I BAMBINI LE VITTIME PRINCIPALI
Stiamo vivendo, per dirla con le parole di papa Francesco, la terza guerra mondiale a pezzetti.
È una pazzia la guerra, distrugge sempre.... Sono cinquantanove i conflitti in corso nel mondo, conflitti aperti di cui nessuno parla. E le vittime sono prima di tutto i bambini.L’ Unicef ha denunciato: oltre 400 milioni in aree di conflitto
Il rapporto Stop
the war on children, pubblicato da
Save the Children elenca una terribile
la lista degli abusi di cui sono vittime i più innocenti tra i civili
innocenti: uccisioni e mutilazioni, rapimenti, stupri e violenze
sessuali, reclutamento ed utilizzo in forze e gruppi armati, attacchi a scuole
e ospedali e diniego di accesso umanitario.
Ed io?
Impotente, assisto a tale dramma globale e alle mie piccole battaglie sociali e civili per tenere sta l’attenzione dei cittadini. Una battaglia persa in partenza.
Ma, come ripeto nelle scuole dove vado, ogni giorno che noi viviamo nell’impegno sociale significa cambiare le cose; significa dare un contributo, mostrare che esiste un'altra possibilità, segnare la differenza rispetto all'inerzia, sperare che possa cambiare qualcosa, dare un segno di vita.
Passano gli anni…E mi sento sempre più impotente e fragile.
Ma so che “Chi lotta per qualcosa non sarà mai perso, è una regola che cambia
tutto l’universo…e in questa lacrima infinita c’è tutto il senso
della mia vita.”
E allora auguro, senza false retoriche, un Natale vero, ispirato a un bambino, uno dei tanti nel Mondo, nato in una ‘stalla’, in un rifugio, in un accampamento...
Lo auguro a tutti gli uomini di buona volontà affinché non lo smarriscano per strada.
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