all’acqua e ai servizi igienico-sanitari e attraverso investimenti concreti nei piani di sviluppo sostenibile dei Paesi. 



Il video “Acqua oro blu”che riporto quando vado nelle scuole , ha sintetizzato, con slogan e immagini del Pianeta Terra, quanto il GRUPPO EDUCATIVO ZERO PFAS, su mandato del Movimento No Pfas del Veneto, ha espresso con i propri interventi agli studenti nel percorso educativo condotto in questi ultimi due anni: " L'acqua è oro blu, un diritto umano da tutelare e siamo tutti coinvolti. Salva l'acqua, salva la vita, contro ogni forma di inquinamento"

Il video testimonia che ci troviamo ad una svolta critica nella storia del Pianeta, in un momento in cui l’umanità deve scegliere il suo futuro.                                                   

A mano a mano che il mondo diventa sempre più interdipendente e fragile, il futuro riserva allo stesso tempo grandi pericoli e grandi opportunità.  Per progredire dobbiamo riconoscere che, pur tra tanta diversità di culture e di forme di vita, siamo un’unica famiglia umana e un’unica comunità terrestre con un destino comune.

Dobbiamo unirci per costruire una società globale sostenibile, fondata sul rispetto per la natura, sui diritti umani universali, sulla giustizia economica e sulla cultura della pace. Per questo fine è imperativo che noi, i popoli della Terra, dichiariamo la nostra responsabilità gli uni verso gli altri, verso la grande comunità della vita, e verso le generazioni future.                                                                                                                  

Di qui, l’appello finale agli studenti inserito nel video: 

 Il cambiamento climatico impone di fare delle scelte. Costruiamo insieme un percorso comune di passione politica e consapevolezza sociale a partire dalle piazze, dalle manifestazioni in cui unire le nostre forze e i nostri numeri, a partire dai comuni, in cui viviamo, a partire dalle scuole.  E’ l’unica, ultima possibilità per il nostro e il vostro futuro  





I cittadini attivi del Movimento No Pfas hanno poi lasciato le scuole presentandosi come insieme di gruppi con la sollecitazione  finale della coordinatrice:

"Cari ragazzi, il presente vi appartiene, il futuro è nelle vostre mani. Pensate, organizzatevi, protestate se occorre, proponete, agite. Voi potete fare la differenza"

  L’acqua è vita! 


 Ora siamo di nuovo pronti a dare il nostro contributo alle scuole nel nuovo anno scolastico 2020 2021

 

Donata Albiero                          12 settembre 2020