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sabato 8 febbraio 2025

PFAS GIUSTIZIA. PARLANO LE NUOVE GENERAZIONI E SI RIVOLGONO AGLI ADULTI

 

SIT IN DAVANTI AL TRIBUNALE DI VICENZA IL 7 FEBBRAIO  

Parlano gli studenti:  https://www.youtube.com/watch?v=OAB-_iecqJ0


Presidio del 7 febbraio - ph Federico Bevilacqua 







 



Una mattinata memorabile.
  

Dapprima la lettura del comunicato stampa del Movimento  

ph da web - presidio del 7 febbraio 

Poi la parola alle scuole 


Il mio compito è stato, da coordinatrice del gruppo educativo Zero Pfas del Veneto, solo quello di dare visibilità e voce ai 9.000 studenti incontrati in sette anni, i quali hanno sempre invocato GIUSTIZIA, confidando in un processo (quello penale a Vicenza contro gli inquinatori della Miteni) che tuteli le VITTIME, i CITTADINI contaminati, facendo appello alla COSTITUZIONE ITALIANA. 
ph di Federico Bevilacqua -  Presidio 7 febbraio 2025 

Presenti studenti della scuola media ZANELLA di Arzignano accompagnati dalle loro prof.sse, studenti dell’ITIS De Pretto di Schio venuti in treno autonomamente e autorizzati per leggere un comunicato da loro steso controfirmato anche dai professori e un appello al tribunale steso da loro coetanei dell’ITE Pasini di Schio.

 Hanno tutti rivendicato il Diritto alla Vita, il diritto alla Salute il diritto all’Informazione: la trasparenza contro il silenzio, la conoscenza contro la disinformazione, l’attivismo contro la sudditanza.  

 I loro interventi !   

                                        ph di Giovanni Fazio -  presidio del 7 febbraio 


 
ITIS DE PRETTO SCHIO

Siamo le classi 4^ e 5^ EA dell’indirizzo Chimica, Materiali e Biotecnologie Ambientali dell’Istituto Tecnico I.T.I.S. De Pretto di Schio.


    Studenti dell'Itis De Pretto al presidio del 7 febbraio 2025 -ph di Federico Bevilacqua 


ph di Giovanni Fazio - presidio del 7 febbraio 

Nel corso degli ultimi due anni scolastici le nostre classi hanno aderito al progetto PFAS ONE HEALTH che ci ha dato modo di approfondire la tematica dell’inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche.

L’attività che stiamo svolgendo, “Pfas fuori dalle scatole”, riguarda gli imballaggi utilizzati a contatto diretto con il cibo da asporto, spesso acquistato da noi studenti, che potrebbero contenere PFAS. Per questo motivo stiamo contattando le aziende produttrici chiedendo loro informazioni riguardo alla composizione chimica di questi prodotti, con lo scopo finale di proporre nel nostro territorio imballaggi alimentari PFAS-free.

Ma perché questo progetto a scuola? Perché persone della nostra età dovrebbero interessarsi a questo problema?

Conoscere la pericolosità di tali sostanze, la loro persistenza e la loro grande diffusione ci ha portato a capire che nessuno può rimanere indifferente e passivo davanti ad un inquinamento ambientale così esteso e grave.





I dati rivelati in questi giorni da Greenpeace sono oltremodo allarmanti, dimostrano che nelle acque potabili di molte città italiane sono presenti queste sostanze, compresi PFOA (cancerogeno certo) e PFOS (cancerogeno probabile).

I danni causati alla biosfera sono incommensurabili: i PFAS, grazie alla loro natura chimica, sono altamente persistenti e pertanto si sono diffusi ovunque, anche in ambienti dove non ci sono sorgenti di emissione, dai ghiacci del Polo Nord all’Altopiano del Tibet.

Come ci ricordano i numeri scritti sulle magliette delle mamme no PFAS, i cui figli hanno nel sangue concentrazioni elevate di sostanze che non dovrebbero neppure esistere, la contaminazione da PFAS ci nega il diritto ad avere un futuro in salute e a pagarne il prezzo più alto sono i giovani e le generazioni future. Anche in questo caso, come per i cambiamenti climatici e, in generale, per ogni tipo di inquinamento, le conseguenze più pesanti ricadono su chi non ha nessuna responsabilità per questo disastro.

A tale proposito è opportuno richiamare l’articolo 9 della Costituzione Italiana:

La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.

e l’articolo 32:

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. (...).



La vicenda Miteni, evidentemente, non ha insegnato nulla, considerando che gli impianti per la produzione di PFAS che erano a Trissino sono stati portati in India, mentre la bonifica dei territori contaminati su cui sorgeva l’azienda rimane ancora un miraggio, in contrasto con l’articolo 41 della Costituzione Italiana che recita:

L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali.

Pagheremo non solo con la salute, ma anche da un punto di vista economico: è stato infatti stimato che il costo per la bonifica nella sola Europa richiederebbe una spesa di circa 100 miliardi di euro all’anno per un totale di 2.000 miliardi di euro per i prossimi 20 anni, con risultati peraltro non certi. Poiché la maggior parte di queste sostanze sono ancora resistenti ad ogni tipo di trattamento, compreso il calore, dove dovremmo metterle finché non avremo scoperto una modalità efficace per la loro degradazione?

Sulla base di queste considerazioni e in qualità di cittadine e cittadini, esigiamo di essere ascoltati dalle Istituzioni italiane ed europee.

Appellandoci al rispetto degli articoli 9, 32 e 41 della Costituzione Italiana e all’osservanza del principio di precauzione, stabilito dall’articolo 191 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, chiediamo agli adulti di oggi di impegnarsi a cambiare strada, affrontando questo grave problema attraverso:

l'immediata messa al bando della produzione di sostanze perfluoroalchiliche, con l’unica eccezione nel settore medico fino a quando non saranno disponibili soluzioni alternative rispettose della salute e dell’ambiente;

la bonifica delle matrici ambientali e dei siti inquinati a spese dei responsabili, in base al principio “chi inquina paga” (art.191 TFUE);

il finanziamento alla ricerca di modalità efficaci per la degradazione dei PFAS ancora presenti nell’ambiente;

il finanziamento alla ricerca di sostanze alternative e rispettose dell’ambiente e della salute.

Chiediamo sia rispettato il nostro diritto ad avere un futuro da vivere in un ambiente sano.

Schio, 5 febbraio 2025                  

 FIRMATO DA 34 STUDENTI                                                                                        (Sottoscritto da 58 OPERATORI: DIRIGENTE SCOLASTICO, DOCENTI E PERSONALE ATA)

 

ITE PASINI DI SCHIO

 Al Tribunale di Vicenza,

 Noi, studenti di 3ACAT e 3ATL dell’TET Pasini di Schio, con i nostri docenti chiediamo:

          I ragazzi dell'ITIS De Pretto si offrono di leggere l'appello dei compagni ITE Pasini                                       ph di GIOVANNI FAZIO 

Giustizia per la nostra salute violata da anni di contaminazione da PFAS.

Desideriamo che venga bandito immediatamente l’utilizzo di PFAS nel nostro territorio, in conformità con il principio di precauzione e con le più recenti evidenze scientifiche sulla loro pericolosità.

 Salute perché non possiamo più vivere con la paura di bere acqua contaminata e mangiare cibi avvelenati.

Chiediamo che venga garantito un monitoraggio costante e trasparente della presenza di PFAS nell‘ambiente e negli alimenti, informando Tempestivamente la popolazione sui rischi e sulle misure di protezione da adottare.

 Bonifica immediata e totale delle aree contaminate, per restituire al nostro territorio la sua salubrità.

 I PFAS ci stanno rubando il futuro. Non possiamo più aspettare!

 Schio, 06 febbraio 2025

Firma degli studenti (48)                               

Firma dei docenti (6)    aderenti al progetto di Istituto per bandire i PFAS

 

SCUOLA MEDIA ZANELLA DI ARZIGNANO  

Delegazione di 17 studenti accompagnate da 3 docenti (tra cui vicepreside) , in rappresentanza delle classi terze

1.   Oggi siamo qui, insieme ai nostri compagni e ai nostri professori, per dire il nostro NO a tutte le forme di inquinamento che avvelenano l’ambiente e i nostri fiumi.

Siamo una delegazione della Scuola Secondaria Zanella, parte dell’Istituto Comprensivo 1 di Arzignano.                  


                                                                                         

Negli anni ’70, gli studenti della nostra scuola, guidati dal loro professore di Tecnologia, Antonio Boscardin, hanno denunciato il grave degrado del torrente Chiampo, documentandone l’inquinamento con fotografie, misurazioni e relazioni dettagliate. Il suo impegno ha portato all’organizzazione di una delle prime Marce Ecologiche dell’epoca, contribuendo a sensibilizzare l’intera comunità sulla necessità di tutelare l’ambiente. Abbiamo visto le sue foto, letto le testimonianze e seguito il loro lavoro nel corso degli anni. Abbiamo capito il loro spirito, il loro insegnamento e la loro passione. Oggi, il nome di Antonio Boscardin è legato alla pista ciclabile lungo il torrente Chiampo, un riconoscimento per il suo impegno ecologista e per l’eredità che ha lasciato a noi studenti. Siamo qui per raccogliere quel testimone e portare avanti il suo messaggio. Vogliamo un futuro sostenibile e un ambiente più pulito, non solo con le parole, ma con il nostro esempio e la nostra voce. Perché il futuro non si aspetta, si costruisce.

2.   Siamo qui oggi perché l’inquinamento da PFAS ha segnato profondamente il nostro territorio. Abbiamo studiato, ci siamo informati e abbiamo capito che non possiamo restare indifferenti. Queste sostanze, invisibili ma pericolose, hanno contaminato l’acqua, il suolo e persino il nostro corpo. Eppure, per troppo tempo, il problema è stato ignorato.

Noi giovani non vogliamo più voltare lo sguardo. Vogliamo risposte, vogliamo soluzioni concrete, vogliamo che il diritto a un ambiente sano sia garantito a tutti. L’acqua è vita, e non possiamo accettare che venga avvelenata.

Per questo siamo qui, per dire forte e chiaro che non possiamo più permetterci l’indifferenza. Il futuro ci appartiene, e abbiamo il dovere di proteggerlo.

3.   Oggi siamo qui per ricordare un diritto che ci riguarda tutti: il diritto all’acqua. L’acqua è vita, è essenziale per il nostro benessere e per quello del nostro pianeta. Ma spesso dimentichiamo che la sua tutela dipende da ciascuno di noi.

L’educazione civica non è solo un tema che trattiamo a scuola, è un valore che dobbiamo applicare nella vita quotidiana. Essere cittadini attivi significa prendersi cura dell’ambiente, delle risorse che abbiamo, e fare in modo che le generazioni future possano godere degli stessi diritti che noi abbiamo oggi. Ognuno di noi ha il potere di fare la differenza. Con piccole azioni quotidiane, possiamo contribuire a proteggere l’acqua, il nostro territorio, e il nostro futuro. Siamo qui per ricordare che la responsabilità non è solo di qualcun altro, ma di tutti noi. Siamo qui per dimostrare che possiamo essere protagonisti del cambiamento, perché ogni gesto conta e ogni voce può fare la differenza.

4. Siamo qui oggi, non solo per ricordare, ma per agire. La sfida che abbiamo di fronte è grande, ma non è insormontabile. Il nostro impegno non può fermarsi alle parole, deve tradursi in azioni concrete, che partono da noi e che devono coinvolgere tutta la comunità. È necessario lavorare insieme, unendo le forze delle scuole, delle famiglie, delle istituzioni e delle associazioni, per costruire una società più consapevole e responsabile.

Il cambiamento parte dalle nostre scelte quotidiane, ma deve essere supportato da politiche concrete che proteggano l’ambiente e promuovano la sostenibilità. Ogni voce conta, ma il nostro impegno sarà più forte se uniamo le forze. Oggi, più che mai, è il momento di alzare la voce e dire “Ci siamo”, con la consapevolezza che la nostra responsabilità verso la Terra è collettiva. Il futuro è nelle nostre mani, e insieme possiamo costruirlo" 

I loro appelli ci accompagnano ORA nelle scuole dove ritorneremo; CONTINUEREMO a gettare i semi della consapevolezza e dell'azione.  

Grazie. 

Donata Albiero    8 febbraio 2025 

Approfondimenti 

https://donataalbiero.blogspot.com/2025/02/pfas-e-territorio-una-pratica-di.html


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