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venerdì 25 ottobre 2019

UN PROGETTO DI CITTADINI ATTIVI PER UN NUOVO SGUARDO AL SENSO DELL'EDUCAZIONE





IL PROGETTO NO PFAS ENTRA NELLE SCUOLE
                                                                                
                                                                                                             
Tutta un’altra scuola” è l’idea che Terra Nuova, rivista che propone stili di vita sostenibili, porta avanti insieme a un gruppo composto da rappresentanti di realtà educative e scolastiche che hanno scelto di mettere il bambino al centro.

Terra Nuova è la rivista di riferimento degli stili di vita sostenibili. Un mensile stampato in 23 mila copie, che conta circa 10 mila abbonati e viene distribuito in oltre 1200 vendita. Dal 1977 propone temi portanti come l’alimentazione naturale, l’agricoltura biologica, il consumo critico, l’ecoturismo, la crescita personale e la medicina non convenzionale.

Terra Nuova è anche una casa editrice che conta oltre 200 titoli al suo attivo.


Ma è soprattutto l’incontro di tante persone (e ci fa piacere come movimento No PFAS essere incluse tra queste) che condividono ogni giorno buone pratiche per prendersi cura di se stessi, degli altri e del mondo che abitiamo.


Il progetto che sensibilizza studenti e docenti sul problema dell’inquinamento da Pfas entra nelle scuole del Veneto grazie ai comitati.

Il progetto si intitola «Pfas in Veneto. I rischi per la salute sono reali: conoscere per capire e agire» e numerose associazioni, comitati e gruppi hanno aderito all’iniziativa. Nel dettaglio, si tratta di Acqua Libera dai Pfas, CiLLSA (Cittadini per il lavoro, la Legalità, la Salute e l’Ambiente), ISDE (Medici per l’ambiente), Comitato Zero Pfas Agno-Chiampo, Comitato Zero Pfas Padova, Rete Gas Vicentina, Legambiente, Mamme No Pfas, Medicina Democratica, Climate Defense Units, Libera e PFAS.land (organo di informazione, promotore del progetto).

«Il Movimento si ripresenta ai ragazzi delle scuole, a titolo gratuito, con i suoi esperti, i suoi animatori, le sue attività per dare un quadro scientifico e oggettivo di quanto sta avvenendo nella nostra terra martoriata dai Pfas – spiega Donata Albiero, responsabile del progetto – per allertare sui gravi rischi che tali sostanze perfluoroalchiliche causano alla salute umana e per rendere protagonisti, coltivando il senso di responsabilità (l’unico che rende cittadini attivi), i nostri ragazzi. Il tutto nel quadro dell’impoverimento delle risorse idriche non inquinate, dovuto anche ai cambiamenti climatici, e a un sistema che mira quasi esclusivamente al profitto. Una consapevolezza ci guida come cittadini attivi: niente cambia se non cambi niente. Un processo, quindi, di conoscenza scientifica e cittadinanza attiva, attraverso il metodo attivo, per fornire alle giovani generazioni gli strumenti culturali onde poter far fronte all’emergenza Pfas e al degrado ambientale che quotidianamente avanzano, soprattutto nella nostra regione».

«Questo progetto è anche un segno di maturità del Movimento No pfas – prosegue Donata Albiero – ormai riconosciuto in tutta Italia e all’estero grazie alla molteplice composizione di forze e percorsi. Da Legambiente, che opera instancabilmente e con competenza in territorio regionale e nazionale sin dall’esordio della vicenda nel 2013, a ISDE (società scientifica internazionale dei Medici per l’Ambiente) con il suo presidente Regionale dottor Vincenzo Cordiano, primo medico a parlare di Pfas nelle zone colpite; da Greenpeace, con le sue campagne internazionali che hanno aperto la strada a grandi collaborazioni come quella con l’avvocato Rober Bilott e con artisti e registi di fama mondiale, soprattutto per la grande forza e competenza dimostrata dalla cittadinanza attiva dei primi comitati di zona; dalle associazioni ambientaliste locali alle iniziative delle Mamme No Pfas, che hanno portato la nostra voce presso le Istituzioni e il Parlamento Europeo, o la nostra esperienza in molte situazioni mediatiche o pubbliche, come la recente partecipazione della dottoressa Laura Facciolo a un importantissimo convegno scientifico in USA; dalla galassia dei centri e movimenti sociali che hanno dimostrato la loro forza civile sulle piazze e di fronte alla fabbrica colpevole e in decine di assemblee formative, fino ai nostri avvocati di Medicina Democratica e al contributo di centinaia di persone che costantemente si impegnano per difendere i cittadini da questa peste del ventesimo secolo».

«La nostra proposta è quindi un’iniziativa unica, autonoma, di cittadini liberi, un progetto organico , dal valore civico e sociale, offerto quale contributo alla formazione delle nuove generazioni, dando a queste gli strumenti culturali e morali idonei ad affrontare le grandi sfide che caratterizzano la nuova realtà del pianeta e della società – prosegue Albiero – Un piano di lavoro che coinvolge i docenti per sollecitarli a trattare le nuove tematiche con gli studenti e al tempo stesso i genitori per renderli consapevoli sulle attuali criticità ambientali ed ecologiche da affrontare subito. Esso prevede corsi nelle classi, le assemblee di istituto rivolte agli studenti, gli incontri preparatori divulgativi a genitori, eventuali iniziative di aggiornamento per docenti, con un programma declinato da interventi, relazioni, attività, cineforum, incontri con l’autore, testimonianze di attivisti, video, esercitazioni, dibattiti. Ci muoviamo nell’ottica di un cambio di paradigma culturale, valoriale e pratico: da una società che pone al primo posto il consumo e il profitto (di pochi) alla società che pone al primo posto la salute (di tutti), il benessere. La persona – che significa pure tutto ciò che la circonda, il suo ambiente – al primo posto. A scuola, dunque, insieme, per la tutela del bene comune, per il cambiamento, attraverso la costruzione partecipata e responsabile della cittadinanza attiva».

Link articolo  pubblicato il 24 OTTOBRE 2019  
  http://www.tuttaunaltrascuola.it/progetto-nopfas-entra-scuola/

Donata Albiero         
                  

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