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sabato 25 novembre 2023

VIOLENZA CHIMICA CONTRO LE DONNE

 

Pfas, una violenza chimica silenziosa e ancora non conosciuta  


Non c’è solo la violenza di genere che ci indigna, che mi indigna tanto da scendere in piazza  il 25 novembre per  urlare la lunga scia di donne vittime di femminicidio n
el corso del 2023 (dati del Viminale  aggiornati allo scorso 12 novembre, in Italia 285 omicidi).

C’ è un’altra violenza, silenziosa, invisibile,  sconosciuta alla massa e  dalle stesse donne: si esercita  attraverso le sostanze chimiche che colpiscono le donne, le gravide e i loro bambini. Una violenza, generata dal profitto delle  lobby che producono PFAS e non prevenuta da chi avrebbe il dovere di difendere le ignare vittime.

Le Pfas sono state troppo a lungo ignorate e ancora oggi i loro effetti non vengono affrontati, forse perché non causano morti improvvise, ma entrando nell’organismo determinano una degradazione silenziosa e ineliminabile.

Le donne esposte a diverse sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) hanno un rischio maggiore di sviluppare vari tipi di cancro, tra i quali quello alle ovaie, all’utero, alla pelle e al seno. A lanciare l’allarme è un nuovo studio finanziato dal governo degli Stati Uniti, pubblicato sul Journal of Exposure Science and Environmental Epidemiology (Lo studio fa parte di una ricerca in corso  per «comprendere meglio» come le sostanze chimiche PFAS influenzano la salute umana. Esistono migliaia di tipi diversi di PFAS e la ricerca sui loro effetti sulla salute è ancora in evoluzione, sebbene alcune tipologie siano già state collegate, attraverso precedenti ricerche scientifiche, a molteplici problemi di salute tra cui il cancro, un calo della fertilitàmalattie renali) .

Le pfas, come se non bastasse,  provocano la preeclampsia (studio equipe di Carlo Foresta )  male che  porta molte gravide all’aborto e alla poliabortività. Eppure, cinicamente, la società non riconosce le cause di questo rischio.   

Non si ricercano le pfas nel sangue delle gravide. Non si esercita alcuna prevenzione in merito. Il bambino, se arriverà a nascere, porterà le stigmate del veleno inoculato nel suo corpicino sin dalla fase embrionale. Violenza alo stato puro! Ai manager delle multinazionali, ben consapevoli di questo, non importa quanto succede.  

Ragazzine diciassettenni, nate da mamme contaminate da PFAS, in una recente ricerca inglese (Maine Medical Center Reasearch Institute di Portland 2022), presentano gravissima osteoporosi e fratture multiple  a causa dell’azione degli interferenti endocrini sulla vitamina D. 

Una ricerca ulteriore, tra le tante,  coordinata dall’Università di Parma, scopre la presenza di micro inquinanti nel latte materno: microplastiche, ftalati, numerosi contaminanti chimici , presenti anche nelle urine dei neonati, bisfenolo A ecc… ( in siffatto  studio, denominato “Life Milch”, i ricercatori sono ancora al lavoro per valutare le conseguenze degli interferenti endocrini sul neuro sviluppo e la crescita infantile mentre i risultati preliminari sono stati presentati al congresso della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia pediatrica -SIEDP-).

Non è finita. Attraverso i cibi,  penetrano nei nostri corpi e in quelli dei nostri figli le sostanze Pfas, presenti nelle tonnellate di pesticidi che irrorano i campi di tutta l’Europa col beneplacito della Commissione Europea (ha addirittura prorogato di dieci anni l’uso del glifosato). 

Quel che mi angustia però è che , normalmente, se non sono coinvolte in prima persona, le donne ignorano questa violenza permanente da parte di microinquinanti i quali , insieme al danneggiamento degli  organi riproduttivi, si insinuano nell’embrione e nel latte delle mammelle, simbolo atavico del genere umano che troviamo già negli scavi di Ebla ( 3.000 anni prima di Cristo l’umanità si riconosceva nelle rappresentazioni scultoree di una mamma che allatta un bimbo).  È tale  sacralità naturale che oggi viene violata nel ripudio, da parte della specie umana, della propria origine.


È contro questa violenza silente, che mi offende e mi fa disperare più di ogni altra perché ‘impalpabile’  e propiziata dagli ipocriti messaggi pubblicitari, è contro l’ipocrisia di istituzioni criminali che proteggono lobby e inquinatori ma quasi mai i cittadini, contro leggi che servono solo a garantire il profitto, che mi  reco assieme a esperti e attivisti  nelle scuole per parlare con le ragazze e con i ragazzi. A differenza degli adulti, ormai assuefatti alle droghe del sistema, le giovani studentesse e i loro compagni si attivano, escogitano  iniziative per combattere la violenza da Pfas disvelata dai nostri incontri.

Lancio un appello perciò alle donne:  dovremo chiedere maggiori informazioni sui cibi, sulle sostanze inquinanti che fanno parte di ogni azione delle nostre giornate, dovremo attivarci, per noi, per i nostri figli.

Attraverso il latte materno le  MULTINAZIONALI DELLA MORTE avvelenano i nostri bambini . È la più grande profanazione che mai il genere umano abbia subito prima di adesso.

 LA VIOLENZA CONTRO LA MATERNITA’ è il simbolo di una umanità che ha messo all’asta la propria sopravvivenza per “trenta sporchi denari” . 

Essere mamme non basta se non si traduce in politica quotidiana una azione contro la violenza chimica CHE CI DISTRUGGE.

 Donata Albiero            25 novembre 2023 

PS 

Intervento a Schio 

https://cillsa1.blogspot.com/2023/11/schio-25-novembre-2023-contro-la.html