SI SCHIERANO I BAMBINI DI ALTE CONTRO IL LAVORO MINORILE
Canzone 'Batti cinque' http://youtu.be/hSK-1PF5F-4
In un post precedente, contenuto nel blog GENERAZIONE SPERANZA ,
ho segnalato l’impegno degli studenti di Arzignano nella manifestazione UNICEF relativamente alla campagna “VOGLIAMO ZERO” contro la mortalità INFANTILE. http://donataalbiero.blogspot.it/2012/10/arzignano-i-ragazzi-in-prima-linea-per.html
Successivamente ho sollecitato una mobilitazione delle scuole, dei comuni, delle associazioni per celebrare insieme la giornata internazionale dei bambini, concludendo con un interrogativo:
“Risponderanno all'appello dei bambini del mondo, il 20 novembre, le amministrazioni di Arzignano e Montorso ?
http://donataalbiero.blogspot.it/2012/10/montorso-e-arzignano-i-bambini-del.html
Ebbene, l’amministrazione comunale di Montecchio Maggiore si è attivata.
Sono stata invitata, sabato 24 novembre, in rappresentanza dell’ UNICEF di Vicenza dalla dirigente reggente dell’IC 2 Di Alte, dott.ssa Anna Tamiozzo, al teatro di San Pietro a Montecchio Maggiore per presenziare allo spettacolo teatrale "La storia di Iqbal" sul lavoro minorile, con i piccoli attori della classe quinta B Scuola Zanella, guidati dalla docente Celeste Di Viesti (classe composta da 19 allievi di cui 10 stranieri).
'Regista' era Bruno Scorsone della Bottega Teatrale di Pappamondo.
I
bambini sono stati eccezionali nella recitazione; del resto non potevo avere
alcun dubbio conoscendo bene la 'passione' educativa di Celeste
Di Viesti , con la quale avevo, molti anni addietro, lavorato in qualità di direttrice didattica nel primo circolo di Montecchio dove lei era docente nel plesso Manzoni.
Di Viesti , con la quale avevo, molti anni addietro, lavorato in qualità di direttrice didattica nel primo circolo di Montecchio dove lei era docente nel plesso Manzoni.
Visto la
tematica del saggio effettuato (lavoro minorile nel mondo), l'Amministrazione Comunale di Montecchio ha proposto alla scuola di riportare in scena
lo spettacolo a Montecchio Maggiore in
occasione della giornata mondiale dei diritti dei Bambini .
Ha concesso il patrocinio dell'iniziativa, l'utilizzo gratuito della sala Cinema di San Pietro e ha predisposto la pubblicità dell'evento.
Un atto, dunque, di sensibilizzazione nei confronti della cittadinanza. Ben venga!
Al termine , nel saluto finale , sono intervenuta .
· 19.000 bambini muoiono ogni giorno , muoiono per cause assolutamente prevenibili;
· milioni di bambini attraversano la vita senza alcuna protezione da abusi e violenze intenzionali, vivendo in una condizione di esclusione e invisibilità sotto gli occhi del mondo.
Sono i bambini privi di un'identità ufficiale. Sono i bambini orfani. Sono i bambini sfruttati e abusati. Sono i bambini che assumono il ruolo di adulti prematuramente.
Di siffatti bambini (sono milioni ) l'UNICEF si adopera per garantire loro la sopravvivenza, consegnando i vaccini per i paesi in via di sviluppo, sostenendo la salute e la nutrizione, fornendo acqua e servizi igienico-sanitari, favorendo l’istruzione di base di qualità, curando la loro protezione da violenza, sfruttamento e AIDS. Le scelte effettuate, gli interventi si basano su una rigorosa e attenta analisi della situazione internazionale e sul coinvolgimento delle popolazioni locali per ottenere i risultati programmati.
La dirigente dott.ssa Anna Tamiozzo presenta la sua ex collega Donata Albiero, oggi volontaria UNICEF con delega, nella zona Vcenza Ovest, per i progetti con le scuole e i comuni
· con le amministrazioni comunali che vogliono migliorare e qualificare la qualità di vita dei piccoli cittadini realizzando i loro diritti per avere una società urbana migliore oggi e in futuro “Una città amica delle Bambine e dei bambini ”
· Con la campagna IO COME TU , che intende raggiungere l’uguaglianza dei diritti e delle opportunità di vita di tutti bambini che nascono e crescono in Italia , a partire da quelli di origine straniera. Sono i bambini uguali di fronte alla vita , lo devono essere anche di fronte alla legge. Il tasso di civiltà e di sviluppo di un Paese non si misura solo con il Prodotto Interno Lordo, o con il livello di competitività, ma soprattutto con la capacità di tutela dei più deboli; perché 'ogni bambino escluso rappresenta una opportunità perduta'.
la docente Celeste Di Viesti
L’UNICEF accoglie quanti intendano diventare AMICI e aiutare, fin dove spingano i loro ideali, a regalare la vita e il sorriso ad ogni bambino del mondo
E allora si dia il via a al concerto di e amore per i bambini del mondo
Donata
Albiero
Picchiato, sgridato e incatenato al suo telaio, Iqbal inizia a lavorare per più di dodici ore al giorno. E' uno dei tanti bambini che tessono tappeti in Pakistan; le loro piccole mani sono abili e veloci, i loro salari ridicoli, e poi i bambini non protestano e possono essere puniti più facilmente.
Un giorno del 1992 Iqbal e altri bambini escono di nascosto dalla fabbrica di tappeti per assistere alla celebrazione della giornata della libertà organizzata dal Fronte di Liberazione dal Lavoro Schiavizzato (BLLF). Forse per la prima volta Iqbal sente parlare di diritti e dei bambini che vivono in condizione di schiavitù. Proprio come lui. Spontaneamente decide di raccontare la sua storia: il suo improvvisato discorso fa scalpore e nei giorni successivi viene pubblicato dai giornali locali.
Iqbal decide anche che non vuole tornare a lavorare in fabbrica e un avvocato del BLLF lo aiuta a preparare una lettera di "dimissioni" da presentare al suo ex padrone. Durante la manifestazione Iqbal conosce Eshan Ullah Khan, leader del BLLF, il sindacalista che rappresenterà la sua guida verso una nuova vita in difesa dei diritti dei bambini. Così Iqbal comincia a raccontare la sua storia sui teleschermi di tutto il mondo, diventa simbolo e portavoce del dramma dei bambini lavoratori nei convegni, prima nei paesi asiatici, poi a Stoccolma e a Boston:
"Non ho più paura di lui - dice riferendosi al suo padrone - è lui che ha paura di me, di noi, della nostra ribellione. " bambini Da grande voglio diventare avvocato e lottare perché i bambini non lavorino troppo". Iqbal ricomincia a studiare senza interrompere il suo impegno di piccolo sindacalista. Sarebbe diventato un avvocato, ne aveva la stoffa.
Ma la storia della sua libertà è breve. Il 16 aprile 1995, domenica di Pasqua, gli sparano a bruciapelo mentre corre in bicicletta nella sua città natale Muridke, con i suoi cugini Liaqat e Faryad. Due raffiche di proiettili gli tolgono la vita e Iqbal si accascia sulla bicicletta con cui stava finalmente giocando.
"Un complotto della mafia dei tappeti" dirà Ullah Khan subito dopo il suo assassinio. Qualcuno si era sentito minacciato dall'attivismo di Iqbal, la polizia fu accusata di collusione con gli assassini. Di fatto molti dettagli di quella tragica domenica sono rimasti poco chiari.
Aveva solo 12 anni. E mentre i suoi assassini sono liberi, il giornalista pachistano che ne ha raccontato la storia e' stato accusato di un grave reato: "danneggia il commercio estero della nazione".
Con i 15 mila dollari del Premio Reebok per la Gioventù in Azione ricevuti nel dicembre '94 a Boston, Iqbal voleva costruire una scuola perché i bambini schiavi potessero ricominciare a studiare...
Nessun commento:
Posta un commento