20 novembre 2019: una data, un evento celebrativo per ricordare trent'anni di Diritti dei bambini e le enormi, troppe, sfide ancora aperte nel mondo.
Una giornata per riflettere
e ricordarci che la lotta per tutelare i più piccoli non può mai considerarsi conclusa.
Non finché questi diritti saranno disattesi anche verso un solo bambino.
e ricordarci che la lotta per tutelare i più piccoli non può mai considerarsi conclusa.
Non finché questi diritti saranno disattesi anche verso un solo bambino.
Guardo i miei nipotini: Ettore 10 mesi, Iris poco più di un anno, Ernesto 4 anni, Luna 6 anni,
l’amore e i diritti che vivono pienamente anche se inconsapevolmente.
l’amore e i diritti che vivono pienamente anche se inconsapevolmente.
Penso, è automatico, che i diritti dei bambini sono la nostra visione sul futuro.
Violarli significa cancellare i ‘colori dal mondo’ e smettere di credere in un mondo migliore.
Violarli significa cancellare i ‘colori dal mondo’ e smettere di credere in un mondo migliore.
“I bambini - trovo scritto in un appunto conservato - sono sorrisi di tempera su fogli appesi alle pareti. Sono scorribande in bici lungo i vialetti del parco, mentre le risate riempiono il vuoto che spesso l’adulto scava dentro di sé. Preservare il diritto di essere bambino vuol dire proteggere piccole mani imbrattate di mille colori che disegnano avventure incredibili. Viaggi in mondi fantastici popolati di persone senza pregiudizi né odio”.
(Foto di Nino Fezza)
(Foto di Nino Fezza)
Sono coinvolta da questa descrizione ‘raffigurativa’, perché sono mondi che noi grandi abbiamo dimenticato, ma che esistono ancora: dobbiamo solo crederci.
Continuo a pensare ai miei quattro nipotini e ai loro diritti che come adulti cerchiamo di
rispettare.
rispettare.
Ragiono.
Tutti i bambini hanno gli stessi diritti, non importa chi siano, dove vivano, che
lingua parlino, quale sia la loro religione, cosa pensino, se siano maschio o femmina,
se abbiano o meno una disabilità, chi siano le loro famiglie e quello che le loro famiglie
credano o facciano.
Tutti i bambini hanno gli stessi diritti, non importa chi siano, dove vivano, che
lingua parlino, quale sia la loro religione, cosa pensino, se siano maschio o femmina,
se abbiano o meno una disabilità, chi siano le loro famiglie e quello che le loro famiglie
credano o facciano.
“Ogni bambino ha il diritto di sopravvivere e prosperare, di essere educato, di essere
libero da violenze e abusi, di partecipare e di essere ascoltato”
libero da violenze e abusi, di partecipare e di essere ascoltato”
Parole, concetti incontestabili ma la realtà come è?
C’è sempre un ma...
C’è sempre un ma...
Sono milioni i bambini in Italia e nel mondo la cui infanzia è negata, milioni, ben 690 milioni.
Ci sono milioni di bambini che vivono in situazioni di privazione e sofferenza: bambini che ancora non sanno e non possono essere artefici del proprio tempo.
Nei paesi del Sud del mondo, nei paesi colpiti da conflitti e catastrofi naturali, bambini e
bambine sono la categoria più vulnerabile delle società.
I tassi di mortalità infantile sono altissimi a causa di malattie legate alla carenza di igiene
e alla malnutrizione, altrimenti facilmente curabili; infanzia negata significa, qui, anche lavoro
minorile, matrimoni precoci, violenza e mancanza di accesso ai diritti fondamentali dei
bambini come cibo, acqua e istruzione.
bambine sono la categoria più vulnerabile delle società.
I tassi di mortalità infantile sono altissimi a causa di malattie legate alla carenza di igiene
e alla malnutrizione, altrimenti facilmente curabili; infanzia negata significa, qui, anche lavoro
minorile, matrimoni precoci, violenza e mancanza di accesso ai diritti fondamentali dei
bambini come cibo, acqua e istruzione.
Zone grigie dell’infanzia e numeri impietosi.
Le violazioni più gravi vengono commesse nei contesti di conflitto. , sono 420 milioni i bambini che oggi vivono in zone di guerra. In particolare, l’Asia è il continente dove il maggior numero di bambini – circa 195 milioni – vive in aree di conflitto, seguita dall’Africa – 152 milioni. Un dato preoccupante riguarda il Medio Oriente: il 40 % dei bambini conosce la guerra fin dalla nascita.
Le violazioni più gravi vengono commesse nei contesti di conflitto. , sono 420 milioni i bambini che oggi vivono in zone di guerra. In particolare, l’Asia è il continente dove il maggior numero di bambini – circa 195 milioni – vive in aree di conflitto, seguita dall’Africa – 152 milioni. Un dato preoccupante riguarda il Medio Oriente: il 40 % dei bambini conosce la guerra fin dalla nascita.
Mi sento impotente, fragile,
incapace di dare, di offrire soluzioni che sono politiche, sociali,
culturali.
incapace di dare, di offrire soluzioni che sono politiche, sociali,
culturali.
Ma un imperativo mi impone di NON RESTARE IN SILENZIO.
E spero che non rimangano in silenzio i cittadini come me (madri, padri, fratelli, sorelle, figli , figlie) i docenti nel loro quotidiano impegno educativo, i giornalisti, i mass media, le istituzioni.
Concludo allora semplicemente con le parole di Nino Fezza (cinereport) che della difesa dei diritti dei bambini corona le sue azioni.
Concludo allora semplicemente con le parole di Nino Fezza (cinereport) che della difesa dei diritti dei bambini corona le sue azioni.
“Un mondo di bambini...
bambini sui barconi da soli, messi lì dalle loro madri che sperano di salvarli da una vita
di disperazione, di fame, di miseria.
di disperazione, di fame, di miseria.
Bambini nati e cresciuti in un campo profughi.
Bambini Rohingya costretti d assistere a indescrivibili atrocità.
Bambini Palestinesi e Israeliani costretti ad un odio senza fine.
Bambini Yemeniti e Siriani sotto continui bombardamenti.
Bambini africani condannati alla fame fin dalla nascita.
Bambini separati forzatamente dai loro genitori negli Stati Uniti.
Bambini rom condannati ad essere cacciati e additati ovunque.
Bambini, loro sono solo bambini.
Bambini, loro non hanno colpe.”
Bambini, potrebbero essere i nostri figli...
potrebbero essere i miei nipotini.
Donata Albiero
P.S.
Vorrei soffermarmi su un diritto misconosciuto che riguarda direttamente i nostri bambini ('prima gli italiani'), quelli che vivono nel nostro territorio e per fare del campanilismo nel Veneto martoriato anche dalla contaminazione di acqua e cibo per le sostanze chimiche perfluoroalchiliche -PFAS.
E' il diritto del minore a "non essere inquinato".
L'esposizione a contaminanti ambientali può iniziare già in epoca prenatale, quando embrione e feto possono subire le conseguenze di esposizione materna.
P.S.
Vorrei soffermarmi su un diritto misconosciuto che riguarda direttamente i nostri bambini ('prima gli italiani'), quelli che vivono nel nostro territorio e per fare del campanilismo nel Veneto martoriato anche dalla contaminazione di acqua e cibo per le sostanze chimiche perfluoroalchiliche -PFAS.
E' il diritto del minore a "non essere inquinato".
L'esposizione a contaminanti ambientali può iniziare già in epoca prenatale, quando embrione e feto possono subire le conseguenze di esposizione materna.
Gli effetti di tale esposizione possono manifestarsi sia in tempi brevi, causando disturbi nello sviluppo, neoplasie, malformazioni, che dopo molti anni, in età adulta.
Va inoltre tenuto conto della possibilità che sostanze inquinanti esercitino un’azione dannosa sulle cellule germinali, e quindi che, agendo prima del concepimento, condizionino negativamente lo sviluppo delle generazioni future.
Non continuiamo a rimanere in silenzio!
Va inoltre tenuto conto della possibilità che sostanze inquinanti esercitino un’azione dannosa sulle cellule germinali, e quindi che, agendo prima del concepimento, condizionino negativamente lo sviluppo delle generazioni future.
Non continuiamo a rimanere in silenzio!
Una lettera aperta alle bambine e bambini di tutto il mondo di Henrietta Fore, Direttore generale
Unicef
Unicef
PARLIAMO DI DIRITTI (Post di approfondimento)
vorrei che i miei concittadini non si sentissero al di fuori da questa immane tragedia e avessero più occhi per i propri figli.
RispondiEliminaMi si stringe il cuore quando ,ogni tanto vado a prendere il mio nipotino di quattro anni alla scuola dell'infanzia di S.Bortolo. Vedo tutti questi visini sorridenti , vedo saltellare contenti i bambini che escono, abbracciati alle loro mamme e penso , con agoscia, a quello che avranno loro fatto mangiare poche ore prima alla mensa scolastica. Mia figlia mi dice che un rappersentante dei genitori c'è, per controllare i cibi, ma si limita ad assaporarli. NULLA SI SA DELLA LORO PROVENIENZA.vERRANNO DALLA ZONA ROSSA? SARANNO PIENI DI pfas COME HA DENUNCIATO L'ISS (iSTITUTO SUPERIORE DI SANITA')? NON VI FIDATE NEMMENO DI QUELLO? Come mai tanta distrazione dopo le scoperte del prof Foresta a Padova? Vedo negli occhi tanta fiducia spensierata negli adulti che li accompagnano. ma gli adulti non meritano questa fiducia! E' MAL RIPOSTA.
In effetti c'è un diritto misconosciuto che riguarda direttamente i nostri bambini 'prima gli italiani', quelli che vivono nel nostro territorio e, senza fare del campanilismo, nel Veneto, martoriato, tra i tanti disastri ambientali, anche dalla contaminazione di acqua e cibo da PFAS.
EliminaE' il diritto del minore a "non essere inquinato".
Di tale diritto 'negato' ne parliamo come movimento No Pfas nelle scuole dove entriamo con il nostro progetto educativo .
Anche per questo " diritto a non essere inquinati", noi cittadini non possiamo e non dobbiamo continuare a rimanere in silenzio!
https://donataalbiero.blogspot.com/2014/03/il-diritto-del-bambino-non-essere.html
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiElimina