SIT IN DAVANTI AL TRIBUNALE DI VICENZA IL 7 FEBBRAIO
Parlano gli studenti: https://www.youtube.com/watch?v=OAB-_iecqJ0
Dapprima la lettura del comunicato stampa del Movimento
Poi la parola alle scuole
Il mio compito è stato, da coordinatrice del gruppo educativo Zero Pfas del Veneto, solo quello di dare visibilità e voce ai 9.000 studenti incontrati in sette anni, i quali hanno sempre invocato GIUSTIZIA, confidando in un processo (quello penale a Vicenza contro gli inquinatori della Miteni) che tuteli le VITTIME, i CITTADINI contaminati, facendo appello alla COSTITUZIONE ITALIANA.
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ph di Federico Bevilacqua - Presidio 7 febbraio 2025 |
Presenti studenti della scuola media ZANELLA di
Arzignano accompagnati dalle loro prof.sse, studenti dell’ITIS De Pretto di
Schio venuti in treno autonomamente e autorizzati per leggere un comunicato da
loro steso controfirmato anche dai professori e un appello al tribunale steso
da loro coetanei dell’ITE Pasini di Schio.
Hanno tutti rivendicato il Diritto alla Vita, il diritto alla Salute il diritto all’Informazione: la trasparenza contro il silenzio, la conoscenza contro la disinformazione, l’attivismo contro la sudditanza.
Siamo le classi 4^ e 5^ EA dell’indirizzo Chimica, Materiali e Biotecnologie Ambientali dell’Istituto Tecnico I.T.I.S. De Pretto di Schio.
Studenti dell'Itis De Pretto al presidio del 7 febbraio 2025 -ph di Federico Bevilacqua
L’attività che stiamo svolgendo,
“Pfas fuori dalle scatole”, riguarda gli imballaggi utilizzati a contatto
diretto con il cibo da asporto, spesso acquistato da noi studenti, che
potrebbero contenere PFAS. Per questo motivo stiamo contattando le aziende
produttrici chiedendo loro informazioni riguardo alla composizione chimica di
questi prodotti, con lo scopo finale di proporre nel nostro territorio
imballaggi alimentari PFAS-free.
Ma perché questo progetto a
scuola? Perché persone della nostra età dovrebbero interessarsi a questo
problema?
Conoscere la pericolosità di
tali sostanze, la loro persistenza e la loro grande diffusione ci ha portato a
capire che nessuno può rimanere indifferente e passivo davanti ad un
inquinamento ambientale così esteso e grave.
I dati rivelati in questi
giorni da Greenpeace sono oltremodo allarmanti, dimostrano che nelle acque
potabili di molte città italiane sono presenti queste sostanze, compresi PFOA
(cancerogeno certo) e PFOS (cancerogeno probabile).
I danni causati alla biosfera
sono incommensurabili: i PFAS, grazie alla loro natura chimica, sono altamente
persistenti e pertanto si sono diffusi ovunque, anche in ambienti dove non ci
sono sorgenti di emissione, dai ghiacci del Polo Nord all’Altopiano del Tibet.
Come ci ricordano i numeri
scritti sulle magliette delle mamme no PFAS, i cui figli hanno nel sangue
concentrazioni elevate di sostanze che non dovrebbero neppure esistere, la
contaminazione da PFAS ci nega il diritto ad avere un futuro in salute e a pagarne
il prezzo più alto sono i giovani e le generazioni future. Anche in questo
caso, come per i cambiamenti climatici e, in generale, per ogni tipo di
inquinamento, le conseguenze più pesanti ricadono su chi non ha nessuna
responsabilità per questo disastro.
A tale proposito è opportuno
richiamare l’articolo 9 della Costituzione Italiana:
La Repubblica promuove lo
sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio
e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la
biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni.
La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.
e l’articolo 32:
La Repubblica tutela la
salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività,
e garantisce cure gratuite agli indigenti. (...).
La vicenda Miteni,
evidentemente, non ha insegnato nulla, considerando che gli impianti per la
produzione di PFAS che erano a Trissino sono stati portati in India, mentre la
bonifica dei territori contaminati su cui sorgeva l’azienda rimane ancora un
miraggio, in contrasto con l’articolo 41 della Costituzione Italiana che
recita:
L'iniziativa
economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità
sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza,
alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli
opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere
indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali.
Pagheremo non solo con la
salute, ma anche da un punto di vista economico: è stato infatti stimato che il
costo per la bonifica nella sola Europa richiederebbe una spesa di circa 100
miliardi di euro all’anno per un totale di 2.000 miliardi di euro per i
prossimi 20 anni, con risultati peraltro non certi. Poiché la maggior parte di
queste sostanze sono ancora resistenti ad ogni tipo di trattamento, compreso il
calore, dove dovremmo metterle finché non avremo scoperto una modalità efficace
per la loro degradazione?
Sulla base di queste
considerazioni e in qualità di cittadine e cittadini, esigiamo di essere
ascoltati dalle Istituzioni italiane ed europee.
Appellandoci al rispetto degli
articoli 9, 32 e 41 della Costituzione Italiana e all’osservanza del principio
di precauzione, stabilito dall’articolo 191 del Trattato sul Funzionamento
dell’Unione Europea, chiediamo agli adulti di oggi di impegnarsi a cambiare
strada, affrontando questo grave problema attraverso:
l'immediata messa al bando della produzione di
sostanze perfluoroalchiliche, con l’unica eccezione nel settore medico fino a
quando non saranno disponibili soluzioni alternative rispettose della salute e
dell’ambiente;
la bonifica delle matrici ambientali e dei siti
inquinati a spese dei responsabili, in base al principio “chi inquina paga”
(art.191 TFUE);
il finanziamento alla ricerca di modalità efficaci per
la degradazione dei PFAS ancora presenti nell’ambiente;
il finanziamento alla ricerca di sostanze alternative
e rispettose dell’ambiente e della salute.
Chiediamo sia rispettato il
nostro diritto ad avere un futuro da vivere in un ambiente sano.
Schio, 5
febbraio 2025
FIRMATO DA 34 STUDENTI (Sottoscritto
da 58 OPERATORI: DIRIGENTE SCOLASTICO, DOCENTI E PERSONALE ATA)
ITE PASINI DI SCHIO
Giustizia per la nostra salute violata da anni di contaminazione da PFAS.
Desideriamo che venga bandito
immediatamente l’utilizzo di PFAS nel nostro territorio, in conformità con il
principio di precauzione e con le più recenti evidenze scientifiche sulla loro
pericolosità.
Chiediamo che venga garantito
un monitoraggio costante e trasparente della presenza di PFAS nell‘ambiente e
negli alimenti, informando Tempestivamente la popolazione sui rischi e sulle
misure di protezione da adottare.
Firma degli studenti (48)
Firma dei docenti (6) aderenti al progetto di Istituto per bandire i PFAS
SCUOLA MEDIA ZANELLA DI ARZIGNANO
Delegazione di 17 studenti accompagnate da 3 docenti (tra
cui vicepreside) , in rappresentanza delle classi terze
1. Oggi siamo qui, insieme
ai nostri compagni e ai nostri professori, per dire il nostro NO a tutte le
forme di inquinamento che avvelenano l’ambiente e i nostri fiumi.
Siamo una delegazione della Scuola Secondaria Zanella, parte dell’Istituto Comprensivo 1 di Arzignano.
Negli anni
’70, gli studenti della nostra scuola, guidati dal loro professore di
Tecnologia, Antonio Boscardin, hanno denunciato il grave degrado del
torrente Chiampo, documentandone l’inquinamento con fotografie, misurazioni e
relazioni dettagliate. Il suo impegno ha portato all’organizzazione di una
delle prime Marce Ecologiche dell’epoca, contribuendo a sensibilizzare l’intera
comunità sulla necessità di tutelare l’ambiente. Abbiamo visto le sue foto,
letto le testimonianze e seguito il loro lavoro nel corso degli anni. Abbiamo
capito il loro spirito, il loro insegnamento e la loro passione. Oggi, il nome
di Antonio Boscardin è legato alla pista ciclabile lungo il torrente
Chiampo, un riconoscimento per il suo impegno ecologista e per l’eredità che ha
lasciato a noi studenti. Siamo qui per raccogliere quel testimone e portare
avanti il suo messaggio. Vogliamo un futuro sostenibile e un ambiente più
pulito, non solo con le parole, ma con il nostro esempio e la nostra voce.
Perché il futuro non si aspetta, si costruisce.
2. Siamo qui oggi perché
l’inquinamento da PFAS ha segnato profondamente il nostro territorio. Abbiamo
studiato, ci siamo informati e abbiamo capito che non possiamo restare
indifferenti. Queste sostanze, invisibili ma pericolose, hanno contaminato
l’acqua, il suolo e persino il nostro corpo. Eppure, per troppo tempo, il
problema è stato ignorato.
Noi
giovani non vogliamo più voltare lo sguardo. Vogliamo risposte, vogliamo
soluzioni concrete, vogliamo che il diritto a un ambiente sano sia garantito a
tutti. L’acqua è vita, e non possiamo accettare che venga avvelenata.
Per
questo siamo qui, per dire forte e chiaro che non possiamo più permetterci
l’indifferenza. Il futuro ci appartiene, e abbiamo il dovere di proteggerlo.
3. Oggi siamo qui per
ricordare un diritto che ci riguarda tutti: il diritto all’acqua. L’acqua è
vita, è essenziale per il nostro benessere e per quello del nostro pianeta. Ma
spesso dimentichiamo che la sua tutela dipende da ciascuno di noi.
L’educazione
civica non è solo un tema che trattiamo a scuola, è un valore che dobbiamo
applicare nella vita quotidiana. Essere cittadini attivi significa prendersi
cura dell’ambiente, delle risorse che abbiamo, e fare in modo che le
generazioni future possano godere degli stessi diritti che noi abbiamo oggi. Ognuno
di noi ha il potere di fare la differenza. Con piccole azioni quotidiane,
possiamo contribuire a proteggere l’acqua, il nostro territorio, e il nostro
futuro. Siamo qui per ricordare che la responsabilità non è solo di qualcun
altro, ma di tutti noi. Siamo qui per dimostrare che possiamo essere
protagonisti del cambiamento, perché ogni gesto conta e ogni voce può fare la
differenza.
4. Siamo qui oggi, non solo per ricordare, ma per agire. La
sfida che abbiamo di fronte è grande, ma non è insormontabile. Il nostro
impegno non può fermarsi alle parole, deve tradursi in azioni concrete, che
partono da noi e che devono coinvolgere tutta la comunità. È necessario
lavorare insieme, unendo le forze delle scuole, delle famiglie, delle
istituzioni e delle associazioni, per costruire una società più consapevole e
responsabile.
Il cambiamento parte dalle nostre scelte quotidiane, ma deve essere supportato da politiche concrete che proteggano l’ambiente e promuovano la sostenibilità. Ogni voce conta, ma il nostro impegno sarà più forte se uniamo le forze. Oggi, più che mai, è il momento di alzare la voce e dire “Ci siamo”, con la consapevolezza che la nostra responsabilità verso la Terra è collettiva. Il futuro è nelle nostre mani, e insieme possiamo costruirlo"
I loro appelli ci accompagnano ORA nelle scuole dove ritorneremo; CONTINUEREMO a gettare i semi della consapevolezza e dell'azione.
Grazie.
Donata Albiero 8 febbraio 2025
Approfondimenti
https://donataalbiero.blogspot.com/2025/02/pfas-e-territorio-una-pratica-di.html
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